Ascoltate Josè Saramago intervistato da Serena Dandini

martedì 27 gennaio 2009

Papa Ratzinger perdona il vescovo negazionista. Il mondo insorge

Splendido regalo del papa ( minuscolo perchè non merita la maiuscola) proprio in concomitanza con il “Giorno della memoria”.

Esempio illuminante di "uomo di pace"!

"Ringraziano" : La comunità ebraica e tutti gli uomini di buona volontà.


L’unico dubbio è questo: lo fa per superficialità o lo fa apposta? No, non stiamo parlando di Berlusconi. Il nostro beneamato premier è chiaro che lo fa per superficialità, lo fa per piacere, lo fa perché in quel momento gli sembra divertente dire certe cose. Invece di una barzelletta, dà libero sfogo alla fantasia. E così nasce l’”abbronzato” riferito a Obama (e quell’aggettivo fa il giro del mondo), nasce ad esempio per l’ultima battuta in ordine di tempo, nata parlando del dramma degli stupri, cui stiamo assistendo in questi giorni: “Ci vorrebbero tanti soldati per le strade quante sono le belle donne”. E apriti cielo, perché non sono state considerate le bruttine e tutto il resto del variegato universo femminile. Le donne insorgono, l’opposizione insorge, molti si sentono offesi ecc, ecc. Una battuta di infimo gusto, una di quelle che piacciono tanto a quel burlone del nostro premier, ma una battuta.

Quella domanda iniziale se lo fa per superficialità o lo fa apposta è riferita ad un altro premier, un po’ più importante del pur importantissimo Berlusconi. Cioè a Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI, signore della chiesa cattolica. Ormai non passa giorno che con le sue parole o le sue azioni non crei un grande sconcerto non solo tra i cattolici italiani ma in quelli di tutto il mondo.

L’ultima in ordine di tempo, che sta ancora una volta mettendo a dura prova i rapporto fra cattolici e ebrei è la decisione di togliere la scomunica (comminata dall’immenso Papa Wojtyla) ai quattro vescovi ordinati dallo scissionista monsignor Lefebvre. Uno scomunica e uno riammette. Corsi e ricorsi della Chiesa, che pur tuttavia dovrebbe avere forse un comportamento più lineare, anche per non confondere i già provati e confusi fedeli.


Il fatto però è che tra quei quattro vescovi riammessi nella grande famiglia, ce n’è uno, Richard Williamson, 68 anni, che ha sulla coscienza un grande peccato, non originale, ma di crescita. Monsignor Williamson, che attualmente dirige un seminario tradizionalista in Argentina, è un signore (diciamo così) come purtroppo ce ne sono tanti altri sparsi per il mondo, che pensa (e quello che è più grave predica) che le camere a gas delle SS, in cui hanno perso la vita milioni di ebrei, siano una pura invenzione, una storiella inventata appunto dagli ebrei per avere comprensione. Un tipo così si potrebbe definire nel peggiore dei mondi, quelli bravi e colti lo chiamano “negazionista”. Uno che nega la tragedia di un popolo intero, una vicenda immensamente tragica che ha segnato milioni di vite e milioni di famiglie.

Famiglie che, ovviamente e giustamente, non dimenticano. Questo per collegarsi al fatto che papa Ratzinger ha preso questa bella decisone di perdonare Williamson proprio in concomitanza con il “Giorno della memoria”, il giorno che ricorda l’Olocausto, la Shoah, che viene celebrato il 27 gennaio. Il che, come potete capire, ha creato un certo giustificato sconcerto in tutto il mondo: non solo nel mondo ebraico, ma in quello cattolico.


Niente da aggiungere, se non riproporsi un’altra volta la domanda iniziale: Ratzinger lo fa per superficialità o lo fa apposta? Impossibile per un Papa avvalorare la tesi della superficialità. Allora lo fa apposta, lo fa per riaffermare una linea dura e intransigente della Chiesa. Ma il mondo non è l’Italia dove molto politici sono molto sensibili alle sue parole (basta guardare la posizione della Chiesa e quindi del Governo nella vicenda della povera Eluana). Il mondo è diverso come ha dimostrato il nuovo presidente degli Stati Uniti Obama a proposito dell’aborto. E questi atti del Papa, nel mondo, potrebbero essere davvero dirompenti. ( dal blog di Sandro Bugialli )

domenica 25 gennaio 2009

Gli stupratori sanno scegliere: solo belle ragazze "italiane"!

"Ci vorrebbero tanti soldati quante sono le belle ragazze italiane!"

- lo ha detto il premier berlusconi, non il panettiere sotto casa. Lo ha detto a proposito della proposta altrettanto offensiva di mandare giu' in strada una carrettata di militari per sorvegliarci tutte. Tutto ciò accadeva mentre i fascisti di forza nuova aggredivano stranieri a casaccio e mentre continuava il rastrellamento dei campi rom alla ricerca di possibili sospetti per lo stupro di guidonia e del quartaccio. Erano rom, si. Lo hanno deciso loro. E gli stupri e le violenze si fanno tutti in strada. In famiglia nulla. Anche questo lo hanno deciso loro.

Il premier che è il più serio della banda e voleva mostrare di avere molto a cuore la faccenda se ne è uscito con una battuta "simpatica", una delle sue. Di quelle che tu non capisci se c'e' o ci fa, tanto ti senti profondamente offesa.

Il premier a fronte del milione e passa di donne l'anno massacrate in italia, centinaia uccise, la maggior parte in casa, in famiglia, ha una voglia matta di scherzarci su. Così tira fuori tutto il suo charme e ci regala un'altra perla all'altezza della battuta della precarietà risolvibile con un buon matrimonio.

Ci vogliono troppi soldati per quante sono le belle donne italiane? Che problema c'e'. Facciamo due conti. Anzi un bel casting. Le straniere le lasciamo agli stupratori che di quelle non ce ne frega niente, giusto? Qui si tratta solo di difendere l'orgoglio patriottico della nazione, mica pippoli. Di brutte se ne trovano a iosa. A noi che abbiamo giusto un culo e due tette, il militare di sorveglianza non serve. A noi che fa lustro "giusto" il cervello, ci servirebbe istruzione, formazione, lavoro, opportunità. Siamo la maggioranza e dunque il problema e bell'e risolto. Quelle belle che hanno passato il casting si possono rinchiudere tutte in un mega grande fratello mentre noi brutte le guardiamo a tenersi compagnia coi soldatini. Chissà che audience: la bella e il suo bodyguard.

Perchè è appurato che gli stupratori hanno un gran gusto e che quando escono fuori in cerca di qualcuna da stuprare prima vanno a vedere i provini del casting mediaset. Quelle "brutte" non "meritano" di essere stuprate. Macchè. Proprio come disse quel militare del g8 a bolzaneto mentre ci chiamava capre malate. E anche voi, belle mie, ma non vi rendete conto. Uscire fuori la sera vuol dire fare spendere tanti soldi alla comunità. Bisogna che restate dentro perchè lo stato non può fornire un soldato per ciascuna di noi. Il problema si risolve solo così: Su questo loro non hanno dubbi.

Quante risate presidente berlusconi, come ci divertiamo noi a contare le vittime mentre vediamo che il suo governo taglia fondi, non decide, ci offre in pasto una ministra delle pari opportunità tutta da ridere. Davvero tanto divertente.

Così giusto per divertirla le offriamo una rassegna di violenze accadute solo nella giornata del 24 gennaio. E poi la lasciamo alle sue battute misogine, sessiste, che sono origine culturale di tanti stupri e partecipiamo ad una delle tante iniziative serie che da qui in avanti, come sempre, saranno dedicate al tema della violenza contro le donne.

La prima domani 26 gennaio al Quartaccio.

Si diverta presidente, si diverta.

Tanto il suo stipendio lo paghiamo noi.


PALERMO. Un padre approfitta dell’assenza della moglie per tentare l’abuso sulla figlia appena dodicenne. La ragazzina, però, ha raccontato tutto e l’uomo è finito in carcere. Secondo quanto ricostruito dalla stessa ragazza, il padre, approfittando dell'assenza della moglie in ospedale per accudire un altro figlio, ha tentato di violentare la figlia piccola, ma la bambina e' riuscita ad evitare il peggio. L'episodio si sarebbe ripetuto piu' volte A Termini Imerese.

BRESCIA. Una ragazza di 19 anni è stata violentata in casa da tre sconosciuti. La donna, di origine romena, aveva aperto la porta per il mancato funzionamento del citofono ma, invece del fidanzato, sulla soglie c’erano tre uomini che l’hanno picchiata e stuprata. Pur dolorante, la donna, sfruttando una distrazione dei violentatori, è corsa fuori dall'abitazione, salendo su un taxi, chiedendo all'autista di partire subito.

UDINE. La polizia ferroviaria ha arrestato un italiano e un tunisino, avevano molestato una donna presente nell'atrio della stazione

GENOVA. Una donna di 30 anni ha denunciato alla polizia di essere stata aggredita, violentata e rapinata nel centro storico di Genova. Lo stupro sarebbe avvenuto alle 2 della notte tra venerdì e sabato della scorsa settimana.

NAPOLI. Ha violentato, per anni, le figlie di sua sorella, due bimbe di 8 e 5 anni: è stato arrestato. Contro di lui, oggi 28 anni e all'epoca dei fatti 23enne, gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale continuata. L'uomo che, a Poggioerale, alla periferia di Napoli, viveva insieme a sua sorella, di notte, prendeva, a turno, le bimbe dal loro letto e le portava nel suo per abusare di loro: una violenza che è durata anni, di sicuro dal 2004 al 2006. Le bimbe hanno nascosto tutto, per paura di ritorsioni da parte dello zio nei loro confronti e della loro madre, fino a quando, in seguito ad una segnalazione, sono scattate le indagini.

GUIDONIA. Cinque uomini hanno aggredito una coppia di fidanzati a Guidonia, vicino a Roma, violentando la ragazza e picchiando il suo compagno.


"Decalogo per donne stuprate"


Dalle sentenze, dai provvedimenti, dalle affermazioni di rappresentanti istituzionali, dall'orientamento culturale, dalle reazioni, dai metodi attraverso i quali l'informazione tratta questo argomento, ho tratto un decalogo che può essere utilissimo ad ogni donna stuprata. Abbiate pazienza: se queste cose le sapete prima, è meglio.

Dopo uno stupro, quando farete la denuncia, dovete sapere che succederà questo:

1 - Se lo stupro avverrà in casa vostra, se è stato vostro marito o il vostro fidanzato a stuprarvi e soprattutto se l'uomo che vi ha stuprato non è "straniero" sappiate che nessuno si occuperà di voi.

2 - Se lo stupro avverrà fuori casa e ne sarà responsabile un italiano sappiate che tutti vi diranno che un po' è colpa vostra, che ve la siete voluta e che avevate sicuramente un piano perverso per fare cattiverie al vostro stupratore.

3 - Se lo stupro avviene fuori casa ed è un italiano ricordatevi che tutti cercheranno di giustificarlo: diranno che è depresso, malato, che è stato colto da un raptus o che era sotto l'effetto di strane droghe che lo hanno trasformato da potenziale candidato al premio nobel per il rispetto dei diritti umani a efferato criminale femminicida.

4 - Se lo stupro avviene fuori casa ed è uno straniero ricordatevi che a nessuno comunque importerà di voi. Tutti saranno felici di strumentalizzarvi per realizzare piani politici razzisti e fascisti contro tutti gli immigrati, le immigrate finanche i bambini e le bambine di etnie diverse dalla nostra.

5 - Se lo stupro avviene fuori casa ed è uno straniero, qualunque sia l'amministrazione comunale o governativa in carica, sentirete sempre parlare di una parola della quale voi avete perso il senso: "sicurezza". Nessuno vi chiederà come mai eravate costretta a prendere il tram, il bus, la metro in periferia a tarda ora. Nessuno si interrogherà sulla vostra situazione economica. Nessuno si chiederà come mai voi avete persino difficoltà a pagarvi un avvocato. Ma tutti vi chiederanno di riconoscere che l'aministrazione in carica sta attuando grandissimi piani per la sicurezza dei cittadini.

6 - Se lo stupro avviene fuori casa ed è un italiano sappiate che nel momento in cui voi vi lamenterete perchè il vostro stupratore è stato trattato con troppo riguardo, perchè tutti provano a giustificarne i gesti e nessuno riconosce in voi effettivamente una vera vittima allora strumentalizzeranno tutto questo per dimostrare che è necessario che i giudici siano messi sotto controllo dal governo e dunque che si ritiene indispensabile una riforma della giustizia che renda più semplice a potenti, ricchi, cavalieri, uscire fuori dalle proprie disavventure giudiziarie senza perdere molto tempo.

7 - Se lo stupro avviene fuori casa ed è uno straniero potreste trovarvi a sentire parlare di "ronde" e di "certezza della pena". Nessuno vi dirà mai che le ronde sono gruppi di persone che si dilettano in giri di controllo dei quartieri per trovare esseri umani dalla pelle di colore diverso dalla loro e pestarli a sangue. Nessuno vi dirà mai che la certezza della pena non vi regala alcuna autonomia. Nessuno vi parlerà mai di "certezza del reddito".

8 - Se lo stupro avviene fuori casa ed è straniero sappiate che ci sono nazionalità precise non gradite al governo in carica: quella rumena, araba, nord e sud africana. Se vi stupra un americano o un europeo la vostra storia non troverà spazio in nessuna fonte di informazione o quasi.

9 - In qualunque luogo avvenga lo stupro sappiate che le fonti di informazione ufficiali solitamente vi tratteranno: a) da puttana; b) da povera vittima che ha bisogno del soccorso del macho forte; c) da persona che vive in un ambiente degradato "ove maturano questo tipo di reati"; d) da vittima al servizio del governo di destra o di centro-sinistra, eguali nelle strategie sulla "sicurezza" mirate alla limitazione della libertà dei cittadini e delle cittadine.

10 - Dopo lo stupro avrete la sensazione di essere stata stuprata altre mille volte da tutte le persone che vi hanno usata e vi hanno inflitto violenza per gli scopi più svariati. Potreste chiedervi se avete fatto bene a denunciare, se effettivamente questo era il modo attraverso il quale voi volevate superare la vostra gravissima esperienza, se non era meglio che ve ne stavate chiuse in casa per non incontrare quello che vi ha stuprato la prima volta e tutti gli altri che a turno hanno continuato senza pietà a usarvi per i loro fini. Potreste chiedervi tutto questo ma innanzitutto continuate a ricordare che voi siete più importanti di tutti i fottuti e disumani stronzi che vi girano attorno come avvoltoi in attesa che il vostro cadavere gli sia utile per giustificare qualunque altra cosa.

Ecco, sapute tutte queste cose, semmai vi capitasse di essere stuprate potete immaginare alcune soluzioni: a) denunciare e rivolgersi immediatamente ad un centro antiviolenza laico che vi tutelerà da qualunque forma di strumentalizzazione e si occuperà di voi - senza mai attribuirvi la "colpa" di nulla - qualunque sia la provenienza, la collocazione sociale, la posizione economica, del vostro stupratore; b) espatriare verso stati come la Spagna che affrontano la questione in maniera assai più civile; c) fare un corso di autodifesa, formare una pink gang e difendervi da sole da chiunque.

FONTE : ( Femminismo a Sud )




sabato 17 gennaio 2009

EPILOGO



Ora basta con la finzione.
Io ho 50 anni siamo in pieno 2000 e mi domando che eredità stiamo lasciando ai nostri figli? Forse in alcuni casi un normale benessere, ma non è questo il punto...
Voglio dire c’è un’ idea, un sentimento, una morale, una visione del mondo?
No, tutto questo non lo vedo.
Allora ci saranno senz'altro delle colpe.
Si, il coro della tragedia greca: “... I figli devono espiare le colpe dei padri”.
Siamo forse noi i padri insensibili, autoritari, legislatori di stupide istituzioni? Credo di no.
Allora dove sono le nostre colpe?
E che è troppo facile per noi essere pacifisti, antiautoritari e democratici.
I nostri nonni avevano fatto la Resistenza... forse... avremmo dovuto farla anche noi... la Resistenza.
E’ sempre tempo di resistenza... magari ad altre cose.
Allora perché invece di esibire il nostro atteggiamento libertario non abbiamo dato lo sguardo all’avanzare dello sviluppo insensato?

Perché invece di parlare di buoni e di cattivi non abbiamo alzato un muro contro la mano invisibile e spudorata del mercato?
Perché avvertiamo l’appiattimento del consumo ma continuiamo a comprare motorini ai nostri figli?
Perché non ci siamo mai ribellati alla violenza dell’oggetto?
Perché non abbiamo mai preso in considerazione parole come essenzialità.
Il Mercato... ci ringrazia.
Gli abbiamo dato il nostro prezioso contributo.
E voi, ... sì ...voi come figli...
Voi venticinquenni di ora, non avete neanche una colpa?
Dove è il segno di una vita diversa? Forse sono io che non lo vedo
Ma rispondetemi, dove è la spinta verso qualcosa che sta per rinascere?
Dove è la vostra individuazione del nemico?
Quale resistenza avete fatto contro il potere, contro le ideologie dominanti, contro la logica del consumo, contro il dilagare del superfluo?... Il Mercato ringrazia anche voi.

D’accordo non posso essere io a lanciare ingiurie contro la vostra impotenza, c'ho da pensare alla mia
Però spiegatemi perché vi abbandonate ad un’inerzia così silenziosa e passiva?
Perché vi rassegnate a questa vita mediocre, senza l’ombra di un desiderio vero, di uno slancio, di una proposta qualsiasi?
Vitale, rigorosa, qualcosa che possa esprimere almeno un rifiuto, un’indignazione... un dolore.
Perché il dolore ti aiuta a crescere, il dolore è visibile... chiaro... localizzato.
Ma quale dolore? Ormai non sappiamo neanche più cos’è... Il dolore... siamo caduti in una specie di noia, di depressione
... certo il marchio dell’epoca, la malattia dell’epoca.
E quando la depressione s’insinua dentro di noi... tutto sembra privo di significato...s enza sostanza... senza nulla.
Salvo questo nulla... non identificabile... che ci corrode.





“Io quella volta lì avevo 25 anni”

Un testo che Gaber stava scrivendo assieme a Sandro Luporini nell´ultimo periodo della sua vita, e che non ha avuto il tempo di decantare, un testo composto da sei brevi monologhi, uno per decennio, a partire dagli anni Quaranta.
L'epilogo ci mostra un uomo ( il narratore) che vede il fallimento di un´utopia, di una speranza, e cerca di capire dove ha sbagliato.

martedì 13 gennaio 2009

Sterminio di Gaza: lavori in corso

Alcune famiglie di palestinesi ci hanno consegnato dei volantini, piovuti dal cielo nei giorni scorsi, lasciati cadere dall'aereonautica israeliana in alternativa alle bombe. Volantino n.1, tradotto dall'arabo: "A tutte le persone residenti in quest'area. A causa delle azioni terroristiche con cui i terroristi presenti nella vostra area stanno aggredendo Israele, le Forze di Difesa Israeliane sono state costrette a reagire immediatamente e ad agire in questo modo nelle vostre zone. Vi esortiamo, per la vostra sicurezza, ad evacuare immediatamente quest'area. Forze di Difesa Israeliane". In pratica l'esercito israeliano sta passando di casa in case appiccicando sugli usci un avviso di "lavori in corso", prima di radere al suolo interi quartieri, affossare per sempre speranze di vita presente e futura. Seppellire sotto tonnellate di macerie chi non ha un posto dove evacuare. Poco fa ci hanno comunicato il lancio di nuovi volantini, avvisano che «la terza fase della guerra al terrorismo sta per iniziare". Sono cortesi i vertici militari israeliani, chiedono collaborazione alla popolazione di Gaza, prima di schiacciarli come insetti. Se i volantini non sono abbastanza persuasivi, ci pensa l'aereonautica a bussare dolcemente sui tetti delle case di Gaza. E' una nuova prassi degli ultimi giorni, piovono bombe un pochino più leggere, abbastanza per scoperchiare i tetti delle abitazioni e invitare gli abitanti all'evacuazione. Dopo due o tre minuti l'aviazione ripassa e non rimane più niente dell'edificio. Evacuare, ma evacuare dove? Non ci sono posti al sicuro lungo su tutta la Striscia, io personalmente temo di più per la mia vita sopra un'ambulanza, o passando di fianco ad una moschea o una scuola, che dinnanzi ad uno dei palazzi governativa ancora in piedi. Ieri notte a 20 metri da casa mia, i caccia israeliani hanno tirato giù la stazione dei pompieri. Sulla strada parallela al porto ho scoperto stamane dei crateri profondi diversi metri come se fossero piovuti meteoriti in un film di fantascienza. La differenza è che qui gli effetti speciali fanno parecchio male. Girando per i corridoi dell'ospedale Al Shifa, affollati di feriti in attesa di cure, è possibile imbattersi in un dottore dai tratti somatici non propriamente arabi, è Mads Gilbert, medico norvegese dell'organizzazione non governativa Norwac. Gilbert, anestesista, conferma il sospetto di armi proibite utilizzate da Israele sui civili di Gaza: "molti feriti arrivano con amputazioni estreme, con entrambe le gambe spappolate, che io sospetto siano provate da armi Dime". Questo mentre Navi Pillay, Alto commissario dell'Onu per i diritti umani, denuncia "gravissime violazioni che possono costituire crimini di guerra". L'ultimo di questi crimini poche ore fa, a Est di Jabalia, una famiglia che si apprestava a evacuare, si stava rifornendo di scorte alimentari in uno dei piccoli negozi ancora aperti, bombardato. 8 vittime, tutte appartenenti alla stessa famiglia, quella di Abed Rabbu, 10 feriti gravi. Fra le persone che incontro per strada l'impressione è quella che Israele abbia deciso di prendersela con calma, le bombe cadono costantemente e le forze di terra avanzano lentamente. I soldati non hanno problemi nel procacciarsi razioni k, le razioni alimentari militari, a differenza della gente di Gaza che non trova più il pane. I panettieri, esaurite le scorte di farina, hanno iniziato a mescolarla con quella animale per sfornare le pagnotte. Oppure ci si ciba di quello che qui chiamano pane-penicillina. E' pane ammuffito, avanzi di produzioni vecchie di settimane, verde di muffa. Lo si mette su un piccolo fuoco ricavato da un paio di ceppi di legno, vi assicuro che non è proprio una prelibatezza. Israele continua a diffondere, specie via internet, immagini riprese dal cielo che dimostrerebbero come i suoi attacchi sono precisi e mirati a "terroristi" o ipotetici magazzini di scorte di armi ed esplosivo. L'altissimo conto di vittime civili, bastano da sole a smentire questi video. Mi chiedo come Israele possa definirsi civile e democratico, se per stanare e uccidere un suo nemico nascosto in un edificio popolato, il suo esercito non esitano un attimo ad abbatterlo seppellendoci sotto decine di innocenti. Rifletteteci un attimo, sarebbe come se l'esercito italiano per catturare un pericoloso boss mafioso, iniziasse a bombardare pesantemente il centro di Palermo. Sono 821 i morti palestinesi nel momento in cui scrivo, 93 le donne ammazzate, 235 i bambini. 12 i paramedici uccisi nell'adempimento del loro dovere, 3 i giornalisti morti con la macchina fotografica appesa al collo. Ben 3350 i feriti, più della metà sono minori di diciotto anni. Secondo il centro Mezan per i diritti umani, noto per la sua attendibilità,sono l'85% delle vittime totali i civili palestinesi massacrati in due settimane. Il computo delle vittime civile israeliane, fortunatamente, è fermo a quota 4. Se Le Nazioni Unite non riescono a proteggere la popolazione civile palestinese dalle massicce violazioni di Israele agli obblighi umanitari internazionali, ci proveranno i miei amici del Free Gaza Movement, pronti a sbarcare a Gaza fra un paio di giorni. Sono dottori, infermieri e attivisti per i diritti umani, che ritengono loro preciso dovere morale fare quello è possibile per fornire qualche misura di protezione. Ci avevano già provato ad arrivare martedì 31 dicembre sulla Dignity. La marina israeliana aveva speronato la nostra barca, in acque internazionali, tentando di affondarla, successivamente aveva parlato di "incidente". Attenderò i miei amici con il loro carico di aiuti umanitari fra le macerie di quel che resta del porto, e voglio sperare che non si ripetano altri "incidenti" in alto mare.
Il secondo volantino piovuto dal cielo che a
bbiamo tradotto è una vera chicca (è possibile trovare le foto di entrambi i volantini sul sito http://guerrillaradio.iobloggo.com/): "Ai cittadini di Gaza. Prendetevi la responsabilità del vostro destino! A Gaza i terroristi e coloro che lanciano i razzi contro Israele rappresentano una minaccia per le vostre vite e per quelle delle vostre famiglie. Se desiderate aiutare la vostra famiglia e i vostri fratelli che si trovano a Gaza, tutto quello che dovete fare è chiamare il numero indicato di seguito e darci informazioni riguardo alle posizioni in cui si trovano i responsabili dei lanci dei razzi e le milizie terroriste che fanno di voi le prime vittime delle loro azioni. Evitare che vengano commesse atrocità è ora vostra responsabilità! Non esitate!.. E' garantita la più totale discrezione. Potete contattarci al seguente numero: 02-5839749.Oppure scriverci a questo indirizzo di posta elettronica per comunicarci qualunque informazione abbiate riguardo a qualsiasi attività terroristica: helpgaza2008@gmail.com ". Molti mi scrivete dall'Italia avvinti dalla frustrazione di non potere fare nulla dinnanzi a questo genocidio in corso. Vi invito a continuare a manifestare la vostra indignazione e a tifare per i diritti umani. Se poi avete 5 minuti di tempo e un gettone telefonico da spendere, i riferimenti contenuti nell'ultimo velatino potrebbero tornarvi utili per comunicare il vostro pensiero a chi per via area, marina, terrestre, decide cinicamente sul destino di un milione e mezzo di persone. Mai gettone fu speso meglio, quei 235 bambini massacrati ve lo chiedono. Restiamo umani. Vik
( di Vittorio Arrigoni, per "il Manifesto" )



Vittorio Arrigoni è il cooperante italiano residente a Gaza che in queste settimane sta fornendo testimonianze preziose su quanto sta avvenendo nella Striscia, sia attraverso il quotidiano Il Manifesto sia attraverso il suo blog



Il suo blog però, contiene messaggi troppo SCOMODI per chi sta facendo pulizie etniche in medio oriente.
Tant'è che per un sito, evidentemente criminale, che va immediatamente denunciato ed oscurato, che si intitola http://stoptheism.com, Vittorio Arrigoni è indicato come il bersaglio numero uno da uccidere.



Avete capito bene, da uccidere.

Di lui e di altri cooperanti, Jenny Linnel (bersaglio numero due) Ewa Jasiewicz, bersaglio numero 3, e una lista di altre persone, sono pubblicate foto e dettagli e segni particolari per poterli identificare e viene fornito perfino un numero di telefono negli Stati Uniti per poter segnalare all’esercito israeliano l’eventuale avvistamento e come poterli eliminare.
Clicca quì per andare sul delirante sito Stop the ISM

La Polizia postale e la Farnesina devono immediatamente attivarsi presso le autorità estere competenti perché chiunque si celi dietro il sito venga identificato e il sito oscurato. Ad una ricerca sul database del servizio Whois per il dominio in questione non è possibile ottenere alcuna informazione rilevante per identificare gli istigatori all’omicidio.


Per protestare presso LA FARNESINA Clicca qui

( dal sito www.controcorrentesatirica.com )

domenica 11 gennaio 2009

Le parole giuste

« Le soleil du bon Dieu ne brill' pas de notr' côté. Il a bien trop à faire dans les riches quartiers » Jacques Prévert



Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi
ha già troppi impegni per scaldar la gente d'altri paraggi,
una bimba canta la canzone antica della donnaccia
quello che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia.

E se alla sua età le difetterà la competenza
presto affinerà le capacità con l'esperienza
dove sono andati i tempi di una volta per Giunone
quando ci voleva per fare il mestiere anche un po' di vocazione.

Una gamba qua, una gamba là, gonfi di vino
quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino
li troverai là, col tempo che fa, estate e inverno
a stratracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo.

Loro cercan là, la felicità dentro a un bicchiere
per dimenticare d'esser stati presi per il sedere
ci sarà allegria anche in agonia col vino forte
porteran sul viso l'ombra di un sorriso tra le braccia della morte.

Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone
forse quella che sola ti può dare una lezione
quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie

quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie.

Tu la cercherai, tu la invocherai più di una notte
ti alzerai disfatto rimandando tutto al ventisette
quando incasserai delapiderai mezza pensione
diecimila lire per sentirti dire "micio bello e bamboccione".

Se ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli
In quell'aria spessa carica di sale, gonfia di odori
lì ci troverai i ladri gli assassini e il tipo strano
quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano.

Se tu penserai, se giudicherai
da buon borghese
li condannerai a cinquemila anni più le spese
ma se capirai, se li cercherai fino in fondo
se non sono gigli son pur sempre figli
vittime di questo mondo.

La città vecchia (1965)






La canzone fu anche censurata all'epoca, i versi "
... quella che di giorno chiami con disprezzo specie di troia / quella che di notte stabilisce il prezzo della tua gioia" furono sostituiti con "quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie / quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie". La versione fu incisa, ma a causa della censura ritirata dalla Karim.



La Città Vecchia di De Andrè è la voce di chi non ha voce, l'affresco,
mai banale di una verità pulsante, nelle parole di un grande osservatore.
Parole che non ho mai trovato.
Eppure queste si adagiano quanto mai a ciò che sento ogni giorno,
mentre guardo la vita, oltre la mia finestra.
Un recinto entro cui sono state relegate le parti più vive
dell'essenza umana, uomini dalle esistenze scomode ma vere.
Terribilmente vere.

giovedì 8 gennaio 2009

Basta alla guerra !

Dal 27 dicembre l’esercito israeliano ha iniziato l’operazione “Piombo fuso”, un’offensiva militare per colpire Hamas in tutta la striscia di Gaza. Lo scontro è impari: dopo quasi due settimane di bombardamenti la popolazione palestinese di Gaza è allo stremo, sono centinaia le vittime civili, un terzo i bambini uccisi. Mancano viveri, medicinali, energia elettrica, carburante. Gli ospedali sono al collasso. Gli aiuti e il personale medico ha accesso nei territori bombardati per sole 3 ore al giorno e come se non bastasse...

L'agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi, Unrwa, sospenderà tutte le attività umanitarie nella Striscia di Gaza, in seguito all'uccisione di un suo autista, avvenuta giovedì mattina. Lo ha annunciato il portavoce dell'Unwra, Adnan Abu Hasna, che ha anche riferito della morte dell'altra persona che inizialmente era rimasta ferita.

Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha diramato questo pomeriggio un comunicato molto duro contro l'eserciton israeliano. L'accusa è quella di non prendersi cura dei civili feriti sul campo e di ostacolare le operazioni di soccorso, in grave violazione delle convenzioni internazionali. Il portavoce Pierre Wettach ha raccontato che quindici morti sono stati ritrovati mercoledì nelle loro case nel quartiere di Zaytun, a Gaza, quando il permesso per il passaggio delle autoambulanze era stato rischiesto ben quattro giorni prima.

il Comitato internazionale della Croce Rossa ha qualificato come "inaccettabile" il ritardo imposto da Tsahal (l'esercito israeliano) per autorizzare l'intervento dei soccorsi.

FONTE : PeaceReporter




Cos'è la striscia di Gaza
La striscia di Gaza è una piccola zona lungo la costa del Mediterraneo tra l’Egitto ed Israele, lunga 40km e larga 10km, in cui vivono più di 1,5 milioni di Palestinesi. Un’ area di 365 Km², con una densità di 3. 227 ab. per Km². Una delle più alte densità di popolazione al mondo.
I confini furono stabiliti nel 1948 dopo la creazione dello stato d’Israele; da allora fu occupata dall’Egitto fino al 1967 e poi passò sotto il controllo israeliano. Nel 2005 l’esercito israeliano formalmente si ritira dalla Striscia, ma di fatto continua a detenere il controllo dei confini, dello spazio aereo e di mare così come in tante parti nei territori dell’Autonomia Palestinese in tutto lo stato di d’Israele.
Gaza City è il centro urbano più esteso, con 500 mila abitanti, punto di riferimento commerciale ed amministrativo per la striscia, e anche i movimenti tra la Striscia ed il West Bank (Cisgiordania) sono stati nulli in questi tempi. In Cisgiordania il potere viene gestito dal movimento di Fatah del presidente Abou Mazen, con il loro centro di riferimento di Ramallah.
Gli altri centri più importanti sono Khan Younis (200 mila abitanti) situata nella parte centrale della striscia, e Rafah (150 mila abitanti) situata a sud.
La maggior parte della popolazione è composta da rifugiati fuggiti o espulsi dalle loro terre nel 1948, che vivono ancora oggi, in gran parte, negli otto campi profughi gestiti dall’ONU.

Nella Striscia
Qui come in altre parti della Cisgiordania e Gerusalemme Est, i palestinesi sono costretti a vivere come al confino, come in un grande campo di rifugiati, senza libertà di movimento. Ad aggravare questa situazione ci sono le intimidazioni che molti di loro subiscono da parte di Hamas perché si uniscano a questo movimento nella lotta armata; poi ci sono l’embargo da parte di Israele specialmente in questi ultimi mesi prima dell’attacco, la mancanza di luce elettrica, la carenza di cibo e di pane, di medicinali, di medici e personale sanitario.
Infine l’attacco: un inferno di sangue, di bombe e fiamme lanciate dagli aerei, carri armati e navi dell’esercito israeliano, accusato di usare fosforo bianco. Israele è la quarta potenza militare del mondo. Dal ritiro dei coloni da Gaza nel 2005, Hamas ha pensato solo a continuare a sparacchiare razzi Qassam (ordigni piuttosto rudimentali) contro le città israeliane più vicine al confine con la striscia, dimostrando che il suo obiettivo è la distruzione di Israele, anche a costo della miseria delle popolazioni.
Anche se ha vinto le ultime elezioni politiche, nel gennaio 2006, non tutti i palestinesi sono con Hamas. C’era ed è ancor più evidente in questi giorni la divisione tra loro: da una parte Fatah con Abu Mazen e dall’altra il movimento di Hamas.

Intanto Israele continua ad occupare terre palestinesi in barba alla convenzione di Ginevra e usa due pesi e due misure nei territori occupati. I nuovi insediamenti e gli arbitrii sono un grave ostacolo alla pace. L’occupazione dura ormai da 40 anni, la tensione è aumentata da quando, per difendersi dagli attacchi kamikaze, Israele ha deciso la costruzione di 734 km di muro (7 mt. di altezza) in Gerusalemme est, delimitando tutto il territorio dell’autonomia palestinese di Cisgiordania e Striscia di Gaza con migliaia di check points.

Il pacifismo israeliano
Ma anche Israele non è solo Olmert, Netanyau, Sharon, Lizni Tipni, Peres, Barak. Il popolo israeliano non è tutto per la guerra. Concittadini di Olmert che operano nelle organizzazioni israeliane per la pace affermano senza paura: “Siamo responsabili della disperazione di un popolo sotto assedio. Hamas da settimane aveva dichiarato che sarebbe stato possibile ripristinare la tregua a condizione che Israele riaprisse le frontiere e permettesse agli aiuti umanitari di entrare. Il governo d’Israele ha scelto consapevolmente di ignorare le dichiarazioni di Hamas e ha cinicamente scelto, per fini elettorali, la strada della guerra”.
Anche una minoranza di rabbini ebrei condanna l’aggressione a Gaza e riconosce che è contro ogni religione. Nei giorni scorsi a New York c’è stata anche una protesta degli Ebrei Ortodossi anti-sionisti, organizzata per chiedere la fine del massacro di Gaza. Il celebre rabbino Michael Lerner, in una lunga lettera, ha attaccato il governo israeliano, perché sta prendendo i razzi lanciati da Hamas come pretesto per giustificare una nuova guerra dopo quella fatta con gli Hezbollah due anni fa. E di altri israeliani ed ebrei che vogliono una vera pace ce ne sono e non solo in giro per il mondo. Da notare che chi si dichiara pacifista e cerca il dialogo e la pace con i palestinesi in questo mondo ebraico viene considerato un traditore. Michael Lerner condanna anche gli attacchi di Hamas, ma insiste nel dire che non per questo la guerra è una reazione appropriata, tanto meno se è scatenata dal governo anche per fini politici ed elettorali.

In vista delle elezioni
Il 10 Febbraio questo paese andrà alle urne politiche dopo un’instabilità di governo dovuta anche alle precise accuse di corruzione nei confronti del primo ministro uscente Olmert. Con l’inizio dell’offensiva il governo Olmert, di cui fanno parte la ministra agli esteri Tzipi Livni e il ministro alla difesa Barak, e il presidente della repubblica Peres hanno guadagnato molti consensi, tanto da assicurare la vittoria alle prossime elezioni.
Forse per il timore di perdere il sostegno della popolazione, Israele ha deciso di non permettere l’ingresso a Gaza di giornalisti internazionali, e solo grazie alla tregua quotidiana di 3 ore iniziata il 7 gennaio possono entrare medici e personale sanitario. Una pausa di 180 minuti che non è sufficiente e lenire le sofferenze della popolazione palestinese sotto attacco.

Quali prospettive?
Israele non riconosce Hamas perché organizzazione terrorista e fin qui non possiamo dargli torto. Ma ostinatamente non si rende conto che continuando con le armi e la violenza sta pianificando decenni di sofferenza per il suo stesso popolo sul proprio territorio, e che in tutto il mondo si stanno mobilitando indirettamente nel mondo arabo e islamico le forze fondamentaliste più radicali che non aspettavano altro che questa giustificazione per poter ritornare presto sulle cronache internazionali in nome della Jihad. Non sarà l’annientamento di Hamas a portare beneficio a Israele e al mondo.

La reazione di Israele ai missili qassam di questi ultimi mesi era inevitabile seguendo la logica di questo governo. La miopia di Hamas si scontra contro l’ostinazione testarda del governo israeliano. Ma la reazione israeliana era ed è sproporzionata rispetto ai danni inflitti dai “petardi di Hamas” , che hanno pochissima forza distruttiva rispetto invece alle armi sofisticate in mano all’esercito israeliano: dal 2002 sono una decina le vittime israeliane a causa dei razzi palestinesi. Le vittime sono sacre da ambo le parti, ma l’opinione pubblica israeliana e internazionale deve sapere che la reazione di Israele in questi ultimi 6 anni ha ucciso più di 5000 palestinesi con raid aerei e in tanti altri controlli e azioni militari. Lo stesso era avvenuto anni fa a Betlemme quando venne invasa la Basilica. Tre morti da parte israeliana, una cinquantina da parte palestinese per la violenta reazione israeliana. Allora a denunciare sraele per abuso di legittima difesa erano stati i presbiteriani americani.
Qualunque sia alla fine la soluzione, se questo che è il più destabilizzante e delicato dei conflitti non è affrontato con la dovuta serietà e verità, gli USA con Obama rimarranno impantanati in conflitti con i popoli arabi e tutti i popoli che ricercano la vera libertà. Capirà il governo di Obama insieme ai paesi Europei e all’ONU che senza dare il giusto interesse per i bisogni dei palestinesi, non saranno mai in grado di districarsi dai problemi più generali del Medio Oriente, di dare più potere vero alla Comunità delle Nazioni Unite senza veti di sorta e salvare anche le proprie economie? ( p. Daniele Moschetti )






Da Gerusalemme, la testimonianza di p. Daniele Moschetti.


"Vivo da tre mesi a Gerusalemme Est vicino al muro di divisione della città tra Palestina e Israele. Qui in questa parte della città c’è il più grande raggruppamento di palestinesi della città. (…) Una città divisa non solo dal muro ma anche da linee invisibili geografiche (infatti dalla Porta di Damasco incomincia un altro mondo). Ma queste linee di demarcazione sono anche culturali, religiose, storiche, sociali, politiche ed economiche. Ciò che sta succedendo a Gaza, soltanto a 90 km di distanza, ha dell’assurdo ed è davvero un insensato e grave crimine di guerra.

Centinaia e centinaia di civili stanno morendo nella completa impotenza e indifferenza di tanta gente. Bambini, donne, vecchi e malati la maggioranza di questa piccola striscia di Gaza. I bambini e gli adolescenti sono più della metà della popolazione. Strazianti immagini di piccoli bambini e ragazzi, donne e anziani che sono le vere vittime di questo conflitto. Addirittura medici e personale sanitario che vengono uccisi, feriti e respinti dal campo di battaglia così confuso pur indossando camici e segnalazioni mediche. Vengono ostacolati se cercano di raccogliere e portare aiuto alle vittime colpite da bombe d’aereo o dai carri armati e dalle granate sparate dai soldati ma anche dalle navi dal mare!! Ambulanze con feriti a bordo vengono fatte saltare senza motivo asserendo che contengono militanti di Hamas e non personale medico!!

E così anche scuole e case civili. Siamo alla pazzia totale!! Un assedio da tutti i fronti senza via di scampo. Una trappola mortale congegnata da mesi da questo governo israeliano con precisi obiettivi e con un lavoro di spionaggio all’interno di Gaza per segnalare gli obiettivi di Hamas durato quasi un anno per preparare questo attacco criminale, crudele e spietato. E ciò che l’esercito e soprattutto il loro governo affermano un’azione clinica e precisa a debellare Hamas è e sta diventando una carneficina voluta e programmata! Ad oggi l’esercito israeliano dice di aver già compiuto con successo e portato a termine quindi eliminato più di 750 obiettivi militari di Hamas. E questi obiettivi non sono solo punti del movimento di Hamas ma moschee, ospedali e dispensari, scuole, case civili, campi profughi e tanti altri.

Tutti sono armati?? Tutti sono militanti di Hamas? E tutti i palestinesi sono terroristi? E i bambini? E i bambini sono terroristi anche loro così come i medici, le donne e i malati??
No…non ditemi che la guerra è così e che queste cose succedono!! Perché c’è molto di più!!
La pazzia dei leaders politici accecati di potere, sia Hamas che il governo israeliano, che usano i loro due popoli per continuare a dividerli, a uccidersi e soprattutto a non creare un dialogo vero che possa portare a un vero processo di pace e di giustizia per il bene comune di entrambi."

FONTE : Nigrizia.it





Fermare la guerra a Gaza non è un obiettivo impossibile. Per questo dobbiamo fare la nostra scelta: essere complici della guerra o costruttori di pace
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sabato 3 gennaio 2009

Combattiamo per un mondo nuovo,che sia migliore

Tutte le nostre scelte passate hanno contribuito a costruire il mondo in cui viviamo oggi, e tutte le nostre scelte da questo momento in avanti contribuiranno a costruire il mondo di domani.
C'è un modo per costruire un mondo migliore, un mondo nel quale noi tutti vorremmo vivere. Un mondo guidato dalla bontà innata delle persone e dai valori di giustizia, gentilezza e com
passione per gli altri, per il pianeta e per gli animali.
Ogni giorno sei chiamato a fare delle scelte, vivi i tuoi valori, cambia il mondo...è così semplice!
Allarga la tua sfera empatica e l'amore che dai ti sarà restituito moltiplicato migliaia di volte.





«Mi dispiace, ma io non voglio fare l’imperatore, non è il mio mestiere.
Non voglio governare né conquistare nessuno.
Vorrei aiutare tutti se è possibile: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi.
Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo.
Non odiarci e disprezzarci l’un l’altro.
In questo mondo c’è posto per tutti.
La natura è ricca e sufficiente per tutti noi.
La vita può essere felice e magnifica, ma noi l’abbiamo dimenticato.

L’avidità ha avvelenato i nostri cuori,ha precipitato il mondo nell’odio, ci ha condotti a passo d’oca a far le cose più abiette.
Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi.
La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformati in cinici, l’abilità ci ha resi duri e cattivi.
Pensiamo troppo e sentiamo poco.

Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto.
L’aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell’uomo, reclama la fratellanza universale, l’unione dell’umanità.
Persino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente.
A coloro che mi odono io dico: non disperate!
L’avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l'amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano.
L’odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo, ritornerà al popolo . E qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa.

Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano,che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare!
Che vi irregimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie!
Non vi consegnate a questa gente senza un’anima! Uomini macchina con macchine al posto del cervello e del cuore.
Voi non siete macchine!
Voi non siete bestie!

Siete uomini!
Voi avete l’amore dell’umanità nel cuore.
Voi non odiate. Coloro che odiano sono solo quelli che non hanno l’amore altrui. Soldati, non difendete la schiavitù, ma la libertà!
Ricordate nel Vangelo di San Luca è scritto: «Il Regno di Dio è nel cuore dell’Uomo.
Non di un solo uomo o di un gruppo di uomini ma di tutti gli uomini.
Voi, voi il popolo, avete la forza di creare le macchine, la forza di creare la felicità.
Voi, il popolo, avete la forza di fare che la vita sia bella e libera, di fare di questa vita una splendida avventura.
Quindi in nome della democrazia, usiamo questa forza.
Uniamoci tutti!
Combattiamo per un mondo nuovo,che sia migliore, che dia a tutti gli uomoni lavoro, ai giovani un futuro, ai vecchi la sicurezza.
Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere.
Mentivano!
Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno.
I dittatori forse sono liberi perché rendono schiavo il popolo.
Allora combattiamo per mantenere quelle promesse.
Combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere, eliminando l’avidità, l’odio e l'intolleranza.
Combattiamo per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza ed il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati! Nel nome della democrazia siate tutti uniti!»

« Anna, puoi sentirmi? Dovunque tu sia abbi fiducia. Guarda in alto Anna, le nuvole si diradano comincia a splendere il sole . Prima o poi usciremo dall’oscurità verso la luce e vivremo in un mondo nuovo, un mondo più buono, in cui gli uomini si solleveranno al di sopra della loro avidità, del loro odio, della loro brutalità. Guarda in alto, Anna, l’animo umano troverà le sue ali e finalmente comincerà a volare, a volare sull’arcobaleno verso la luce della speranza, verso il futuro.
Il glorioso futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi.
Guarda in alto, Anna. Lassù. » (Charlie Chaplin - Discorso all'Umanità)



Tutti noi, ogni anno ci auguriamo che il nuovo anno sia migliore di quello appena trascorso, ma ci dimentichiamo che siamo noi stessi i primi a poter fare qualcosa per migliorarlo.
Perciò mi auguro che ognuno di noi contribuisca, attraverso le proprie scelte, a far si che questa vita migliori e questo mondo diventi più vivibile.



BUON ANNO A TUTTI...PEACE!

La vignetta è di Mordillo