Ascoltate Josè Saramago intervistato da Serena Dandini

giovedì 16 ottobre 2008

Approvate le classi per bambini immigrati, come negli anni delle leggi razziali

Con 256 sì contro 246 no e un astenuto, la mozione leghista che proponeva alla Camera l'istituzione di classi per studenti immigrati, definite "classi di inserimento", è stata approvata.

Tali classi saranno riservate agli alunni stranieri che non supereranno i test previsti per le classi ordinarie. Si tratta di un evento da non sottovalutare: la realizzazione - da parte delle Istituzioni italiane - di ideologie deliranti, di stampo razzista e xenofobo, che fino a qualche anno fa appartenevano all'ambito neonazista o ai nostalgici dei tempi delle leggi razziali.

Durante la discussione, il capogruppo della Lega Roberto Cota - che recentemente ha affermato che i bambini stranieri "rallentano i processi di apprendimento di quelli italiani", negando strumentalmente l'importanza dell'intercultura e del valore educativo della fratellanza - ispirato da Umberto Bossi, ben presente al suo fianco, ha fornito una giustificazione alla proposta della Lega: evitare di iscrivere bambini stranieri dopo il 31 dicembre per non bloccare lo svolgimento del programma; creare le classi ponte o di inserimento, impedendo l'effetto "ritardante" dei bimbi stranieri su quelli ariani... ooops, italiani; infine, capovolgendo i termini del problema reale, prevedere che il numero degli stranieri in una classe sia proporzionale a quello degli italiani per evitare che si creino classi di stranieri in cui "per i nostri alunni italiani evidentemente non vi sarebbe più spazio".

"Classi ebraiche statali" e "classi per stranieri" furono istituite dal regime nazista (con la formula dei decreti, utilizzata con disinvolta frequenza oggi, in Italia, come allora), così come fu definita una percentuale massima di studenti "non ariani", fissata allora all'1,50% dal Decreto contro il sovraffollamento nelle scuole tedesche. Contemporaneamente, i programmi scolastici vennero infarciti di nuove teorie educative e di una rilettura della Storia. La propaganda, poi, spiegò al popolo tedesco che i cambiamenti avrebbero migliorato le condizioni di vita tanto dei cittadini del Reich quanto degli stranieri, perché la Germania di Hitler - secondo le rassicurazioni di Goebbels - era terra d'accoglienza e integrazione.

"La propaganda è un'arte," scrisse lo stesso Goebbels, "non ha alcuna importanza se esprima la verità".

Ed ecco, oggi, Bossi, mascherato da Cota: "Le classi di inserimento sono uno strumento per garantire l'inclusione, servono a prevenire il razzismo e a realizzare una vera integrazione".

E' evidente che l'Italia sprofonda ogni giorno che passa nel fango dell'odio razziale, in un modo sempre più spregevole.

La vita e la dignità umana hanno perso ormai qualsiasi valore, per i razzisti italiani.

Come durante i regimi di Mussolini e Hitler, è crollato anche il mito che la cultura umana ha sempre considerato inviolabile: l'integrità dell'infanzia. Basta visitare un insediamento Rom e assistere con i propri occhi all'agonia di centinaia di bambini - annientati da virus, batteri e funghi, divorati dai topi e dal fuoco, consumati dalla sporcizia, dalla fame e dagli agenti atmosferici - per comprendere come l'intolleranza abbia reso le autorità e gran parte del popolo italiano insensibile, anzi, crudele nei confronti delle etnie sgradite.

Le "classi per stranieri", se diventeranno effettive, distruggeranno la cultura della tolleranza, rendendo sempre più solide le basi dell'ideologia razzista: dai pogrom istituzionali si arriverebbe presto all'affermazione di una vera e propria "cultura della razza", principio della fine di una democrazia e di una società basata sui diritti umani e civili.

"Negli esseri umani forniti di un marcato istinto di razza, la parte rimasta pura tenderà sempre all'unione fra simili impedendo un'ulteriore mescolanza. E con questo, gli elementi imbastarditi passano in secondo piano, a meno che essi non si siano moltiplicati in misura così consistente da impedire la riaffermazione della razza pura". Adolf Hitler, "Mein Kampf".

( di Roberto Malini - Gruppo EveryOne )

4 commenti:

Blessing Sunday Osuchukwu ha detto...

Sorella, sai, sono molto preoccupato per la nuova direzione che questo paese sta prendendo. A pensare che questa decisione mi fa venire in mente l'Aparthied e quando negli USA i neri erano scortati dai militari per poter andare all'università... mi viene una certa tristezza.
Buon weekend!

Unknown ha detto...

meritiamo il fascismo? può darsi ma è ridicolmente tragico!

Rosa ha detto...

Vi confesso che sono preoccupatissima!
Perchè nessuno fa niente per fermare questa ondata di razzismo?
E come se aspettassimo passivamente che travolga tutti e tutto.

Anonimo ha detto...

Ciao, bella foto. dove l'hai presa?