Ascoltate Josè Saramago intervistato da Serena Dandini

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lunedì 12 aprile 2010

Il popolo del web si mobilita a favore di Emergency

«hanno confessato», scrivono sulle prime pagine dei giornali.

Hanno confessato cosa? È veramente scandaloso!!!


Scrive Pino Cabras alla fine del suo articolo:


"...Facce di italiani puliti e coraggiosi vengono così lordate vergognosamente da ipotesi complottistiche inverosimili, timbrate da cancellerie paranoiche. Il ministro Frattini fa la sua parte per intimidire Strada con un «qui non si parla di politica» da ufficetto anni trenta.

Bisogna invece con forza parlare di politica e denunciare ORA le stragi e i massacri, a questo punto chiaramente pianificati, che ci saranno DOMANI, in aggiunta a quelli terribili di ieri.

Perché, o uno crede a Frattini, che ha steso tappeti rossi davanti ai bugiardi che hanno massacrato Iraq e Afghanistan, oppure crede a Gino Strada, che ha denunciato le bugie di guerra nelle strutture che ora Frattini manda allo sbaraglio, mentre cuciva come poteva il 40% delle vittime di quelle bugie:
i bambini".




Intanto il popolo del web si mobilita a favore di Emergency,
nonostante qualcuno (MAYBLOG)censura gli appelli a sostegno di Emergency.
Voi mi chiederete : Che fastidio può dare un appello a favore di Emergency ?
Provate per credere! Leggete questo post.


Chi arresta Emergency? scritto da Giulietto Chiesa

In una farsa senza capo né coda i servizi segreti afghani hanno arrestato ieri tre medici dell'ospedale di Emergency, insieme a sei operatori afghani che stavano lavorando a Lashkar-gah, nella provincia di Helmand (là dov'è in corso la più vasta offensiva della Nato e americana dall'inizio del conflitto in Afghanistan).
Solo spioni sprovveduti e prezzolati, al servizio della potenza occupante o dei manutengoli che esercitano - si fa per dire - il potere a Kabul , possono fingere di credere che l'accusa contro gli arrestati abbia una qualche parvenza di verità.
Avrebbero complottato - pensate un pò prima di incazzarvi - per "assassinare" il governatore locale Gulab Mangal.
Ma di questo non vale nemmeno la pena di parlare.
Importa invece parlare di come ha reagito il ministro degli esteri Frattini, di fronte all'arresto di tre cittadini italiani (che egli ha il dovere istituzionale di proteggere).
Due dichiarazioni, una più irresponsabile dell'altra. Eccole: ""I tre arrestati non fanno parte della cooperazione italiana". Come dire ai servi di Karzai: fate pure, non sono dei nostri.
E, infatti Emergency non ha mai fatto parte delle schiere di collaboratori del regime di Kabul, tant'è che non ha mai preso un centesimo dal governo italiano, che quel regime inqualificabile sostiene.
Seconda dichiarazione, se possibile peggiore della prima: "il governo italiano conferma la sua linea di assoluto rigore contro qualsiasi attività di sostegno diretto o indiretto al terrorismo in Afghanitstan, così come altrove". Come dire: questi sono sospetti di sostenere il terrorismo, quindi procedete pure tranquillamente.
Avviso ai naviganti italiani fuori dalle frontiere italiane. Con un ministro come questo, varcata la frontiera, siete in balia di chi vi prende e vi sbatte in galera, a prescindere.
Che la guerra afghana fosse sporca lo sapevamo. Sporca come la coscienza del ministro Frattini.







“Si tratta di una sporca e oscura manovra. La possibilità che siano stati trovati esplosivi non è da escludere a priori. Se volessi anch’io potrei portare esplosivi in qualsiasi ospedale italiano e poi chiamare la polizia. Qualcuno dello staff afgano può averli di certo portati. Cosa ci vuole a corrompere qualcuno? Ma da lì ad avallare in qualche modo l’ipotesi che medici italiani possano essere i capi di questo complotto mi sembra una cosa che va al di là del pensabile. Quello che è successo è solo una intimidazione contro Emergency. L’ennesimo attacco che subiamo. La nostra neutralità dà fastidio a troppi..” ( Gino Strada )


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Firma l'appello sul sito di Emergency


Il 5 per mille a Emergency è una prima risposta forte che tutti possiamo dare proprio in queste settimane.



venerdì 17 aprile 2009

Il nostro governo non vuole essere infastidito

Clima teso a Viale Mazzini. Palpabile anche attraverso il filtro telefonico.

“Quello che sta avvenendo in questi giorni è un atto di censura e intimidazione generale, un reale tentativo di limitare il nostro lavoro.”


Non usa mezzi termini Loris Mazzetti, responsabile produttivpo di Rai3.
Gli attacchi di cui sono stati fatti oggetto le trasmissioni Annozero e Report non rappresentano certo una novità e creano preoccupazione in chi ha sempre fatto del giornalismo di denuncia.


“ L'attacco rivolto ad Annozero è un atto di censura tout court... benchè, non abbia ancora capito quale sia stato il problema... Se la satira non può esprimersi come vuole allora tanto vale chiudere la baracca!”
Continua Mazzetti.

"Pur non volendo entrare nel merito della questione, a partire dalla sopsensione di Vauro, ... al quale va tutta la mia solidarieà- sottolinea ancora il giornalista - quello che risulta inaccettabile è che simili provvedimenti vengano decisi in seguito ad interventi di natura politica, quindi ancora una volta al di fuori dell'azienda.”


Il ricordo dell'editto bulgaro che aveva colpito, a suo tempo, l'amico e collega Enzo Biagi è ancora troppo vivo per non destare ulteriori preoccupazioni.“ Mi sembra che, da questo punto di vista la categoria stia nuovamente sottovalutando la situazione: se ne fa una questione di simpatia o antipatia nei confronti dell'uno o dell'altro giornalista, ma il problema è ben più complesso, è una questione di libertà di informazione.”


Già ieri, sul sito di Annozero, la redazione aveva sottolineato come, da parte della protezione civile non ci fosse stata alcuna smentita ufficiale nei confronti della trasmissione di giovedì scorso. “Il provvedimento aveva ragion d'essere nel momento in cui fossero state dette cose false – afferma Mazzetti- ma basta leggere Repubblca di oggi per rendersi conto di quanto le critiche mosse da Annozero avessero invece fondamento... si parla ancora di ritradi, di sottovalutazione del rischio.”
Più che sui contenuti tuttavia la critica principale rivolta dal giornalista è ancora una volta realtiva al metodo.
“Per quanto riguarda Annozero il provvedimento è stato assunto e applicato prima che si riunisse il Cda, che infatti si riunirà la prossima settimana e discuterà della cosa; procedimento analogo anche per Report, è stato riunito il comitato etico senza che però venissero interpellati i diretti interessati; un vero e proprio paradosso!”
In seguito al provvedimento del direttore generale un po' di stupore lo aveva destato anche il silenzio del presidente Garimberti, che, invece secondo indiscrezioni, in maniera informale avrebbe espresso la propria contrarietà. “ A me non interessano le posizioni informali, da parte di Garimberti non c'è stata nessuna nota ufficiale, nessuna dissociazione dal comportamento del direttore Masi, quindi evidentemente l'accordo c'era.”


Oltre a Report e Annozero, nel mirino delle critiche politiche più recenti anche Che tempo che fa ma questo “ non ha in alcun modo compromesso la nostra linea editoriale- afferma ancora Loris Mazzetti, curatore del programma- noi la pensiamo in un certo modo e andiamo avanti su quella strada; seguiamo le regole imposte e d'ora in poi non avremo politici in studio... ma c'è una cosa che in questi giorni ci lascia un po' perplessi: circa un mese e mezzo fa avevamo annunciato alla rete di voler festeggiare in trasmissione i cento anni di Rita Levi Montalcini. In un primo momento avevamo ricevuto il benestare, del resto la signora Montalcini, prima di essere sentarice a vita, è soprattutto un'intellettuale e una donna di scienza... ieri invece, ci è stato comunicato in maniera informale che la cosa non era più possibile. Adesso attendiamo una lettera ufficiale e le motivazioni.”
“Mi auguro- sottolinea Mazzetti- si sia trattato solo di un eccesso di zelo da parte dell'azienda e che alla fine, il 26, la puntata si possa fare per come era stata pensata...”
Un passo indietro, a questo punto è d'obbligo e la riflessione torna ancora una volta ad inquadrare la “sottovalutazione del rischio”... non quello sismico, ma quello della libertà di espressione minacciata in Rai: “ Spero che durante l'assemblea dei giornalisti, lunedì prossimo a Saxa Rubra si prenda in considerazione la gravità di quanto sta avvenendo negli ultimi giorni e che soprattutto si assuma una posizione formale, cosa che mi aspetto anche da parte dei dirigenti.”

"Questa notizia - afferma Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo21 conferma purtroppo quanto andiamo dicendo da giorni. Che non c'è solo il caso Santoro e Anno Zero ma c'è il rischio che sia iniziato quell'annunciato regolamento dei conti nei confronti di tutte le trasmissioni e di quegli autori che da tempo erano stati indicati come sgraditi dal presidente del consiglio e dal suo servizio d'ordine mediatico. Non sta a noi dimostrare il contrario. Se così non è sta ai nuovi vertici aziendali dimostrare con i fatti che si tratta di un'interpretazione sbagliata. La lettera inviata alla senatrice a vita Rita Levi Montalcini non è solo vergognosa ma anche ridicola. per quale ragione era stato dato il via libera? Per quale ragione si nega ad una senatrice a vita, persona quindi istituzionalmente molto rilevante la partecipazione a Che tempo che fa per i suoi 100 anni? Se il problema è davvero la par condicio per quale ragione si stanno concedendo veri e propri comizi dalle zone del terremoto fingendo di non vedere e di non sapere? Sarà una casualità ma i nomi di Santoro, Gabanelli, Fazio sono stati più volte inseriti nella lista dei programmi sgraditi. Se così non è lo dimostri il gruppo dirigente. Articolo21 - conclude Giulietti - che non ha alcuna intenzione che la lista si allunghi terrà il 22 aprile la propria assemblea nazionale. Convocheremo avvocati, giuristi, i parlamentari europei e nazionali di articolo21 per concordare le iniziative più opportune nelle sedi internazionali e nazionali". (di Bruna Iacopino)


"In Italia c'è un controllo dell'informazione come in nessun altro paese europeo. Per i giornalisti è arrivato il momento di far sapere all'Europa quello che succede qui, chiedendo un'udienza urgente alla Commissione europea. E se i padroni del vapore non hanno gli estremi per una denuncia di diffamazione contro le notizie fornite da Santoro, la Federazione della Stampa dovrebbe denunciare alla magistratura la commissione di Vigilanza della Rai per abuso di potere."
(Antonio Tabucchi 17 aprile 2009)

Chi ha visto la puntata della Gabanelli ( sulla Social card) ha potuto constatare che l’informazione è stata ineccepibile.
Evidentemente la puntata non è piaciuta a qualche ministro.


All’Aquila le scosse di terremoto si susseguivano da 3 mesi. Mi pare legittimo chiedersi se alcune conseguenze del sisma potevano essere attenuate o addirittura evitate. Questo significa fare informazione o no? Eppure a distanza di un’ora dalle affermazioni di Berlusconi sulla puntata, e con una differenza di due ore dalle dichiarazioni di Fini è scattata la censura a Santoro.

Un altra picconata di regime alla democrazia
!

E non finisce quì : Il Direttore generale della Rai Mauro Masi, "starebbe per assumere, con la qualifica di caporedattore, un portavoce dall'esterno, che vanta come principale titolo la forte fedeltà al Presidente del Consiglio, 15 anni nel suo staff. Prima all'ufficio stampa di Forza Italia e ultimamente in quello di Palazzo Chigi". Lo dichiara in una nota Carlo Verna, segretario Nazionale dell'Usigrai. LEGGI L'ARTICOLO

Bisogna dimostrare all’opinione pubblica chi comanda!




C'è una squadra Delta che pianifica questo tipo di tv?


Enzo di Frenna
, parte dall'idea che esiste una Struttura Delta, ossia un'organizzazione segreta che ha l'obiettivo di omologare e appiattire la programmazione televisiva, per sostenere che la tv italiana è un'ipnosi raffinata. È gestita da uomini che sanno fare bene comunicazione e lo si vede. L'omologazione, i programmi tutti uguali, la scelta dei valori e dei modelli con cui infarciscono certe trasmissioni, indica chiaramente che questa tv è pensata per alterare la coscienza e condizionare le menti. Fonte

La tv italiana gestita dagli uomini Delta - [1° parte]




Nella seconda parte dell'inchiesta sulla tv italiana omologata, piatta, con programmi uguali. Parla Laura Cuttica, esperta di Pnl e ipnosi.



[2°parte]

mercoledì 15 aprile 2009

Spegnete quella cazzo di TV se non capite la satira!

Il direttore generale della Rai Mauro Masi, ha valutato come «gravemente lesiva dei sentimenti di pietà dei defunti e in contrasto con i doveri e la missione del servizio pubblico questa vignetta di Vauro Senesi



Pertanto la Rai in via cautelativa e da subito non intende avvalersi delle prestazioni del vignettista.


"E' una vergogna !"

Questa decisione mi ha lasciata letteralmente basita, perchè ritengo che un servizio pubblico, soprattutto nel settore della comunicazione, deve sempre garantire e difendere la libertà di espressione ( diritto principe di democrazia) e ancor di più perchè questo dimostra quanto sia allarmante il deficit culturale

Se troppi reality vi hanno rincoglioniti, la colpa non e' di Vauro.
Concordo inoltre con l'analisi fatta da Megachip.info, che riporto per intero:


***************

I provvedimenti presi dai vertici Rai nei confronti della trasmissione AnnoZero dimostrano che la nuova dirigenza del servizio pubblico intende ottemperare da subito ai compiti assegnatigli dalla maggioranza politica che guida il paese.

Il fantomatico “riequilibrio” dei servizi per Santoro e la sospensione di Vauro sono misure gravissime, che vogliono intimidire uno dei pochi spazi di approfondimento giornalistico a disposizione dei cittadini.

Se i contenuti trasmessi dal programma riportano falsità o inesattezze la Rai può agire nelle sedi opportune; ma in questo caso si tratta di un bavaglio all’informazione e alla satira, che dà la misura dello stato di salute della nostra democrazia.

In Italia c’è ancora chi si domanda se si tratti di un regime o meno. Il boia potrebbe arrivare prima della risposta.



Ringrazio infinitamente Ulisse Acquaviva che, in esclusiva su
MAMMA! ,ha tradotto il disegno di Vauro.
Cosi' sapremo chi non ha capito e chi ha fatto
finta di non capire per cambiare discorso.

***************
TRADUZINE

Riassunto delle puntate precedenti: un premier palazzinaro che ha costruito case a Milano con soldi di dubbia provenienza fa proposte deliranti per allargare senza criterio palazzi gia' esistenti anziche' controllare se sono a rischio sismico. Nessuno si scandalizza.


Arriva un terremoto: la protezione civile e' al centro di feroci polemiche, Santoro prova a ragionare su cosa poteva essere fatto meglio e viene sbranato, ma resta al suo posto.

Poi pero' si affaccia un ometto con una matita, prende un pezzo di carta e prova a criticare con il linguaggio della satira il premier palazzinaro. E scoppia un casino da giudizio universale, l'ometto con la matita viene sospeso (a un cappio mediatico/politico) e tutto il mondo benpensante si mette a girare attorno a un pezzo di carta disegnato.

Alcuni lo fanno perche' sono fessi, altri perche' fa comodo al palazzinaro di palazzina Chigi nascondersi dietro le vittime di questo terremoto, per far dimenticare i suoi progetti deliranti e non parlare delle potenziali vittime di quello successivo, che avrebbero potuto affollare i cimiteri proprio come nella vignetta "incriminata" dopo essere stati sepolti sotto case "extracubate".

Allora se proprio non ci arrivate ve lo spieghiamo noi: qui non si sta parlando di buon gusto, la morte non ha buon gusto e ti lascia sempre in uno stato pietoso e schifoso. Provate a chiederlo ai paramedici che hanno dovuto ricomporre le salme ritrovate sotto le macerie. Di fronte alla morte non c'e' spazio per il bon ton, soprattutto quando la penna di un premier (e non la matita di un satiro) puo' contribuire con una firma a stroncare vite umane. E' questa la vera mancanza di rispetto, che insulta i morti e uccide i vivi.

Ma le solite comari del paesino si stracciano le vesti per un pezzettino di carta disegnato, e parlano di lesione dei "sentimenti di pietà dei defunti" anziche' scandalizzarsi per i sentimenti di incazzatura dei vivi di fronte ai pezzi di carta bollata che testimoniano l'irresponsabilita' di chi ci governa.

Anziche' aver denunciato a tempo debito i provvedimenti vergognosi che mettevano a rischio le persone, le comarelle isteriche se la prendono col dito che li indica, un dito che prova a sputtanare le leggi palazzinare senza altro potere che quello del disegno, con l'unico linguaggio in grado di far saltare i potenti dalle poltrone, ma spesso per i motivi sbagliati con salti di indignazione pilotata a comando.

Nell'altro gruppo di comari Daria Franceschina salta sulla sedia con la sottana in mano spaventata dal topolino disegnato, e si limita a dire che "a me Annozero non piace", senza dirci come la pensa sulle leggi palazzinare sputtanate da quella vignetta. Di fronte a questo grande coraggio della denuncia le moltitudini si affollano a San Giovanni Rotondo e fanno voto solenne sulla tomba di Padre Pio di non votare piu' PD nemmeno se dall'altra parte arriva il demonio in persona come candidato PDL.

E noi ci fermiamo a osservare tutta questa idiozia che impedisce di capire, furbizia che fa finta di non capire, ipocrisia, perbenismo e sciacallaggio politico sulle vittime del terremoto usate per tappare la bocca ai nemici illustrati del palazzinaro Chigi.

Di fronte a tutto questo casino godiamo perche' osserviamo il potere infinito che possono avere una matita, un pezzo di carta e due parole scritte, usate contro i potenti da un ometto senza potere. E come il giovane Luke Skywalker, sentiamo scorrere nelle nostre vene questo potere che deriva dalla forza delle parole scritte e disegnate, e ci prepariamo ad usarlo per sconfiggere gli imperi criminali che fanno leggi palazzinare assassine, condoni, ecomostri, grandi opere, trafori e ponti sullo stretto. E se qualcuno nel frattempo si offendera', gli spiegheremo che non he ha motivo, a meno che non sia un seguace dell'impero.
( Ulisse Acquaviva)

Infine la parola all'avv. Antonello Tomanelli del Foro di Bologna
"Brutto atto di censura la sospensione di Vauro per la vignetta sul terremoto. La motivazione è quantomeno pretestuosa, perché stravolge il messaggio satirico della vignetta. Possibile intravvedere gli estremi del reato di diffamazione ai danni di Vauro".
Leggi l'articolo




giovedì 26 marzo 2009

Giochi cinesi

Pechino sfrutta il suo potere economico per esercitare pressione, anche quando si parla di sport o di pace



Annullata la conferenza sulla pace che avrebbe dovuto lanciare i mondiali di calcio sudafricani.
Troppe le polemiche per il visto negato al Dalai Lama: dalla società civile sudafricana agli altri premi Nobel invitati all’evento.
La Cina ringrazia.



*******************


È stata rinviata la contestata conferenza di lancio dei mondiali di calcio in Sudafrica 2010, dopo le polemiche per il visto negato da Pretoria al Dalai Lama, uno dei 4 premi Nobel per la pace invitati all’evento, previsto per venerdì 27 marzo.
"Gli organizzatori hanno deciso, nell'interesse della pace, di rinviare la conferenza sulla pace in Sudafrica", ha dichiarato alla stampa il presidente Irvin Khoza, uno dei responsabili locali dei Mondiali 2010.
La conferenza proponeva un dibattito sul calcio come strumento di lotta al razzismo e alla xenofobia. Un tema quindi apolitico, vittima di pressioni politiche.
Ieri Pretoria aveva dichiarato di aver rifiutato il visto al leader spirituale dei tibetani "nel nome dell'interesse nazionale", ma fonti giornalistiche e diplomatiche hanno confermato le pressioni del governo cinese perché il leader tibetano non ottenesse il permesso di entrare nel paese.
Il comitato Nobel per la pace e due Premio Nobel sudafricani, Desmond Tutu e Frederik de Klerk, avevano subito annunciato l'intenzione di boicottare l'incontro.
In particolare Tutu ha accusato Pretoria di aver chiuso le porte al leader tibetano per non compromettere i rapporti con la Cina.

Ipotesi confermata dal portavoce del governo Themba Maseko.
In un comunicato stampa, diffuso mercoledì in tarda serata, Maseko ha sottolineato come la scelta del governo sudafricano sia stata presa a tutela degli interessi del paese per non mettere a rischio gli accordi bilaterali con la Repubblica popolare cinese.

Il Sudafrica è, infatti, il principale partner commerciali cinese nel continente, tanto da rappresentate il 20,8% degli scambi di Pechino con l'Africa.

La Cina si è detta soddisfatta per la decisione del governo sudafricano di non aver concesso il visto al leader buddista tibetano: Pechino lo accusa di usare la religione come pretesto per ottenere l'indipendenza della regione himalayana, e considera un affronto diretto ogni volta che il Dalai Lama viene ospitato o invitato in un paese straniero.
( Fonte: Nigrizia.it)

Tutto questo è scandaloso !

La Cina che riesce a condizionare popolazioni molto lontane dal suo territorio con la forza dell'economia.

E' vergognoso che Stati cosidetti "liberi e sovrani" si lascino manovrare come burattini in balia dei PADRONI dell'economia mondiale a discapito della democrazia, elemento essenziale per la PACE

lunedì 15 dicembre 2008

Youtube censura il video/inchiesta "Guarire si deve: chiesa e omosessualità" di Saverio Tommasi

Saverio Tommasi insieme all'amica e compagna di viaggio Ornella De Zordo ho intrapreso un progetto di video/inchieste dal titolo "l'altrainchiesta - 10 brutte storie italiane".
Le inchieste sono accompagnate, quando necessario, da una o più interviste di "esperti", al fine di approfondire l'argomento, contribuendo il più possibile a un'informazione ampia e particolareggiata



Inchiesta numero 1

Il video-inchiesta "Guarire si deve: chiesa e omosessualità"

Nella prima puntata è documentata l'esperienza in un campo residenziale maschile, accompagnati da un prete esorcista che aiuta a guarire dall'omosessualità.

Saverio Tommasi ci è andato e ha realizzato un video di inchiesta/denuncia


Il video-inchiesta, Youtube lo ha censurato senza spiegazione e senza contraddittorio, adducendo (in automatico), la generalissima dizione "violazione dei termini e delle condizioni d'uso".


Il video potete continuare a vederlo qui: Guarire si deve: chiesa e omosessualità

Fate girare il video fra i vostri contatti, questa è una battaglia di civiltà che riguarda tutte/i noi.


Poco dopo ho ricevuto da Luca Di Tolve (l'insegnante "ex-omosessuale" del corso, ormai "guarito" secondo la sua definizione), una lettera contenente una ingiunzione di rimozione entro la giornata, in caso contrario agirà in via giudiziaria nei miei confronti l'avvocato Nunzia Milite, che leggeva in conoscenza.
I diritti vengono prima delle cause e il video, per ora, rimarrà visibile. Un ringraziamento pubblico ad Arcigaye Azione gay e lesbica che ci hanno manifestato generosa e incondizionata solidarietà, così ai/alle tante/i che ci hanno scritto. Un ottimo modo per solidarizzare in questa battaglia culturale è diffondere il link citato poco sopra, al quale ognuno, accedendo, può visionare il video e rendersi conto di ciò che raccontiamo. Viva i diritti, no all'oscurità! "Abbiamo messo in gioco i nostri saperi, il nostro tempo ma anche il nostro corpo, coltivando il sogno di cambiare questo mondo".

Potete scegliere di contribuire in due modi:

  • guardando e facendo circolare fra i vostri contatti i link al video;
  • con una donazione che servirà a coprire almeno una parte delle spese di realizzazione e diffusione del progetto "l'altrainchiesta - 10 brutte storie italiane", totalmente autofinanziato.

Un abbraccio di pace,

Saverio Tommasi e Ornella De Zordo.

Tratto dal sito di Saverio Tommasi

martedì 2 dicembre 2008

Il ministero censura la canzone “Quando sei li per lì” a favore del preservativo

La notizia che il ministero ha censurato la canzone del gruppo rap degli Assalti Frontali ormai è uscita.

«Quando sei lì per lì» , questo il titolo della canzone degli Assalti Frontali, è il brano scelto per la campagna di prevenzione iniziata con l’ex ministro Livia Turco, sulla base delle indicazioni dell’Ue che invitava a mettere in musica le parole chiave della lotta all’Aids.

Dunque, si parla soprattutto di preservativo.


Una parola che, sembra di capire, all’attuale governo fa venire l’orticaria.

Infatti, dal sito del ministero, dove era stato pubblicato pochi giorni fa, il brano è già sparito.

Gli Assalti Frontali chiedono spiegazioni.

Problemi tecnici, rispondono dal ministero. Ma viene il dubbio che non si tratti di una questione da risolvere con un informatico.

Sabato, a due giorni dalla della Giornata mondiale per la Lotta all’Aids che si è celebrata lunedì, il gruppo rilascia una dichiarazione in cui si augura che «il Ministero della Salute rimetta online sul proprio portale la nostra canzone contro l’Aids entro il 1 dicembre». Detto fatto, il link riappare. Ma non funziona (guarda).

In compenso, c’è un pdf che racconta la storia della canzone e ne riporta addirittura il testo completo. E di «preservativi», in quelle rime, ce ne sono almeno dieci. A qualcuno dev’essere preso un colpo.

Infatti, dopo cinque minuti, il pdf sparisce: resta la pagina con il link per scaricare la canzone (eccola), ma chi ci prova rimarrà ancora deluso.

È che a questo governo, della prevenzione della sindrome da immunodeficienza acquisita, sembra non importargliene nulla.

«È la prima volta da venti anni sostiene la presidente del Network Pazienti Sieropositivi (Nps) Rosaria Iardino che il ministero della Salute, oggi del Welfare, è così assente sia sul fronte dell’informazione sia su quello della prevenzione dell’Aids, inoltre la Commissione Nazionale Aids del ministero, scaduta a Novembre, non è stata rinominata». «Noi della Commissione dovremmo essere un organo consultivo spiega ancora la Iardino ma il sottosegretario Ferruccio Fazio ci ha chiamato solo una volta dopo le elezioni e da allora mai più. Ci chiediamo se il ministero vuole una commissione veramente operativa. Una mezza pagina a pagamento su qualche giornale conclude non è certo significativo in termini di prevenzione e nei confronti di una malattia, che colpisce ogni anno 4000 persone in Italia».

E oltre alla prevenzione, non mancano i problemi nella cura: «Le logiche di budget - ha sottolineato la Iardino - stanno prevalendo a discapito del diritto dei pazienti a ricevere tutta l’assistenza possibile. Per cui negli ultimi tre anni – spiega – stiamo assistendo ad una contrazione delle risorse disponibili per la somministrazione degli antiretrovirali. Riceviamo dai pazienti costanti segnalazioni di disagi in particolare nelle Regioni del Sud del Paese: Sicilia, Puglia, Campania, ma anche dall’Emilia Romagna. Non trovo accettabile – conclude – che una nuova molecola importante registrata dall’Aifa diventi disponibile nella Regione Lombardia dopo due mesi e in Veneto dopo nove».

FINALMENTE è possibile scaricare gratuitamente,Il brano rap “Quando sei lì per lì’.

Il brano è stato realizzato appositamente per la Campagna Informativa (non verrà commercializzato, così come non farà parte di alcun album) seguendo le linee guida redatte dalla Commissione nazionale AIDS, focalizzando principalmente l’attenzione su tre punti:

  1. Favorire un cambiamento culturale che porti a sdrammatizzare e normalizzare l'uso del preservativo
  2. Far capire ai giovani che la malattia non è reversibile. Ci sono cure che in molti casi ne arrestano la progressione. Ma vanno seguite per tutta la vita
  3. Evidenziare l’importanza di un’assunzione di responsabilità nei rapporti sessuali, così come avviene in altri comportamenti che riguardano le relazioni interpersonali
La cultura Hip-Hop ha enormi potenzialità in campo educativo. Ed il Rap è un efficace canale di auto-narrazione, uno strumento di dialogo, di confronto con se stessi

Scarica il brano rap
"Quando sei lì per lì" (mp3, 4200 KB) degli Assalti Frontali (per scaricare il brano cliccare con il tasto destro del mouse e scegliere 'Salva ogetto con nome')

(Tratto da : comodo.it, ministerosalute.it)

sabato 2 agosto 2008

Olimpiadi: siti internet sbloccati ma, manca ancora la libertà d'espressione

"Abbiamo accolto con favore la notizia che il sito di Amnesty International sia accessibile dal centro stampa olimpico e probabilmente da altri computer nella città di Pechino" - ha commentato oggi Roseanne Rife, vicedirettrice del Programma Asia - Pacifico di Amnesty International. "Tuttavia, bloccare e sbloccare arbitrariamente determinati siti Internet non basta a soddisfare l'obbligo di rispettare gli standard internazionali in materia di libertà d'espressione e d'informazione". Giornalisti inviati a Pechino hanno riferito ad Amnesty International che il sito Internet dell'organizzazione per i diritti umani e alcuni altri (tra cui quelli di Human Rights Watch, di Radio Free Asia e del servizio in lingua cinese della Bbc) sono accessibili dal centro stampa olimpico. Questi siti, sarebbero, secondo alcune fonti, parzialmente accessibili anche da altre parti di Pechino. Tuttavia, altri siti Internet che si occupano di diritti umani o di temi politici rimangono bloccati, tra cui http://www.thechinadebate.org/, un forum creato da Amnesty International per promuovere il dibattito sulla situazione dei diritti umani in Cina alla vigilia delle Olimpiadi. "Al pari del resto del mondo, i cittadini cinesi hanno il diritto di accedere alle informazioni e a esprimersi on line su ogni argomento di legittimo interesse pubblico, diritti umani inclusi. Per questo, Amnesty International continua a chiedere alle autorità cinesi di assicurare pieno accesso a Internet, in linea con la promessa olimpica relativa alla 'completa libertà di stampa' e con gli standard internazionali sui diritti umani" - ha proseguito Rife. Diversi giornalisti cinesi sono in carcere per aver postato o cercato su Internet informazioni su temi ritenuti politicamente sensibili. Tra questi c'è Shi Tao, che sta scontando una condanna a 10 anni di carcere per aver inviato all'estero messaggi di posta elettronica che sintetizzavano il contenuto di una direttiva del Dipartimento centrale per la propaganda, che dava indicazioni su come i giornalisti avrebbero dovuto trattare il 15° anniversario della repressione di Tiananmen del 1989. Amnesty International sottolinea come la decisione delle autorità cinesi di sbloccare alcuni siti Internet sia stata favorita da forti prese di posizione tra cui quella ultima del Comitato internazionale olimpico (Cio), che solo pochi giorni fa aveva autorizzato le autorità cinesi a bloccare Internet. "Quando la diplomazia silenziosa fallisce, è chiaro che una forte pressione pubblica può ottenere un risultato effettivo. Amnesty International continua a chiedere al Cio e ai leader che da ogni parte del mondo arriveranno a Pechino per assistere ai Giochi di esprimersi pubblicamente in favore dei diritti umani e di farlo anche in nome e per conto dei difensori dei diritti umani che sono stati ridotti completamente al silenzio" - ha concluso Rife.
(Amnesty International - Italia )


L’8 agosto inizieranno le Olimpiadi. Un grande evento sportivo mondiale che quest’anno si terrà a Pechino, capitale di un immenso paese dove ancora viene applicata la pena di morte, dove 800 milioni di persone vivono in condizione di povertà, ma anche dove la crescita industriale ha raggiunto vertici insospettabili negli ultimi anni. Un paese dal doppio volto, per usare la definizione di Roberto Reale, giornalista, vicedirettore di Rainews24 e segretario generale di Information Safety and Freedom, che nel suo libro “Doppi giochi” (Stella Edizioni, 2008) svela la dimensione extra-sportiva dell’evento…"Doppi Giochi" porta alla luce la faccia nascosta di Pechino 2008. Ricostruisce le storie di dissidenti e cittadini che hanno pagato con la vita o col carcere la loro domanda di giustizia. Il libro vede nell’appuntamento olimpico una occasione per svelare le mille ambiguità che in questi anni hanno segnato il rapporto fra noi e la Cina. Ci racconta poi come si decida sul Web la grande partita della libertà di espressione in quel Paese e nel mondo. Con la regia del partito comunista e la complicità commerciale e tecnologica di molte aziende occidentali, lì si pratica un capitalismo privo di diritti e di democrazia. Una esperienza inquietante per il futuro di tutta l’umanità.
La vignetta è di : ROsanna Pasero

giovedì 17 luglio 2008

Fate tacere i bloggers una volta per tutte!


Dalla Russia alla Spagna, dalla Cina all'Iran, passando per la “pecoreccia” Italia, bloggers arrestati, condannati, messi a tacere. Libertà di parola? Una utopia nell'era dell'informazione globale.Se n'era scritto non molto tempo fa [1] per alcuni casi accaduti nel mondo, il più grave – e conosciuto – dei quali la tremenda repressione del regime birmano nei confronti dei monaci buddisti e dei bloggers che cercavano in tutti i modi di far filtrare notizie ed informazioni all'estero; si era riaperto il dibattito recentemente con il caso dello storico Carlo Ruta [2], condannato per il reato di “stampa clandestina”.
Ma nell'ultima settimana l'argomento torna prepotentemente alla ribalta: i bloggers sono testimoni scomodi, il blog un potente mezzo di comunicazione globale. Internet è pericolosa, bisogna mettere a tacere queste voci libere una volta per tutte.
La cosa che maggiormente preoccupa è che la tendenza rimane la stessa, a prescindere dal sistema legislativo vigente: l'equiparazione di un blog ad una testata giornalistica ed il blogger al direttore di un giornale, responsabile dunque non solo dei suoi scritti ma anche, se non soprattutto!, dei commenti lasciati dagli altri lettori. E' il caso di quanto accaduto in Russia [3] ed è il caso di quanto accaduto in Spagna [4], dove i blogger hanno scritto degli articoli, il primo contro la polizia ed il secondo contro la SIAE spagnola, ed i lettori hanno lasciato i loro spesso feroci commenti. Risultato: il russo condannato ad un anno di carcere per “incitamento all'odio” e lo spagnolo e novemila euro di multa per diffamazione.
E meno male che Russia e Spagna sono repubbliche democratiche! … o almeno, dovrebbero esserlo. Perché in Stati totalitari, come la Cina e l'Iran, non si va certo per il sottile.
Huang Qi, noto blogger dissidente cinese [5] già arrestato e condannato ad una pena detentiva di diversi anni, tutti scontati, è stato nuovamente arrestato: tre anni di reclusione per “essersi impossessato di segreti di Stato”. Il suo crimine? Aver dato voce alle centinaia di genitori che chiedevano giustizia per i loro figli morti sotto le macerie delle scuole pubbliche durante l'ultimo, drammatico, terremoto. Il sospetto è terribile: speculatori edilizi, con la complicità dei quadri del Partito locali, avrebbero costruito le scuole con materiale di scarto; non si spiega altrimenti perché in interi villaggi colpiti dal sisma gli unici palazzi a crollare sono state proprio le scuole.
Quale sarebbe il segreto di stato da custodire così gelosamente? L'impasto di scarsa qualità del cemento usato per le costruzioni, o l'alto tasso di corruzione dei dirigenti politici cinesi?
Prigione e multe salate. Ma si può fare di peggio: in Iran sta per essere approvata una legge [6] che condanna i blogger rei (a prescindere?) di promuovere “la corruzione, la pornografia e l'ateismo” all'esilio o all'impiccagione, corredata di amputazione della mano destra e del piede sinistro.
Dovrebbero essere contenti allora i bloggers italiani di avere blog e forum “solo” sequestrati ed oscurati, poco importa se contenga indagini sulla mafia in Sicilia e le sue collusioni con i poteri locali, come nel caso di Carlo Ruta, accese discussioni sulla pedopornografia tra i sacerdoti, come nel caso dei forum dell'associazione ADUC [7], o una pseudotrascrizione di una improbabile, quanto palesemente falsa!, telefonata “pecoreccia” tra Berlusconi e Confalonieri [8].
Nel nostro (bel?) Paese indagare, discutere, sbeffeggiare parodiando pari sono: una libertà di espressione che non ci è (più) concessa.


NOTE
[1] Le censure del dissensohttp://www.ldenews.info/?p=123 [2] Le inchieste scomodehttp://www.ldenews.info/?p=169%20[3] Russia, condannato blogger sobillatore(PI - News) Ha commentato in un blog, se l'è presa con la polizia che mette a tacere la stampa locale. Condannato ad un anno con la condizionale: ha aizzato i cittadini contro le forze dell'ordinePunto Informatico, 9 luglio 2008http://punto-informatico.it/2348440/PI/News/Russia--condannato-blogger-sobillatore/p.aspx%20[4] La SIAE spagnola fa condannare un blogger(PI - News) E' stato considerato responsabile dei commenti ad un post sul suo blog. Condannato a pagare 9mila euro, il blogger Julio Alonso ricorrerà in appello: non possono costringerci all'autocensura, dicePunto Informatico, 8 luglio 2008http://punto-informatico.it/2346770/PI/News/La-SIAE-spagnola-fa-condannare-un-blogger/p.aspx [5] Cina, spenta la voce del blogger che cercava la verità sul terremotoRaiNews24, 12 luglio 2008http://www.rainews24.it/ran24/rainews24_2007/magazine/scenari/scenari_estate_01.asp%20[6] Iran, a morte i blogger(PI - News) Una proposta di legge per condannare coloro che in rete attentino alla morale di stato. A Teheran il web non fa eccezione: vanno puniti coloro che si fanno portatori di costumi corrottiPunto Informatico, 7 luglio 2008http://punto-informatico.it/2345133/PI/News/Iran--a-morte-i-blogger/p.aspx [7] Italia, due forum dissequestrati. A metà(PI - News) Il caso ADUC che ha alzato tantissima polvere giunge ad una conclusione che lascia però l'amaro in bocca. Legittime le bestemmie, illegittime - fa notare l'Associazione - le discussioni sulla pedofilia nella ChiesaPunto Informatico, 10 luglio 2008http://punto-informatico.it/2349406/PI/News/Italia--due-forum-dissequestrati--A-met-agrave-/p.aspx [8] La falsa telefonata di Berlusconi a Confalonieri imbarazza l'informazioneQuando un post di un blog è pubblicato con intenti satirici ma viene scambiato per una notizia reale, la colpa non è dell'autore del post ma di chi non fa i dovuti controlli.Zeusnews, 8 luglio 2008http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=7881&numero=999%20il responsabile del sito: «Era solo uno scherzo»Su Internet pubblicata la telefonata Berlusconi-Confalonieri, ma è un falsoGhedini: «Un falso plateale, completamente inventato». Confalonieri: «Evidente montatura»Corriere della Sera, 7 luglio 2008http://www.corriere.it/politica/08_luglio_07/intercettazione_falsa_ghedini_c3597ea2-4c2d-11dd-85a4-00144f02aabc.shtml

mercoledì 14 maggio 2008

AVVISAGLIE DI REGIME








Il travaglio dell'Opposizione




Esordì da presidentecon discorso commovente,conciliante allocuzionein bipartisan versione.
Con l’elogio malandrinodi Falcone e Borsellinolodò la legalità,alla mafia l’altolà
garantì col suo lavoro,sprizzò pace da ogni poro.Ringraziò la Finocchiaroe Napolitano, un faro
per l’italica nazione.Con l’orrenda affermazione:“Son di tutti il presidente!”spaventò terribilmente
chi ricorda chi è Schifani.Ovazioni, battimani,bacio dalla Finocchiaro,entusiasmo di Cuffaro
che ha capito che per luison finiti i tempi bui,passerella a Porta a portae una cosa che conforta:
non appena nominatopresidente del Senato,umiliò le Istituzionicon l’ossequio a Berlusconi.
Per fortuna c‘è Travaglioche ci dà qualche ragguagliosul suo splendido passato.Negli ottanta fu Renato
socio di quel Mandalàche per mafia prenderàotto anni di prigionee il cui figlio fu amicone
di Bernardo Provenzanoche dai guai tenne lontano.Al Berlusca fornì il lodoche lo tenne in qualche modo
fuor da tutti i tribunali,ma con metodi illegali,poiché dopo che servìla Consulta lo abolì.
A Cuffaro condannatol’ineffabile Renatoplaudì con un complimento:“Campion del rinnovamento
della terra siciliana!”Una cosa molto stranafu che mai nessun s’afflisseper ciò che Travaglio scrisse.
In Italia, ben si sa,non c‘è chi lo leggeràtranne che pochi esaltatida nessun rappresentati.
Ma se parla alla tivùtutto il mondo viene giù,è bufera sulla Rai,tuonan tutti i parolai,
i Cicchitti ed i Follini,i Gasparri ed i Bocchini,i La Loggia e i Matteoli,della Rai i supremi ruoli.
“Da Travaglio un grave agguato,per di più premeditato!Con Schifani alla berlinail dialogo si mina!”
Finché strillano i fascistied i vecchi democristinon c‘è nulla da stupire,ma c‘è proprio da impazzire
nel veder la Finocchiaro,dell’Opposizione un faro,che si schiera con Schifani,raccontando agli italiani
che la carica gli dàl’infantil verginità.“Santo subito Renato,presidente del Senato!”
Son gli oppositor provettiinciucioni maledetti,del Pd questa è la summa:far con Silvio l’umma umma. (CARLO CORNAGLIA)


DEMOCRAZIA = LIBERTA' DI INFORMAZIONE

E' chiaro presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro? Prima si dimostra che ci sia stata calunnia e poi si esprime solidarietà.
O forse non ricordi bene, la storia del soggetto al quale hai espresso solidarietà?
Leggi! Aiuta a rinfrascare la memoria.

Schifani Renato Giuseppe (FI)Anagrafe: Nato a Palermo l’11 maggio 1950.Curriculum: Laurea in Giurisprudenza; avvocato; dal 2001 capogruppo di FI al senato; 3 legislature (1996, 2001, 2006).Soprannome: Fronte del Riporto.Segni particolari: Porta il suo nome, e quello del senatore dell’Ulivo Antonio Maccanico, la legge approvata nel giugno del 2003 per bloccare i processi in corso contro Silvio Berlusconi: il lodo Maccanico-Schifani con la scusa di rendere immuni le «cinque alte cariche dello Stato» (anche se le altre quattro non avevano processi in corso). La norma è stata però dichiarata incostituzionale dalla consulta il 13 gennaio 2004. L’ex ministro della Giustizia, il palermitano Filippo Mancuso, ha definito Schifani «il principe del Foro del recupero crediti», anche se Schifani risulta più che altro essere stato in passato un avvocato esperto di questioni urbanistiche. Negli anni Ottanta è stato socio con Enrico La Loggia della società di brookeraggio assicurativo Siculabrokers assieme al futuro boss di Villabate, Nino Mandalà, poi condannato in primo grado a 8 anni per mafia e 4 per intestazione fittizia di beni, e dell’imprenditore Benny D’Agostino, poi condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo il pentito Francesco Campanella, negli anni Novanta "il piano regolatore di Villabate, strumento di programmazione fondamentalein funzione del centro commerciale che si voleva realizzare e attorno al quale ruotavano gli interessi di mafiosi e politici, sarebbe stato concordato da Antonino Mandalà con La Loggia. L’operazione avrebbe previsto l’assegnazione dell’incarico ad un loro progettista di fiducia, l’ingegner Guzzardo, e l’incarico di esperto del sindaco in materia urbanistica allo stesso Schifani, che avrebbe coordinato con il Guzzardo tutte le richieste che lo stesso Mandalà avesse voluto inserire in materia di urbanistica. In cambio, La Loggia, Schifani e Guzzardo avrebbero diviso gli importi relativi alle parcelle di progettazione Prg e consulenza. Il piano regolatore di Villabate si formò sulle indicazioni che vennero costruite dagli stessi Antonino e Nicola Mandalà [il figlio di Antonino che per un paio d’anni ha curato gli spostamenti e la latitanza di Bernardo Provenzano, nda], in funzione alle indicazioni dei componenti della famiglia mafiosa e alle tangenti concordate".Schifani, che effettivamente è stato consulente urbanistico del comune di Villabate, e La Loggia hanno annunciato una querela contro Campanella.Assenze: 321 su 1447 (22,2%) missioni 20 su 1447 (1,4%).Frasi celebri: «Li abbiamo fregati!» (dopo l’approvazione della legge sul legittimo sospetto, che doveva servire per spostare i processi contro Berlusconi e Previti da Milano a Brescia, 1° agosto 2002).«In vacanza alle isole Eolie, Renato Schifani, in compagnia di alcuni amici, ha dovuto aspettare per un’ora di fila che si liberasse un tavolo in un ristorante del centro di Lipari. Il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama ha pazientemente atteso il proprio turno, senza sollevare alcuna obiezione e senza pretendere un trattamento di favore» (comunicato ufficiale dell’ufficio stampa del sen. Schifani, 15 agosto 2006).«Rita Borsellino sfrutta il nome del fratello per fini politici» (12 settembre 2003).«Sono un sessantottino, ho partecipato anch’io alle occupazioni. Sto dedicando la mia vita a lui, io credo molto in Silvio Berlusconi (...) Mi sono innamorato di Berlusconi perché ho visto in lui quella naturalezza e genuinità della politica che non avevo visto in passato. È un grande stratega e un grande leader» («Libero», 29 luglio 2007).«Oggi Cuffaro ha ripreso saldamente in mano il timone di una Sicilia che già è cresciuta così come i dati sul Pil e sulla disoccupazione ai minimi storici ci indicano. Dobbiamo anche riconoscere al governatore siciliano che è stato e continua ad essere l’unico garante della unità della coalizione, risultato questo che, in un sistema maggioritario, è garanzia di stabilità e quindi di quella risorsa fondamentale per lo sviluppo che è la governabilità di un territorio. Forza Italia sarà al suo fianco in questa nuova fase di governo della Regione per sostenere quella linea riformistica che è alla base del proprio credo politico» (dopo la condanna di Cuffaro a 5 anni per favoreggiamento, Agi, 19 gennaio 2008).

Non vorrai collaborare con il regime?

Moni Ovadia: “Siamo tutti Marco Travaglio” (AUDIO)

lunedì 12 maggio 2008

MARCO TRAVAGLIO, COLPEVOLE DI...

Questa volta il colpevole è Marco Travaglio

Colpevole di aver ricordato a tutti gli italiani una vicenda di qualche anno fa riguardante il Sen. Schifani, oggi Presidente del Senato. Travaglio sabato sera, nella trasmissione di Fabio Fazio "Che tempo che fa", si è permesso di leggere un passo del suo ultimo libro, scritto insieme a Peter Gomez: "Se li conosci li eviti" dove fa una piccola biografia di 157 politici che compongono il nostro parlamento Travaglio non fa altro che riprendere, in sunto, quanto già scritto dal giornalista palermitano Lirio Abbate (minacciato di morte da parte della mafia) e da Peter Gomez nel libro dello scorso anno "I complici", dove il passato del Senatore, ma anche di molti altri politici siciliani di destra e di sinistra, è ben documentato e dettagliato. Nel libro si ricostruiscono anni di indagini su Provenzano e su chi ha garantito la sua latitanza per oltre 40 anni.
Spiega Travaglio: «Ho solo citato un fatto scritto già nel mio libro e in quello di Lirio Abbate, giornalista dell'Ansa minacciato dalla mafia e cioè che Schifani aveva avuto rapporti con persone poi condannate per mafia. È agli atti societari della Sicula Brokers fondata da lui, Enrico La Loggia, Mino Mandalà, condannato come boss mafioso, e Benny D'Agostino, condannato per concorso esterno. O si chiede conto a Schifani di questo o non si celebra Abbate come giornalista antimafia». «E poi, — continua — a Fazio ho spiegato che se dopo De Nicola, Pertini e Fanfani, ci ritroviamo con Schifani sono terrorizzato dal dopo: le uniche forme residue di vita sono il lombrico e la muffa. Anzi, la muffa no perché è molto utile». (LEGGI)

Giungono durissime le critiche, sia dalla maggioranza...

Maurizio Gasparri minaccia azioni politiche e penali e se la prende con il direttore generale della Rai Claudio Cappon. «Ancora una volta — tuona il presidente dei senatori Pdl — il cosiddetto servizio pubblico della Rai viene messo a disposizione, senza contraddittorio, dalla condotta diffamatoria di Travaglio. Le offese al presidente Schifani troveranno la giusta risposta nelle sedi giudiziarie». «Ma il problema — continua Gasparri — investe i vertici Rai e in particolare il dg, il cui mandato per fortuna scade, per legge, tra 20 giorni. La vergognosa utilizzazione diffamatoria della Rai non può proseguire. Devono rendersene conto anche i consiglieri in scadenza ma ci auguriamo non scaduti in termini morali».«Travaglio trae conclusioni arbitrarie. Schifani ha avuto a che fare con persone che 18 anni dopo sono state indagate. Di Fazio, megafono della calunnia, non vale la pena parlare ».

...che da quella che dovrebbe essere l'opposizione

«Trovo inaccettabile che possano essere lanciate accuse così gravi, come quella di collusione mafiosa, nei confronti del presidente del Senato, in diretta tv sulle reti del servizio pubblico, senza che vi sia alcuna possibilità di contraddittorio». Commenta Anna Finocchiaro.

RICORDIAMOCI CHE:

L'articolo 21 della Costituzione, che sancisce la libertà di stampa e di espressione, recita: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure".Inoltre, alla voce "Libertà di stampa" si legge:"La libertà di stampa è una delle garanzie che un governo democratico, assieme agli organi di informazione (giornali, radio, televisioni, provider internet) dovrebbe garantire ai cittadini ed alle loro associazioni, per assicurare l'esistenza di una stampa libera, con una serie di diritti estesi principalmente ai membri delle agenzie di giornalismo, ed alle loro pubblicazioni.Si estende anche al diritto all'accesso ed alla raccolta d'informazioni, ed ai processi che servono per ottenere informazioni da distribuire al pubblico".
PRIMO: La tv di stato fa parte degli organi di informazione citati dall'articolo 21 come "ogni altro mezzo di diffusione", tanto quanto Internet, i blog, la carta stampata e le agenzie di giornalismo.

SECONDO: Citare eventi raccontati da altri giornalisti, come fa Travaglio citando Abbate e Gomez, fa parte del fare cronaca ed esercitare la propria libertà di espressione.

Esprime solidarietà a Marco Travaglio Antonio Di Pietro, che ha pubblicato sul suo blog la «carta d'identità» di Schifani tratta dal libro di Marco Travaglio «Se li conosci li eviti».

Lo difende, seppur sottolineando il diritto di replica di Schifani, Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo21. «Abbiamo sempre sostenuto il diritto di qualsiasi cittadino, a maggior ragione del presidente del Senato, di rivolgersi ad ogni sede appropriata ogni qual volta si sente diffamato. E riteniamo pertanto giusto e doveroso che possa chiedere e ottenere il diritto di replica - spiega -. Bene ha fatto Fabio Fazio a dichiarare immediatamente la sua disponibilità ad ascoltare le repliche; quello che non possiamo condividere è il passaggio dalla critica pur feroce alla richiesta di espellere le opinioni diverse. E non c'è dubbio che Travaglio rappresenti opinioni diverse che sono però condivise da molti cittadini. Ci si scaglia contro le solite trasmissioni e le solite reti crocifiggendo i soliti giornalisti, mentre si legittimano i peggiori prodotti della tv spazzatura».

Ben detto Giulietti!


Schifani interpretato da Neri Marcorè

sabato 3 maggio 2008

"MA NON C'E' LA NEURODELIRI ?

Michele Santoro ha di nuovo messo il Servizio Pubblico Radiotelevisivo a disposizione di Beppe Grillo; il quale, dagli schermi della Rai ha rivolto insulti inconcepibili e privi di qualunque giustificazione al Presidente della Repubblica, oltreché ad una personalità universalmente stimata come il Professor Umberto Veronesi. Il danno, l'umiliazione e la vergogna che vengono al Servizio Pubblico da questi episodi, sono incalcolabili; per la mia funzione e personalmente ne faccio ammenda e prendo impegno - nell'ambito delle mie responsabilità - a fare tutto il possibile per impedire che qualcosa del genere possa ripetersi". Intervento di Claudio Petruccioli, presidente della Rai, sulla puntata di 'Annozero'
Santoro risponde che "La Rai appartiene al pubblico e non ai partiti e la libertà d'espressione é tutelata dalla Costituzione Repubblicana". ANSA

E' uno schifo che il presidente della rai Petruccioli, fa finta di non aver sentito gli insulti di Sgarbi ( una bestia che non riesce a controllare i propri impulsi), si indigna per le illazioni di Beppe Grillo e minaccia Santoro.
Santoro e un giornalista e deve dare infomazione, ha fatto vedere cosa succede in Italia.
Petruccioli si dovrebbe vergognare piutostto di qualche altro programma spazzatura che manda in onda con i nostri soldi

Alessandro Roveri ha scritto un libro dal titolo: SGARBI CON TRUFFA Prodezze e sconcezze di Vittorio Sgarbi