"In Italia non c'è informazione, in Italia non c'è una stampa libera, in Italia si fa disinformazione.Questo è evidente, credo che sia evidente a tutti, in Italia una stampa libera non esiste e purtroppo non è che non esiste perchè ci sia una censura, ma perchè sono le stesse testate giornalistiche, gli stessi giornalisti addirittura che per essere graditi al potere si censurano da solo e occultano le notizie che devono essere occultate e diffondono le notizie così come il sistema vuole che siano diffuse. Perchè oggi non viviamo in una democrazia oggi viviamo in un vero e proprio regime, un regime che tanto più pericoloso in quanto è un regime mediatico, alcune notizie vengono distorte altre vengono occultate...Il consiglio che do ai blogger... è di stare veramente allerta, perchè ci potrebbe essere anche un attacco sulla libertà di informazione su internet..." (Salvatore Borsellino) Intervista registrata il 4 maggio 2009 a Palermo.
ATTENZIONE!
L’attacco finale alla democrazia è iniziato! Berlusconi e i suoi sferrano il colpo definitivo alla libertà della rete internet per metterla sotto controllo.
Nel voto finale al Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge 733), tra gli altri provvedimenti scellerati come l’obbligo di denuncia per i medici dei pazienti che sono immigrati clandestini e la schedatura dei senta tetto, con un emendamento del senatore Gianpiero D’Alia (UDC), è stato introdotto l’articolo 50-bis, “Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet”.
Il testo questa settimana approderà alla Camera. E nel testo approdato alla Camera l’articolo è diventato il nr. 60. Anche se il senatore Gianpiero D’Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo, questo la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della “Casta” che non vuole scollarsi dal potere.
In praticaseun qualunque cittadino che magari scriveun blogdovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta,i provider dovranno bloccarlo. Questo provvedimento può obbligare i provider aoscurareun sito ovunque si trovi, anche se all’estero.
Il Ministro dell’interno, in seguito a comunicazione dell’autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l’interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine. L’attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore.
La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l’istigazione a delinquere e per l’apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l’istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all’odio fra le classi sociali.
Immaginate come potrebbero essere ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta con questa legge?
Si stanno dotando delle armi per bloccare in Italia Facebook, Youtube, il blog di Beppe Grillo e tutta l’informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese è ormai l’unica fonte informativa non censurata. Vi ricordo che il nostro è l’unico Paese al mondo, dove una media company, Mediaset, ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube.Vi rendete conto? Quindi il Governo interviene per l’ennesima volta, in una materia che vede un’impresa del presidente del Consiglio in conflitto giudiziario e d’interessi.Dopo la proposta di legge Cassinelli e l’istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al “pacchetto sicurezza” di fatto rende esplicito il progetto del Governo di “normalizzare” il fenomeno che intorno ad internet sta facendo crescere un sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare. Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet? Chi non può farlo pensa bene di censurarlo e di far diventare l’Italia come la Cina e la Birmania.
Oggi pochissimi media hanno fatto rimbalzare questa notizia . Facciamola girare il più possibile. E’ in gioco davvero la democrazia. Anche su questo fronte.
Articolo inviato a Senza Soste da Paolo Cassola - giornalista(san giuliano terme)
Clima teso a Viale Mazzini. Palpabile anche attraverso il filtro telefonico.
“Quello che sta avvenendo in questi giorni è un atto di censura e intimidazione generale, un reale tentativo di limitare il nostro lavoro.”
Non usa mezzi termini Loris Mazzetti, responsabile produttivpo di Rai3. Gli attacchi di cui sono stati fatti oggetto le trasmissioni Annozero e Report non rappresentano certo una novità e creano preoccupazione in chi ha sempre fatto del giornalismo di denuncia.
“ L'attacco rivolto ad Annozero è un atto di censura tout court... benchè, non abbia ancora capito quale sia stato il problema... Se la satira non può esprimersi come vuole allora tanto vale chiudere la baracca!” Continua Mazzetti.
"Pur non volendo entrare nel merito della questione, a partire dalla sopsensione di Vauro, ... al quale va tutta la mia solidarieà- sottolinea ancora il giornalista - quello che risulta inaccettabile è che simili provvedimenti vengano decisi in seguito ad interventi di natura politica, quindi ancora una volta al di fuori dell'azienda.”
Il ricordo dell'editto bulgaro che aveva colpito, a suo tempo, l'amico e collega Enzo Biagi è ancora troppo vivo per non destare ulteriori preoccupazioni.“ Mi sembra che, da questo punto di vista la categoria stia nuovamente sottovalutando la situazione: se ne fa una questione di simpatia o antipatia nei confronti dell'uno o dell'altro giornalista, ma il problema è ben più complesso, è una questione di libertà di informazione.”
Già ieri, sul sito di Annozero, la redazione aveva sottolineato come, da parte della protezione civile non ci fosse stata alcuna smentita ufficiale nei confronti della trasmissione di giovedì scorso. “Il provvedimento aveva ragion d'essere nel momento in cui fossero state dette cose false – afferma Mazzetti- ma basta leggere Repubblca di oggi per rendersi conto di quanto le critiche mosse da Annozero avessero invece fondamento... si parla ancora di ritradi, di sottovalutazione del rischio.” Più che sui contenuti tuttavia la critica principale rivolta dal giornalista è ancora una volta realtiva al metodo. “Per quanto riguarda Annozero il provvedimento è stato assunto e applicato prima che si riunisse il Cda, che infatti si riunirà la prossima settimana e discuterà della cosa; procedimento analogo anche per Report, è stato riunito il comitato etico senza che però venissero interpellati i diretti interessati; un vero e proprio paradosso!” In seguito al provvedimento del direttore generale un po' di stupore lo aveva destato anche il silenzio del presidente Garimberti, che, invece secondo indiscrezioni, in maniera informale avrebbe espresso la propria contrarietà. “ A me non interessano le posizioni informali, da parte di Garimberti non c'è stata nessuna nota ufficiale, nessuna dissociazione dal comportamento del direttore Masi, quindi evidentemente l'accordo c'era.”
Oltre a Report e Annozero, nel mirino delle critiche politiche più recenti anche Che tempo che fa ma questo “ non ha in alcun modo compromesso la nostra linea editoriale- afferma ancora Loris Mazzetti, curatore del programma- noi la pensiamo in un certo modo e andiamo avanti su quella strada; seguiamo le regole imposte e d'ora in poi non avremo politici in studio... ma c'è una cosa che in questi giorni ci lascia un po' perplessi: circa un mese e mezzo fa avevamo annunciato alla rete di voler festeggiare in trasmissione i cento anni di Rita Levi Montalcini. In un primo momento avevamo ricevuto il benestare, del resto la signora Montalcini, prima di essere sentarice a vita, è soprattutto un'intellettuale e una donna di scienza... ieri invece, ci è stato comunicato in maniera informale che la cosa non era più possibile. Adesso attendiamo una lettera ufficiale e le motivazioni.” “Mi auguro- sottolinea Mazzetti- si sia trattato solo di un eccesso di zelo da parte dell'azienda e che alla fine, il 26, la puntata si possa fare per come era stata pensata...” Un passo indietro, a questo punto è d'obbligo e la riflessione torna ancora una volta ad inquadrare la “sottovalutazione del rischio”... non quello sismico, ma quello della libertà di espressione minacciata in Rai: “ Spero che durante l'assemblea dei giornalisti, lunedì prossimo a Saxa Rubra si prenda in considerazione la gravità di quanto sta avvenendo negli ultimi giorni e che soprattutto si assuma una posizione formale, cosa che mi aspetto anche da parte dei dirigenti.”
"Questa notizia - afferma Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo21 conferma purtroppo quanto andiamo dicendo da giorni. Che non c'è solo il caso Santoro e Anno Zero ma c'è il rischio che sia iniziato quell'annunciato regolamento dei conti nei confronti di tutte le trasmissioni e di quegli autori che da tempo erano stati indicati come sgraditi dal presidente del consiglio e dal suo servizio d'ordine mediatico. Non sta a noi dimostrare il contrario. Se così non è sta ai nuovi vertici aziendali dimostrare con i fatti che si tratta di un'interpretazione sbagliata. La lettera inviata alla senatrice a vita Rita Levi Montalcini non è solo vergognosa ma anche ridicola. per quale ragione era stato dato il via libera? Per quale ragione si nega ad una senatrice a vita, persona quindi istituzionalmente molto rilevante la partecipazione a Che tempo che fa per i suoi 100 anni? Se il problema è davvero la par condicio per quale ragione si stanno concedendo veri e propri comizi dalle zone del terremoto fingendo di non vedere e di non sapere? Sarà una casualità ma i nomi di Santoro, Gabanelli, Fazio sono stati più volte inseriti nella lista dei programmi sgraditi. Se così non è lo dimostri il gruppo dirigente. Articolo21 - conclude Giulietti - che non ha alcuna intenzione che la lista si allunghi terrà il 22 aprile la propria assemblea nazionale. Convocheremo avvocati, giuristi, i parlamentari europei e nazionali di articolo21 per concordare le iniziative più opportune nelle sedi internazionali e nazionali". (diBruna Iacopino)
"In Italia c'è un controllo dell'informazione come in nessun altro paese europeo. Per i giornalisti è arrivato il momento di far sapere all'Europa quello che succede qui, chiedendo un'udienza urgente alla Commissione europea. E se i padroni del vapore non hanno gli estremi per una denuncia di diffamazione contro le notizie fornite da Santoro, la Federazione della Stampa dovrebbe denunciare alla magistratura la commissione di Vigilanza della Rai per abuso di potere." (Antonio Tabucchi 17 aprile 2009) Chi ha visto la puntata della Gabanelli ( sulla Social card)ha potuto constatare che l’informazione è stata ineccepibile. Evidentemente la puntata non è piaciuta a qualche ministro.
All’Aquila le scosse di terremoto si susseguivano da 3 mesi. Mi pare legittimo chiedersi se alcune conseguenze del sisma potevano essere attenuate o addirittura evitate. Questo significa fare informazione o no? Eppure a distanza di un’ora dalle affermazioni di Berlusconi sulla puntata, e con una differenza di due ore dalle dichiarazioni di Fini è scattata la censura a Santoro.
Un altra picconata di regime alla democrazia!
E non finisce quì : Il Direttore generale della Rai Mauro Masi, "starebbe per assumere, con la qualifica di caporedattore, un portavoce dall'esterno, che vanta come principale titolo la forte fedeltà al Presidente del Consiglio, 15 anni nel suo staff. Prima all'ufficio stampa di Forza Italia e ultimamente in quello di Palazzo Chigi". Lo dichiara in una nota Carlo Verna, segretario Nazionale dell'Usigrai. LEGGI L'ARTICOLO Bisogna dimostrare all’opinione pubblica chi comanda!
C'è una squadra Delta che pianifica questo tipo di tv?
Enzo di Frenna, parte dall'idea che esiste una Struttura Delta, ossia un'organizzazione segreta che ha l'obiettivo di omologare e appiattire la programmazione televisiva, per sostenere che la tv italiana è un'ipnosi raffinata. È gestita da uomini che sanno fare bene comunicazione e lo si vede. L'omologazione, i programmi tutti uguali, la scelta dei valori e dei modelli con cui infarciscono certe trasmissioni, indica chiaramente che questa tv è pensata per alterare la coscienza e condizionare le menti.Fonte
La tv italiana gestita dagli uomini Delta - [1° parte]
Nella seconda parte dell'inchiesta sulla tv italiana omologata, piatta, con programmi uguali. Parla Laura Cuttica, esperta di Pnl e ipnosi.
Gli italiani amano i bambini. Basta che non siano stranieri di Ugo Dinello
Non sapeva nulla della paura per l'acqua alta che attanagliava la città. Non sapeva nulla della paura per gli stranieri che sta montando come una marea nera nel Paese in cui sognava di arrivare. Non sapeva nulla che "gli italiani buona gente" e "gli italiani amano i bambini". Basta non siano stranieri. Afgani poi.... Con il suo cuore di bambino che gli batteva forte nel petto, con gli occhi sgranati dal terrore, con le lacrime che scendevano sulle guance, nel buio del mostruoso ventre di una nave che con quei rumori da fine del mondo stava attraccando e scaricando il suo carico di camion, con il pensiero di essere braccato e incarcerato, peggio, di essere rimandato indietro, in piena notte lui, il bambino fuggiasco, si è attaccato sotto al pianale di un gigantesco tir che stava sbarcando dalla nave traghetto greca nel porto di Venezia.
Al freddo, con gli schizzi del fango che lo accecavano e gli impedivano di respirare, lui, il bambino senza nome, è rimasto aggrappato con le sue manine al ferro freddo del pianale del camion, tra le gigantesche ruote, passando la dogana, rattrappendosi al momento dei controlli dei poliziotti infreddoliti e gocciolanti di pioggia, trattenendo il respiro allo sciabolare dei fasci delle torce sotto al camion. Troppo piccolo per essere visto, lui, il bambino che sognava di scappare da un futuro di fame e terrore, forse ha sospirato al rumore del motore del camion che si rimetteva in moto e che lasciava per sempre il porto, dirigendosi verso la statale e poi verso l'autostrada. Ha stretto le mani, avrà certamente avuto un brivido quando il vento della velocità gli ha gettato addosso un torrente di fango ghiacciato mentre nella notte le poche luci delle case viste alla rovescia non riuscivano a consolarlo. Avrà urlato di paura? Avrà pensato alla sua mamma? Avrà sognato per un'ultima volta la sua misera casa, il cielo immenso, le voci dei fratelli e delle sorelle? Nessuno lo potrà sapere.
Alle 22.50 di ieri, al chilometro 22+500 della statale Tirestina, come recita impersonalmente il rapporto della polizia, le sue manine rattrappite dal freddo, livide di pioggia gelata, sporche di fango, non hanno più retto.
Il bambino senza nome è scivolato dal suo appiglio ed è piombato sull'asfalto, dove le enormi ruote del tir hanno maciullato quel piccolo corpo coperto di stracci senza nemmeno un sobbalzo.Nessuno si è accorto, nessuno si è fermato se non quando qualcuno ha visto quel mucchietto per terra, con le gocce di pioggia che pietosamente lavavano quelle piccole mani infangate.
Per la rete di associazioni ''Tuttiidirittiumanipertutti'', il bambino afgano ''e' morto per sfuggire ai controlli della polizia di frontiera al porto''. Questo - e' detto in una nota - ''perche' ormai tutti i migranti sanno che anche se si e' minorenni sempre piu' spesso si viene rimandati indietro, quando intercettati sulle navi, senza avere possibilita' di chiedere asilo politico o anche solo di venire informati sui propri diritti''. La rete delle associazioni chiede infine che a tutti quelli che ''arrivano al porto venga riconosciuto nei fatti il diritto d'accesso all'informazione tramite l'incontro con il personale civile, che ciascuno possa concretamente avere la possibilita' di avanzare una richiesta di protezione internazionale, che vengano sospesi i respingimenti con la Grecia''.
Oggi pomeriggio mani ignote hanno messo sul luogo dove lui è caduto un piccolo presepe in cartone. Un presepe povero come lui, piccolo piccolo, ma c'era tutto: una grotta con un bambino con gli occhi grandi come i suoi che guardava il mondo con quella meravigliosa fiducia che hanno i bambini.Ora la pioggia si è portata via il presepe e il bambino fuggiasco invece riposerà per sempre in questo paese, che lui, nella sua fiducia di bambino, sognava allegro e buono, senza fame e senza terrore, pieno di sole e colori, accogliente con i bambini.
Perché si sa: "gli italiani amano i bambini".Basta non siano stranieri.
Nota di redazione: purtroppo questa è una delle tante tragedie legate all'immigrazione clandestina. Clandestina perchè qualcuno vuole che sia tale e non certo per scelta di chi parte o scappa dal proprio paese. Gente che si nasconde sotto ai tir o si infila dentro celle frigorifere, dentro container... una soluzione, una qualsiasi va bene pur di non essere rispediti indietro, pur di non tornare, come in questo caso, alla guerra. E i media? dove stanno i media di fronte a tragedie come queste? Quando si troverà il tempo e lo spazio per raccontare anche queste storie, che sono storie di persone, uomini e donne, con delle facce, dei nomi, delle vite, degli affetti..? Se il rapporto media-politica è davvero così stretto, come molti sostengono, forse proprio partendo da questo, dall'umanizzazione dello "straniero", si potrebbe auspicare una successiva umanizzazione in seno alle politiche migratorie...Utopia, magari, ma un tentativo non guasterebbe.
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Ignorate le notizie sulle continue violazioni dei diritti umani in Darfur di Antonella Napoli
Nel giorno del sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, un profugo del Darfur moriva per gli stenti della traversata che dal suo Paese, via Libia, lo aveva portato in Italia. Nessun media ne ha dato notizia.
Nel giorno del sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, una delegazione di Ong impegnate in Darfur è stata ascoltata in audizione alla Camera e ha illustrato una situazione drammatica, dove le violazioni contro la popolazione civile, sia a livello umanitario che di diritti, prosegue nell’impunità assoluta. Nessun media, tranne qualche agenzia di stampa, ne ha dato notizia.
Nel giorno del sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, i giudici del Tribunale penale internazionale che devono decidere sulla richiesta di arresto per il presidente sudanese Omer Al Bashir, hanno chiesto al procuratore della stessa Corte, Moreno Ocampo, di depositare le ultime prove raccolte nell’inchiesta per genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità in Darfur. Atto, questo, che porterà a breve all’emissione del mandato di arresto per Bashir. Nessun media ne ha dato notizia. La domanda sorge spontanea… Ma dov’è l’informazione di qualità per la quale, nello stesso giorno, abbiamo manifestato davanti alla Rai che, al pari degli altri organi di informazione, continua a ignorare i grandi temi della vita e le violazioni dei diritti umani che quotidianamente vengono perpetrate nel mondo? Eppure per tutta la giornatadedicata alle celebrazioni della Dichiarazione adottata dall'Assemblea Generale dell'Onu il 10 dicembre 1948, il leit motiv che ha caratterizzato le tante iniziative svoltesi in Italia è stato proprio questo… e allora cosa c’è da festeggiare!
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in un messaggio, ha ricordato la ‘necessità di garantire il primato della persona e della sua dignità su basi di libertà e di eguaglianza e il profondo divario che ancora oggi separa le enunciazioni dei diritti dal loro effettivo esercizio'.
Il Papa ha sottolineato che i diritti umani vanno promossi ma anche ridefiniti ed ha chiesto che si intensifichi lo sforzo per garantirne il rispetto.
Il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner, ha dichiarato che la tutela dei diritti umani è in contrasto con la politica estera di qualsiasi governo. A queste importanti dichiarazioni sono stati dedicati servizi nelle principali edizioni dei Tg e oggi le troviamo su tutti i giornali. Ma le ‘notizie’, quelle vere, quelle che testimoniano le denunce di queste eminenti personalità, sono state ignorate.Tutte!
C’era una volta un re avido di potere e di denaro, che aveva radunato alla sua corte altri uomini come lui. La gente in quel Paese buttava molte cose e non si accorgeva che ciò che chiamava rifiuti, in realtà era qualcosa di prezioso come l’oro.
Il re avido di potere e di denaro con i suoi complici di corte, decisero di diventare ancora più ricchi e potenti e si organizzarono in modo da prendere tutto ciò che la gente buttava, fare grandi buchi nella terra, riempirli fino all’orlo e ancora di più.
La Terra però soffriva di tutte quelle cose che a forza le mettevano dentro; usciva da esse, dopo un po’ di tempo, un liquido nero e maleodorante e anche l’aria diventava mefitica tanto che perfino gli uccelli scappavano. Resistevano i gabbiani dalle lunghe ali che cercavano il cibo su quelle strane colline e i topi e gli insetti che invece erano molto contenti.
Oltre a questi grandi buchi puzzolenti dove seppellire a strati le cose che avanzavano o che non servivano più, il re avido e i suoi complici di corte, decisero anche di costruire grandi, enormi torri piene di fuoco dentro, dove bruciare le cose che restavano o che non servivano più. Ma anche dalle enormi torri usciva un fumo strano che faceva ammalare i bambini e gli animali, i vecchi e i giovani, le donne e gli uomini.
In quel Paese il re avido di potere e i suoi complici di corte non si curavano del loro popolo che si ammalava sempre di più e diventava sempre più povero. I più disgraziati per pochi soldi, incendiavano le cose che non servivano più e si vedevano fumi alti e neri come funghi enormi, alzarsi nella “terra dei fuochi” sia di giorno che di notte, mentre gli occhi di tutti piangevano e la terra in silenzio ingoiava veleno.
Tutto sembrava strano in quel Paese e irreale perché nessuno sembrava vedere che quel re era nudo di umanità come pure i suoi complici di corte.
Solo pochi uomini e donne armati di pazienza uscivano per le strade a raccontare la verità, ma tutti, anche i molti sapienti del regno, sembravano dormire di un sonno lungo e profondo.
Il re avido di potere e di denaro e i suoi complici di corte, in realtà da molti anni avevano fatto un incantesimo: essi infatti possedevano scatole magiche da cui uscivano sempre le stesse immagini e le stesse parole incantate: compra-compra, più soldi-più soldi, non fidarti-non fidarti.
Con le scatole magiche il re avido di potere e di denaro e i suoi complici di corte riuscivano a tenere tutti in un sonno profondo, in modo che non si svegliassero.
E ora continuiamo insieme….come potrebbe andare avanti questa storia?
Un giorno incontrai un bambino cieco...mi chiese di descrivergli il mare, io osservandolo glielo descrissi, poi mi chiese di descrivergli il mondo...io piangendo glielo inventai...
Durante un incendio nella foresta, mentre tutti gli animali fuggivano, un colibrì volava in senso contrario con una goccia d'acqua nel becco. "Cosa credi di fare!" Gli chiese il leone. "Vado a spegnere l'incendio!" Rispose il piccolo volatile. "Con una goccia d'acqua?" Disse il leone con un sogghigno di irrisione. Ed il colibrì, proseguendo il volo, rispose:
"Io faccio la mia parte!".
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«E noi abbiamo una vera missione, in questa spaventosa miseria italiana, una missione non di potenza o di ricchezza, ma di educazione, di civiltà»
(P. P. Pasolini)
NIENTE REGALI ALLE MAFIE !
Ascolta l' intervento molto toccante di Salvatore Borsellino al NO B. DAY
La mafia, lo ripeto ancora una volta, non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società. Questo è il terreno di coltura di Cosa Nostra con tutto quello che comporta di implicazioni dirette o indirette, consapevoli o no, volontarie o obbligate, che spesso godono del consenso della popolazione.
Carlo Ruta
Censura, parla Carlo Ruta: "Ecco perché sono stato oscurato. E da chi"
Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario.
Anche ad Avezzano il terremoto ha fatto i suoi danni e portato terrore. «Molta gente dorme ancora nelle macchine. Siamo sempre in stato d'allarme. Soprattutto perché ognuno di noi ha parenti, amici, colleghi che vivono a L'Aquila», racconta Ornella Gemini. Il suo pensiero, come quello di tutti, è per chi è vivo: «il dramma vero è vissuto da coloro che hanno perso tutte quelle cose a cui non si pensa mai, perché le diamo per scontate». La mente di Ornella, però, corre ogni notte a casa di quelle madri che hanno perso un figlio nella Casa dello Studente. Perché sa cosa vi troverebbe: «una mamma seduta in un angolo di divano che non riesce a dormire anche se imbottita di psicofarmaci. Sta lì, raggomitolata su se stessa, piange disperatamente il mondo che aveva tra le mani e il vuoto attuale». Ornella suo figlio lo ha perso il 24 giugno scorso, «"suicidato" nel carcere di Sollicciano, impiccato nel bagno». Niki Aprile Gatti aveva solo ventisei anni...
" La vigliaccheria chiede: è sicuro? L'opportunità chiede: è conveniente? La vana gloria chiede: è popolare? Ma la coscienza chiede: è giusto? "
(Martin Luther King )
Pandora : una voce diversa
ArcoirisTV
Dal blog di Daniele Sensi
Ponte sullo Stretto
Prima vennero per i comunisti, e io non dissi nulla perché non ero comunista.
Poi vennero per i socialdemocratici e io non dissi nulla perché non ero socialdemocratico
Poi vennero per i sindacalisti, e io non dissi nulla perché non ero sindacalista.
Poi vennero per gli ebrei, e io non dissi nulla perché non ero ebreo.
Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa.
(Martin Niemöller, pastore antinazista)
Genocidio dei Nativi Americani
Tutti devono sapere cosa è accaduto nelle scuole residenziali canadesi ad opera di funzionari della chiesa :centinaia di migliaia di bambini Nativi sono stati rinchiusi, dopo essere stati rapiti alle famiglie, e costretti a parlare solo inglese, a dimenticare la propria cultura e a professare la religione cristiana. Qui hanno subito violenze fisiche e sessuali, elettroshock, sterilizzazioni e, in molti casi, la morte.
Franca Rame recita "Lo Stupro"
Danilo Dolci
Se l'occhio non si esercita, non vede.
Se la pelle non tocca, non sa.
Se l'uomo non immagina, si spegne.
Gruppo EveryOne
ROM: "IO CHIEDO SCUSA"
LEGGI L'INTERVENTO DI DON CIOTTI
La maglietta «clandestina»
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Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1948
EMERGENCY
Come scegliere
Chi finanzia la vivisezione - Chi aiuta i malati, ma non finanzia ricerche - Chi finanzia ricerche senza animali, e si oppone alla vivisezione, in Italia e in altri Paesi
Manifestazione virtuale contro la vivisezione
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Dietro ad un capo in pelliccia o un semplice inserto si nasconde la sofferenza degli animali. Siano essi cresciuti nelle piccole gabbie di un allevamento o catturati con le tagliole, gli animali sono quelli che ci rimettono la pelle per la vanità e il profitto di alcuni esseri umani.
LA TERRA DIVORATA
Roghi tra Napoli e Caserta
Perchè le chiamano morti biache?
Film tratto da una storia vera
CADUTI SUL LAVORO
Ecco, in ordine cronologico, gli incidenti mortali riportati dalla stampa nel 2008 e i nomi dei tanti eroi ignoti morti di lavoro e nel lavoro e relegati in qualche breve di cronaca.
L'ARCHIVIO RAI SU INTERNET
Camilleri 5 poesie "incivili"
Camilleri 10 poesie "incivili"
Pro Tibet
Antonio Tabucchi
"...Io credo che c'è una classe politica italiana che si sta calando in uno scafandro dove non vuole essere ascoltata, dove ha paura. Dimostra molta paura! Il fiume della storia se la porterà via presto. Non sono eterni. Arriverà qualcosa di nuovo, sta già arrivando... io credo di sentirlo e lo auguro a me e a voi". (Anno Zero 05/02/2009)
BASTA! HAI PROPRIO ROTTO.
I PROCESSI DI BERLUSCONI
Ho ricevuto questo premio da stella.Grazie!
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