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sabato 16 agosto 2008

Berlusconi III, già 100 giorni a difesa degli interessi. Suoi


Sono cento giorni che il Berlusconi III è al governo.
Tempo di celebrazioni per il Pdl, forse di pentimento per qualche suo elettore.



Chi, se non il Giornale (quello di famiglia, s'intende), poteva dedicare un'esaltante intervista a piena pagina al cavalier Silvio per festeggiare il ferragosto e i primi cento giorni di Berlusconi III? E così il direttore Mario Giordano è volato a Porto Cervo per farci sapere che il presidente del Consiglio quest'anno ancora non si è fatto vedere al Bar del Molo, la sua gelateria preferita. È impegnatissimo con i nipotini, ci riferisce lo stesso Giordano.

D'altronde lo ha spiegato lo stesso Cavaliere qualche giorno fa. Adesso ha un sacco di tempo libero, non passa più il sabato con i suoi avvocati a preparate memorie e trappole per i magistrati che lo indagano. Merito di una leggina che ha tenuto banco per due mesi, bloccando il Parlamento e il dibattito politico. Una leggina che, per salvare Berlusconi dai suoi processi, avrebbe bloccato decine di migliaia di processi pendenti. Alla fine il ministro Angelo Alfano (era assistente di Berlusconi in una delle sue aziende, adesso è ministro della Giustizia) si è inventato il "lodo" che porta il suo nome e Berlusconi ha la sua perfetta leggina ad personam (estesa, tanto per non incorrere nella Corte costituzionale, al Presidente della Repubblica e a quelli di Camera e Senato) che lo tiene al riparo da qualsiasi processo, passato, presente e futuro.

Naturalmente della leggina di Angelino (Alfano) non c'è traccia nell'intervista di Giordano, anche se Berlusconi si lancia in uno sperticato elogio dello stesso ministro, opportunamente servito da una domanda del direttore del Giornale. «Alla riforma della Giustizia sta lavorando il ministro Alfano. Qualcuno dice che, insieme con la Gelmini, è una delle migliori sorprese di questo governo», suggerisce Giordano ad un Berlusconi che non vede l'ora di rispondere: «Angelino Alfano non è una sorpresa, e non lo sono neppure la Gelmini, la Carfagna, Raffaele Fitto e gli altri "giovani". Nel governo con i ministri di esperienza e competenza ci sono questi giovani capaci, entusiasti, appassionati che si stanno mettendo in luce».

Naturalmente Berlusconi si fa grandi elogi per Napoli, per l'Alitalia e per la politica della sicurezza. Peccato che nessuno gli abbia detto che per tutte e tre queste cose la Commissione europea abbia avviato delle procedure di infrazione e che non abbia nessuna intenzione di accontentarsi delle parole di Berlusconi per fermarle. Per Napoli resta aperta la procedura davanti alla Corte di giustizia, per l'Alitalia è in corso l'indagine sul prestito ponte (senza parlare dei settemila licenziamenti ai quali dovrebbe portare i piano del Governo, contro i meno dei duemila dell'ipotesi Air France che era stata percorsa da Romano Prodi e sabotata dallo stesso Berlusconi). Mentre per la politica della sicurezza e per le impronte ai rom, anche ai bambini, oltre all'indagine europea per verificare che non vi siano politiche razziste o discriminatorie vi è una risoluzione di condanna del Parlamento europeo. Dei bellissimi cento giorni.

Noi, per aiutarvi a farvi un'idea più precisa di che cosa sia stato fatto e non fatto nei cento giorni di Berlusconi, ecco un e-book che abbiamo preparato: in 64 pagine c'è tutto quello che avreste voluto sapere sul governo, ma nessuno vi ha mai raccontato (a parte noi de l'Unità)

La Vignetta è di :

3 commenti:

Il Signor P. ha detto...

Bene o male purché se ne parli, penso sia uno dei motti preferiti da Berlusconi, il quale riesce immancabilmente a calamitare l’attenzione su se stesso. E spesso chi l’avversa gli dà una grossa mano in questo, incrementando a dismisura il già considerevole aiuto che gli è fornito dai vari media. Anche il giorno di ferragosto. Penso si possa parlare dei problemi del Paese senza dovere per forza di cose dover citare il Presidente del Consiglio, anche perché questo il più delle volte non mi sembra di grande utilità.

Rosa ha detto...

Penso si possa parlare dei problemi del Paese senza dovere per forza di cose dover citare il Presidente del Consiglio...
???
Mi viene difficile dissociare la CAUSA dall'effetto!

Il Signor P. ha detto...

Utile tentativo di dissociazione è per esempio considerare il fatto che l'attuale Presidente del Consiglio è in carica da circa 100 giorni poco più e che prima alla guida del Paese c'era un'altro leader, un'altro schieramento politico. Una volta testa e una volta croce, due facce della stessa medaglia. Certo una visione meno consolante rispetto a quella del Cavaliere Nero.