Ascoltate Josè Saramago intervistato da Serena Dandini

lunedì 24 novembre 2008

25 Novembre 2008: Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne

La violenza contro le donne e le ragazze continua con la stessa intensità in ogni continente, Paese e cultura. Questa impone un devastante dazio sulla vita delle donne, sulle loro famiglie e sull’intera società. La maggior parte delle società proibiscono questo genere di violenza – in realtà questa è ancora troppo spesso coperta o tacitamente condonata.”
(Ban Ki-Moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite, 8 marzo 2007).



Solo nel 2006, secondo i dati Istat, le donne italiane vittime di violenza sono state 1 milione e 150 mila pari al 5,4% del totale. Il 3,5% ha subito violenza sessuale, il 2,7% violenza fisica; 74 mila (0,3%) invece le donne che hanno subito stupri o tentativi di stupri. Nella maggior parte dei casi la violenza sessuale e' stata opera del partner (69,7%) o di un conoscente (17,4%), mentre nel 6,2% dei casi di uno sconosciuto. Sono 1 milione e 400 mila le ragazze che hanno subito violenza sessuale prima dei 16 anni.



Perché il 25 Novembre è il Giorno contro la Violenza verso la Donna?

Quarantacinque anni fa Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, eroine della lotta di liberazione della Repubblica Dominicana dal dittatore Trujillo, che mantenne il paese dominicano nell’arretratezza per 30 anni, nell'ignoranza e nel caos. (1930-1961), andarono a visitare i loro mariti alla prigione, in compagnia della sorella Patria. Furono intercettate in un posto solitario della strada da agenti del Servizio Militare di Intelligenza. Condotte ad un canneto vicino, furono oggetto delle più crudeli torture, prima di essere vittime di quello che si è considerato il crimine più orripilante della storia dominicana. Coperte di sangue, massacrate a colpi, strangolate, furono messe nuovamente nel veicolo nel quale viaggiavano e gettate in un precipizio, con la finalità di simulare un incidente. L'assassinio delle sorelle Mirabal produsse un gran sentimento di dolore in tutto il paese, ma servì per fortificare lo spirito patriottico di un paese desideroso di stabilire un governo democratico che garantisse il rispetto alla dignità umana.
La memoria di queste coraggiose sorelle, martiri che rischiarono le loro vite e le diedero, effettivamente per la causa della donna ci riempie di speranza e ci dà forza per continuare a lottare per una società ugualitaria nella quale donne ed uomini possano vivere in fraternità umana.
Oggi sono il simbolo internazionale della battaglia contro la violenza alle donne. L’Onu ha reso indelebile il loro ricor
do nel 1998, proclamando il 25 novembre, anniversario della loro morte, la giornata internazionale contro la violenza alle donne. La bellezza e la vivacità delle quattro sorelle Mirabal, soprannominate ‘las mariposas’, le farfalle, sono ancora oggi ricordate in tutta l'America Latina e nel mondo.

365 giorni - dal 25.11.2008 al 25.11.2009 - da Niscemi a Brescia

La Staffetta di donne contro la violenza sulle donne percorrerà l’Italia per un anno intero, a partire dalla giornata internazionale del 25 novembre; partirà da Niscemi, dove è stata assassinata Lorena e si concluderà a Brescia, dove è stata sgozzata Hiina.




Sarà un modo di dire a tutti forte e chiaro che tu, io, noi siamo unite e diciamo basta alla violenza.










NO


al donnicidio,
alla violenza familiare,
agli stupri,
ai maltrattamenti,

ai sequestri,
agli abusi,
alla molestia sessuale,
al machismo,
al sessismo,
ed a tutte le altre aggressioni che violano i diritti umani basilari, i diritti sessuali ed i diritti riproduttivi.

Perché continueremo a lottare fino a che riusciremo a vivere in tolleranza, in uguaglianza in realtà, in uguaglianza di diritto, in uguaglianza di opportunità ed in uguaglianza di genere.

Simbolo e testimone della Staffetta, che attraverserà l’Italia passando di mano in mano, è un’anfora con due manici, così che la possano portare due donne. Questo gesto di “portare insieme” vuol proprio significare l’importanza della relazione, della solidarietà, della vicinanza tra noi su tutti i temi che ci toccano profondamente.

In ogni luogo in cui la Staffetta passerà, le due donne che l’hanno avuta in consegna la consegneranno ad altre due, pubblicamente.

Le donne che aderiscono alla Staffetta, organizzeranno iniziative pubbliche, come dibattiti, mostre, seminari, proiezioni video.

L’anfora, al suo passaggio, diventerà una testimone “viva”, perché le donne potranno infilarvi un biglietto con i propri pensieri, immagini, denunce, parole.

la staffetta potrà essere seguita tappa dopo tappa, sul sito dell’Udi www.udinazionale.org

Fonti : http://www.udinazionale.org/

http://www.onuitalia.it/events/vio_donne08.php

5 commenti:

Silvia ha detto...

Unite contro la violenza!

Ciao, sorella!

;-)

Damiano Aliprandi ha detto...

Sono con voi!

Anonimo ha detto...

Che post spettacolare che hai fatto! Mi è piaciuto molto :), io ne ho fatto uno, come ben sai, ma il tuo è bellissimo :). Sorella mia dobbiamo essere tutte unite, se vogliamo cambiare qualcosa ed agire...perchè "la migliore difesa è il movimento"...

ciao dolcissima
Bacetti :)

Anonimo ha detto...

Una staffetta importantissima e significativa.

Rosa ha detto...

@stella: Sicuramente!

@Silvia: Ora e sempre unite!

@l'incarcerato: Grazie! Fossero tutti come te...

@Luana: Grazie Sorella!

@D.V.il Rockpoeta: Benvenuto e grazie per il commento!