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giovedì 31 luglio 2008

Maroni risponde al Consiglio d’Europa: non siamo razzisti (è che ci disegnano così)

Il Ministro dell’Interno Maroni ha dichiarato di essersi stupito (e parecchio scocciato) di fronte al duro rapporto redatto dal Commissario speciale per i diritti umani Hammarberg sulle politiche migratorie del governo italiano e su quelle che colpiscono rom e sinti. Il commissario ha infatti denunciato il clima di intolleranza diffusa che circola in tutto il paese; clima nei confronti del quale, a suo dire, il governo non appare impegnato in un’operazione di contrasto fornendo piuttosto, a volte, un malcelato sostegno anche attraverso l’operato delle forze di polizia.
Il Ministro, quindi, di fronte all’ennesimo richiamo (ci sono già stati quello di Amnesty International, ma anche quello del Parlamento europeo e tanti altri), ripropone ancora una volta lo stesso copione che recita più o meno così: "sono farneticazioni, qui nessuno è razzista, ma bisogna dare più sicurezza agli italiani".

Non sarebbe vero dunque che l’Italia sigla accordi bilaterali su rimpatri e deportazioni con paesi che non rispettano i diritti umani e non disdegnano la tortura, come la Tunisia, o che non hanno mai pensato di ratificare la Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati come la Libia (accordi tra l’altro il cui ’merito’ non ricade certo soltanto sull’attuale governo, ma nei quali D’Alema o Amato hanno avuto un ruolo altrettanto sostanziale).

E non sarebbe allo stesso modo vero, pertanto, che dichiarare di voler indirizzare i tagli del sussidio per gli indigenti solo ai cittadini stranieri, o schedare tutti i bambini di un particolare gruppo etnico, siano politiche intrise di razzismo.

Inoltre non sarebbe razzista aggiungere un aggravamento della pena se uno stesso identico reato viene commesso da un migrante irregolare invece che da un italiano, e non sarebbe certo razzista dichiarare che i centri di detenzione - che imprigionano persone solo perché non hanno i documenti in regola e provengono da un altro paese - non solo debbano esistere e moltiplicarsi, ma vadano presidiati dai militari con i mitra in mano.

Tutto questo, ovviamente, oltre a non avere nulla a che fare con il razzismo, non produrrebbe poi, seguendo il ragionamento del Ministro Maroni, alcuna conseguenza negativa sulla società.

Non sarà certo il razzismo, quindi, ma qualcos’altro, la ragione delle decine di episodi che hanno attraversato da nord a sud l’Italia dell’ultimo disastroso periodo. Così come non hanno agito spinti e legittimati da una certa spiegazione razzista del mondo, dei propri problemi e delle proprie insicurezze, tutti i cittadini di questo paese che si sono ritrovati ad insultare, picchiare, bruciare, sputare contro altre persone, anche donne e bambini, soltanto perché percepiti come ‘stranieri’. Non è definibile come razzismo questo odio intollerante che fino a ieri veniva quanto meno tenuto a freno dal pudore.
Ma allora cos’é?
Nell’attesa che venga trovata una risposta a questa domanda è forse bene fornire un elenco (incompleto ma significativo) di alcuni particolari fatti accaduti nel corso degli ultimi dodici mesi di cronaca italiana.
Pubblicato da : Melting Pot



I deliri di Radio Padana sul Blog di Daniele Sensi : L'AntiCominitarista

1 commento:

totocali ha detto...

mi insegni a mettere la musica nel sito..grazie