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mercoledì 26 novembre 2008

Al via a Rio de Janeiro il III Congresso mondiale contro lo sfruttamento sessuale dei bambini

25 novembre 2008, Rio de Janeiro (Brasile) - Circa 3.000 partecipanti da oltre 125 paesi sono arrivati a Rio de Janeiro in Brasile per scambiare lezioni ed esperienze nella lotta allo sfruttamento sessuale dei bambini, per analizzare i progressi e per rinforzare gli impegni.

«Lo sfruttamento sessuale lascia ai bambini cicatrici psicologiche e, a volte, anche fisiche e riduce le loro speranze di condurre una vita dignitosa» afferma il Direttore generale dell'UNICEF Ann Veneman. «Nessun paese o regione è immune e non ci sono spettatori innocenti».


Lo sfruttamento sessuale è una violazione del diritto dei bambini alla cura e alla protezione.

Il Congresso analizzerà differenti forme di sfruttamento sessuale dei bambini, incluso lo sfruttamento sessuale in famiglia, i matrimoni precoci, lo sfruttamento sessuale dei bambini che svolgono lavori domestici, l'industria commerciale del sesso, così come il fenomeno della pornografia infantile e lo sfruttamento sessuale via Internet.

Gli sfruttatori utilizzano sempre nuovi mezzi per arrivare ai bambini, incluso Internet e le tecnologie di telefonia mobile di nuova generazione, e gli adulti possono adescare i bambini nelle chat room e usare internet per pubblicare o scaricare materiale pornografico.

Banner del III Congresso mondiale contro lo sfruttamento sessuale dei bambini

Sette anni dopo l'ultimo Congresso mondiale, tenutosi a Yokohama (Giappone) nel 2001, che si era concentrato esclusivamente sullo sfruttamento sessuale dei bambini a fini commerciali, in Brasile si discuterà di nuove strategie per combattere anche forme di sfruttamento sessuale a fini non commerciali, come lo sfruttamento sessuale in famiglia, o da parte di leader religiosi, di insegnanti, di operatori impegnati in missioni di peacekeeping e di gruppi armati nelle zone di conflitto.

«Lo sfruttamento sessuale è la peggior forma di abuso di potere» ha detto la Veneman.

«Un paio di anni fa ho incontrato in Ruanda una ragazza di 16 anni che mi ha domandato in maniera diretta 'Che hai intenzione di fare per porre fine agli stupri?' È una domanda a cui dobbiamo rispondere collettivamente e con un rinnovato senso di urgenza».


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Alcuni dati su cui riflettere

Lo Studio del Segretario Generale delle Nazioni Unite sulla violenza sui bambini del 2006, usando anche fonti OMS, stima che 150 milioni di bambine e 73 milioni di bambini sotto i 18 anni abbiano avuto rapporti sessuali forzati o subito altre forme di violenza sessuale e sfruttamento.

Secondo dati dell'ILO, nel 2000 1,8 milioni di bambini venivano sfruttati sessualmente o attraverso la prostituzione o la pornografia.

Secondo dati UNICEF, nel mondo circa 82 milioni di bambine - alcune giovanissime (anche di 10 anni) - si sposeranno prima di raggiungere il diciottesimo anno di età e sono a rischio di violenza fisica e sessuale da parte dei loro mariti adulti.

Nel maggio 2006, il database dell'Interpol sulle immagini di bambini sfruttati conteneva foto di più di 20.000 bambini sfruttati sessualmente per produrre pornografia infantile; la maggioranza di queste erano nuove foto, a dimostrazione di recenti casi di sfruttamento.

Fonte : http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1

2 commenti:

Silvia ha detto...

E' uno schifo che milioni di bambini siano costretti a subire abusi di questo genere. Mi auguro che dopo le chiacchiere facciano finalmente qualche fatto concreto per debellare questa piaga. Perché un genere umano non è degno di esistere se oltraggia bambine e bambini...

:*-(

I dati sono agghiaccianti.

Rosa ha detto...

@Silvia: Hai ragione a dire chiacchiere.
Ti confesso Silvia,che sono stufa di sentire solo ed esclusivamente chiacchiere,e mentre si chiacchiera.... quante tragedie.
Tante, troppe.
Non ne posso più!
Certe volte mi viene voglia di urlare così forte da destare anche i morti.
Scusa!