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lunedì 27 aprile 2009

Virgil Caldarar, un bambino Rom che non vedrà mai la luce

Questa breve poesia, inframmezzata dai versi di una ninna nanna, è dedicata a Virgil Caldarar, un bambino Rom cui le politiche intolleranti e l’odio razziale che imperversano in Italia non hanno concesso l’opportunità di nascere. LEGGI QUI'




Ninna nanna sulla spiaggia di Pesaro

Una notte spietata

ricacciò l’alba nella morte.


“Dormi bimbo, fai la nanna,

qui con te c’è la tua mamma”.


Di un piccolo germoglio

atteso alla luce,

non rimane che un nome:

Virgil.


“Dormi Virgil, chiudi gli occhi,

stan dormendo anche i balocchi”.


Se l’odio degli uomini

cancellò la sua vita,

un’onda pietosa

custodirà quel nome

che ci fa piangere.


“Dormi Virgil nel tuo letto,

ti protegge un angioletto”.


E il mare lo ripeterà alla sabbia

eternamente: Virgil,Virgil, Virgil...


“Dormi Virgil, fai un buon sonno

ti protegge anche il nonno”.


Dimenticarlo sarebbe buio:

ricordiamolo - anche se è una ferita -

e aspettiamolo all’alba della vita.


“Dormi Virgil, resta qua

c’è la mamma e c’è il papà”.


1 commento:

Gianna ha detto...

Dolcissima questa poesia dedicata a Virgil...