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lunedì 23 giugno 2008

CACCIA ALLE FOCHE: LA LAV DICE BASTA

Si svolgerà a Bruxelles il 1° luglio 2008 la manifestazione internazionale organizzata dalle associazioni animaliste di tutta Europa, per chiedere alla Commissione Europea e agli Stati Membri di vietare la commercializzazione e l'importazione dei prodotti di foca nell'Unione Europea. L'evento avrà luogo di fronte al Palazzo della Commissione Europea (Berlaymont) e vedrà la partecipazione di Humane Society International, GAIA, Eurogroup for Animals e di molte delle associazioni in esso riunite, tra cui la LAV e l'IFAW.
La Commissione Europea, dopo l’espressione del Parlamento europeo con le risoluzioni e le dichiarazioni scritte e dopo le risoluzioni e le mozioni del Consiglio d’Europa, che hanno chiesto norme europee che vietino l’importazione dei prodotti di foca sul territorio comunitario, è chiamata a predisporre una proposta legislativa che vada in questa direzione. La Commissione UE ha annunciato che tale proposta sarà pubblicata nei prossimi mesi, ma al momento non ne ha reso noti i contenuti.
Il raduno a Bruxelles rappresenta la conferma di quanto emerso dalla consultazione pubblica effettuata dalla Commissione Europea sul proprio sito, in cui una schiacciante maggioranza di persone, organizzazioni e cittadini ha espresso la propria univoca condanna alla strage di circa 300 mila foche ogni anno, chiedendo la fine del commercio delle loro pelli e dei prodotti derivati in Europa.
La LAV, impegnata da anni in questa campagna, sarà presente con un gruppo di persone per far sentire forte il NO italiano alla caccia alle foche.


Le foche della Groenlandia sono diffusi su un ampio territorio che comprende gli oceani Artico e Nord Atlantico fino a Terranova e all’Isola di San Lorenzo (Canada) a ovest e il nord della Russia a est.
Si tratta di una specie estremamente gregaria e migratoria che vive in gruppi.
Il branco dell’Oceano Atlantico nord-occidentale viaggia per migliaia di chilometri ogni anno tra il Canada artico e la Groenlandia occidentale, fino a raggiungere i territori adatti alla nascita dei piccoli, nel "Golfo" e sul "Front" davanti alla costa orientale canadese.
Qui, tra la fine di febbraio e all’inizio di marzo, le femmine si riuniscono per partorire, in centinaia di migliaia sulla banchisa appena formata.

Ogni madre genera un solo piccolo alla volta . I neonati, magrolini, sgraziati e giallastri alla nascita, grazie all'elevato contenuto di grassi del latte materno, diventano in circa una settimana morbidi cuccioli grassocci dai manti bianchi.

Dopo circa 12 giorni, le madri lasciano i piccoli ben nutriti per andare ad accoppiarsi con i maschi adulti. I cuccioli appena svezzati rimangono da soli sulla banchisa, piangono, poi diventano molto tranquilli e sedentari e sopravvivono grazie allo strato di grasso accumulato durante l’allattamento. In base alla legislazione del Canada, possono essere uccisi appena raggiunti i 12 giorni, nel momento in cui il suo manto è ancora quasi completamente bianco e dunque pregiato sui mercato europei ad asiatici. Alcuni giorni più tardi il manto bianco sarà scomparso totalmente per rivelare la lustra pelliccia argentata a macchie nere della giovane foca groenlandica (beater).


Nel febbraio del 2003 il "Department of Fisheries and Ocean" canadese ha incrementato la quota di esemplari che possono essere uccisi, giustificando questa scelta con motivazioni economiche, sociali ed ecologiche ed affermando che la maggioranza delle foche viene soppressa nel modo più indolore possibile. Ricerche scientifiche, studi e rapporti dimostrano che la realtà è è un'altra.

Il 98% delle foche uccise sono cuccioli con meno di 3 mesi di vita.
La morte a cui vanno incontro questi animali è la più violenta e crudele immaginabile: un team di veterinari indipendenti ha documentato che il 42% delle foche esaminate viengono scuoiate vive, e il 40% viene colpito ripetutamente con un apposito strumento (hakapick) di circa 70 cm di lunghezza, poi trascinati sul ghiaccio con l'uncino metallico situato sull’estremità dell’arma, vengono lasciate agonizzare per tanto tempo prima di morire.


Perchè?
Le foche vengono uccise per fornire al mercato Europeo e mondiale una serie di prodotti ricavati da: pelle, grasso, olio e organi genitali maschili.

La pelle
Tradizionalmente la pelle di foca viene utilizzata dagli esquimesi per realizzare coperte, tende, stivali e guanti e per impermeabilizzare le imbarcazioni in legno (kayak). Un tempo si usava anche per farne giacche a vento.
In Europa, la pellicca trova spazio soprattutto nell’abbigliamento. Di recente sono sorti altri mercati, come la decorazione per pareti e pavimenti e la realizzazione di souvenir.
Il grasso
Viene impiegato soprattutto per lucidare e ammorbidire le calzature in pelle, in particolare gli scarponi da trekking e gli scarpini da rugby. In ambito sportivo, viene usato durante le gare di podismo, per evitare il raffreddamento di mani e viso.
L'olio
Ha un mercato inferiore rispetto alla pelle ma in una forte crescita grazie alla sua versatilità. Nel catering e nella ristorazione viene utilizzato come olio di cottura, inoltre la sua composizione, ricca di acidi grassi Omega 3 (celati sotto le sigle EPA e DHA) lo rende ingrediente di farmaci e alimenti dietetici.
Spesso è componente del cibo per animali domestici o integratore per i cavalli da corsa. Nel settore cosmetico si impiega per la produzione di saponi.
Gli organi genitali
In Asia si utilizzano i peni delle foche per la preparazione di afrodisiaci. Si tratta di un commercio molto pericoloso per la sopravvivenza della specie, difficile da regolamentare e in parte celato nel mercato nero. Il risultato: centinaia di foche uccise illegalmente - fuori dai registri e dalle statistiche ufficiali - solo per asportare loro il pene.

Dal 1970 l’IFAW è impegnata in prima linea in questa battaglia.
Sono state le immagini girate segretamente dal suo fondatore Brian Davis nel 1981 a far conoscere la strage dei cuccioli neonati di foca avvenuta nel Golfo di San Lorenzo. L’opinione pubblica si è indignata ed ha creato un movimento di boicotaggio dei prodotti canadesi, ottenendo nel 1983 dalla CEE il divieto di importazione dei prodotti ricavati dai cuccioli di foca. Nonostante questo passo in avanti, la situazione rimane urgente ed allarmante: i cuccioli sono cacciabili non appena iniziano la muta del pelo e sono le prede preferite dei cacciatori. L’approvazione del “piano triennale di gestione” ha aumentato il numero delle foche che possono essere uccise legalmente ogni anno. L’IFAW ha rilanciato la campagna a favore delle foche, supportata da documentazione scientifica e filmati, chiedendo il sostegno alle associazioni di tutto il mondo, perché solo un’azione internazionale di pressione contro quanto sta accadendo in Canada sarà in grado di porre fine al massacro.
Guarda il video realizzato dall’IFAW (2008) che mostra come si svolge la caccia in Canada.
Si tratta di immagini molto forti che potrebbero turbare persone particolarmente sensibili.

Negli ultimi anni questo impegno collettivo delle associazioni di diversi paesi, riunite nella campagna internazionale contro la caccia alle foche (coordinata in Italia dalla LAV), ha fatto importanti passi in avanti verso la fine del massacro.

1972

  • gli Stati Uniti bandiscono l’importazione e l’esportazione di tutti i prodotti derivanti da mammiferi marini (foche comprese)

2005

  • il Parlamento austriaco adotta all’unanimità una risoluzione che condanna la caccia alle foche e ne chiede la chiusura del mercato.

2006

  • il Messico vieta l’importazione e l’esportazione di tutti i prodotti derivanti da mammiferi marini (foche comprese).
  • Con un decreto interministeriale l’Italia introduce il bando all’importazione di pelli di foca.
  • Il Parlamento europeo approva una dichiarazione scritta con la richiesta alla Commissione europea di predisporre una proposta legislativa per vietare la commercializzazione e l’importazione di prodotti derivanti dalla caccia alle foche. Sono raccolte oltre 400 firme, una delle dichiarazioni scritte più firmate nella storia delle Istituzioni europee.
  • L'Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa vota la storica risoluzione contro la caccia alle foche proposta dalla LAV che impegna la Commissione Europea a predisporre una nuova normativa che vieti, in tutto il territorio europeo, l’importazione di prodotti derivanti dall’uccisione delle foche.
  • Il Parlamento tedesco vota all’unanimità la risoluzione che chiede al Governo di adottare un primo divieto d’importazione di questi prodotti, in attesa di un bando dell’Unione europea.

2007

  • il Parlamento belga vota all’unanimità una legge che vieta l’importazione dei prodotti derivati da foche. Il Belgio è il primo Paese europeo a chiudere le frontiere al commercio di tali prodotti, inviando un chiaro messaggio al Governo canadese.

Passi avanti in Italia

  • Il 2006 è stato l’anno dell’approvazione del Decreto del Ministero delle Attività Produttive e del Tesoro che ha bandito l’importazione delle pelli e derivati di foca nel nostro Paese. La LAV chiede di trasformare questo decreto in legge, affinché il nostro paese non sia mai più complice di questa barbarie.
  • Il 15 marzo 2007 il Senato ha approvato una mozione in cui, tra le altre cose, si impegna il Governo a vietare l’importazione e la commercializzazione dei prodotti derivanti dalla caccia alle foche.
  • Il 21 dicembre 2007 la Commissione Territorio e ambiente del Senato ha approvato in sede deliberante ed all'unanimità il disegno di legge proposto dalla LAV e firmato da maggioranza ed opposizione. La fine della legislatura non ha consentito l'approvazione definitiva del testo alla Camera. Il testo è stato ripresentato con la nuova legislatura e il nostro lavoro sarà ottenere una nuova e definitva approvazione di questa legge di civiltà per gli animali.

FONTE: LAV

2 commenti:

Vanessi ha detto...

Incredibile la contemporaneità degli argomenti trattati nel tuo nel mio blog.... Grazie del commento!!
Ciaooo e passa ancora!!
:-DDD

Pietro V

Gianluca Pistore ha detto...

anche io ho fatto un post simile tempo fa. cmq ti volevo avvisare che sul mio blog ci sono dei banner contro i condizionatori pronti da inserire. se aderisci ti linko in quella pagina;) ciao