Ascoltate Josè Saramago intervistato da Serena Dandini

giovedì 17 aprile 2008

“Oceano di saggezza” Tenzin Gyatso





La storia della lenta cinesizzazione del Tibet, patria del Dalai Lama, comincia nel II dopoguerra.

Il Panchen Lama, giovane consigliere spirituale del Dalai Lama, fu invitato a Pechino ma non fa più ritorno in Tibet.

Nel 1951 le truppe cinesi occupano le province a est del Tibet - agli appelli alle Nazioni Unite, all'lndia, agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna nessuno risponde - le artiglierie cinesi bombardano i monasteri.

I templi e monasteri vengono sconsacrati e diventano stalle, granai.

Monaci e lama vengono spogliati della tonaca e li mettono a lavorare nei macelli (perchè sono vegetariani).

Nel marzo 1959 si sparge la notizia che i cinesi vogliono rapire il Dalai Lama

Il 17 marzo 59 il Dalai Lama si traveste e fugge in India.


La sua casa, il Tibet, non li vedrà più


Informazioni che aiutano a capire le radici del problema tibetano.


Tra gli anni sessanta e settanta, il Dalai Lama ha ricreato le quattro più importanti università monastiche nel sud dell'India.
Vengono rifondati oltre 200 monasteri.
Dialoga con le religioni.
A un discorso al Congresso Mondiale delle religioni, dice: “Credo sempre che sia molto meglio avere una varietà di religioni e filosofie piuttosto che una singola religione o una singola filosofia. Ogni religione ha le sue idee e pratiche: imparare a conoscerle può solo arricchirci”.
Al tema della pace interiore come della pace fra i popoli il Dalai Lama ha dedicato finora tutto il suo impegno


Rivoluzionare il mondo partendo dalla propria vita, rispettare tutti gli esseri viventi e ogni forma di vita
E’, dunque, venuto il momento per tutti di cominciare seriamente a pensare di cambiare i nostri comportamenti

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