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mercoledì 25 febbraio 2009

La cacciata degli zingari

Dal 18 febbraio è entrato in vigore a Roma il Regolamento per i Rom, già attivo a Milano.

E' ormai ufficiale la rinascita, in Italia - Paese membro dell'unione europea - di ghetti, Stelle di Davide e purghe etniche.

Il prefetto di Roma annuncia le misure approvate: i campi Rom saranno recintati e presidiati 24 ore su 24 da vigili urbani o guardie giurate, con l´aggiunta di telecamere e pattugliamenti delle forze dell´ordine all´esterno.

Ogni Rom sarà munito di tesserino corredato di fotografia e dati anagrafici, che dovrà esibire all'ingresso e all'uscita dal campo.

Controlli nelle roulotte o nelle abitazioni temporanee (non vi saranno edifici definitivi) potranno essere effettuati senza preavviso né rispetto della privacy.

Si parla già, come ha pubblicato il quotidiano Liberazione, di cartellini con fotografia e dati anagrafici, che dovranno essere appesi al collo dei minorenni quando vanno a scuola, in modo che i bambini Rom non possano confondersi con gli altri.

Un disciplinare interno ad ogni campo porrà obblighi di comportamento, con sanzioni, punizioni o l'espulsione in caso di trasgressione.

Vi saranno orari e compiti interni ai campi, che decideranno comitati di autorità e cittadini. Avranno diritto all´ammissione gli extracomunitari con permesso di soggiorno, italiani e comunitari con carta d´identità e tutti quelli in grado di dimostrare la permanenza in Italia da almeno dieci anni. Gli altri saranno espulsi da qualsiasi campo: l'obiettivo è quello di ridurre i Rom da 6.000 a 1.000, per la città di Roma.

Ogni famiglia avrà una struttura abitativa provvisoria o una piazzola dove parcheggiare la roulotte, oltre all´utilizzo di spazi e servizi comuni: in cambio, dovrà pagare i canoni di locazione e le utenze per luce, acqua, gas e smaltimento rifiuti. Esenzioni per massimo tre mesi alle famiglie svantaggiate. Non pagare le utenze costituirà giusta causa par l'espulsione dal campo. Le famiglie che non saranno autonome, con lavoro e casa fuori dal campo, entro due anni, saranno espulse.




Questo video, che avete appena visto, è una parte della puntata di approfondimento/inchiesta "Caccia agli zingari", per la rubrica "Presadiretta", andata in onda Domenica 22 febbraio su Rai3

Una trasmissione inquietante, capace di falsificare la realtà della condizione dei Rom in Italia, presentandone solo gli aspetti legati ai campi transitori, ma occultando la tragedia degli sgomberi, delle vessazioni poliziesche, dell'istituzione di campi-ghetto e del progetto di allontanamento/annientamento del popolo Rom sul territorio italiano.

"Caccia agli zingari" ha accolto le opinioni di Juan de Dios Ramírez Heredia , il presidente di Union Romani, ma si è trattato solo di uno specchietto per le allodole, perché il grande attivista e politico gitano è stato strumentalizzato per dare allo speciale un crisma di internazionalità, prima che il contenuto di "Caccia agli zingari" televisivo si esprimesse compiutamente come un'operazione di riduzionismo mediatico, che ha presentato una realtà alterata, riguardo alla condizione dei Rom in Italia. Le associazioni "umanitarie" italiane intervistate hanno presentato numeri e dati assolutamente inesatti.

Secondo loro, vivrebbero oggi in Italia 150 mila Rom, di cui 70 mila con nazionalità italiana e almeno 60 mila provenienti dalla Romania. I luoghi in cui vivrebbero, secondo gli intervistati, sarebbero esclusivamente i "campi Rom", nei quali il 15 per cento dei minori sarebbero sfruttati da genitori aguzzini in attività di furto e spaccio. Una ragazzina intervistata all'interno di una comunità ha affermato addirittura che suo padre l'aveva fornita di strumenti adatti a segare una cassaforte di acciaio, per compiere furti per cifre fino a 50 mila euro.

La realtà è ben diversa.

Non vi sono ormai più di 60 mila Rom e Sinti, in Italia, compresi quelli con cittadinanza.

I Rom romeni, dopo gli innumerevoli pogrom condotti dalle autorità, sono rimasti in un numero inferiore alle 3 mila unità e non vivono nei campi, ma sono quotidianamente braccati, sottoposti ad abusi polizieschi o aggressioni razziste, sgomberati dai luoghi di fortuna in cui si riparano: edifici abbandonati, ponti, baracche di legno e cartone. Gli altri 57 mila sono tornati in patria, fuggiti in Spagna o dispersi per l'Unione europea.

I più anziani e i malati spesso hanno perso la vita durante le purghe etniche, mentre la speranza di vita media dei Rom in Italia è scesa sotto la soglia de 40 anni: inferiore alla vita media degli ebrei durante l'Olocausto.

Non esiste un racket Rom che sfrutta i bambini e il tasso di violenza sui minori presso i "nomadi" è molto inferiore a quello che riguarda le famiglie italiane.

Nel mondo Rom, i bambini rappresentano il valore più alto e quando le Istituzioni sottraggono i minori alle loro legittime madri, a causa della povertà o della mancanza di un alloggio, spesso esse tentano il suicidio.

La trasmissione ha denunciato anche la "vendita" di spose bambine, ma è un altro pregiudizio razzista.

Nel mondo Rom i matrimoni avvengono spesso in giovanissima età e la "dote" che la famiglia di lui corrisponde a quella di lei è spesso simbolica.

Va inoltre rilevato che una ragazzina non sarebbe in grado né di trasportare né di utilizzare una sega elettrica in grado di tagliare l'acciaio di una cassaforte blindata.

La sua "confessione" non corrisponde alla realtà: sono solo parole che qualcuno ha messo in bocca alla giovane Romnì.

FONTE: Gruppo EveryOne

Non vi pare che politici, media e la stragrande maggioranza degli italiani, si sono messi d'accordo per pianificare l'allontanamento definitivo di tutti i Rom dal nostro territorio, costruendo ad oc le giustificazioni per realizzare questo disumano progetto?

3 commenti:

Unknown ha detto...

quel programma l'ho visto per intero e concordo sul fatto che pur di mostrare ogni lato della realtà in maniera televisiva, e quindi forte, si è gettato gratuitamente ed ingiustamente del fango sui Rom nel tentativo di renderceli avversi o comunque poco simpatici..i punti dolenti sono stati tanti a partire dal fatto che te lo sogni di pagare tre mattoni con un euro a Calarasi (ho chiesto ad un amico Rom di Calarasi!), per poi passare alla ragazzina condannata che si trova in carcere a Nisida (secondo la trasmissione è plausibile che sia colpevole?), e finendo con quest'immagine orribile della ragazzina costretta a rubare "altrimenti erano botte" con una fantastica parentesi di lecchinaggio ai freddi politici veneziani dell'eroico inviato "speriamo che il nuovo campo non lo distruggano subito".
Tutto ciò mi fa pensare anche che gli italiani non hanno alcuno spirito critico nè obiettività di sorta quando difendono a spada tratta signori come Michele Santoro il quale, aimè, ha fatto scuola e a quanto pare anche proseliti.
E credo che non serva a nulla di dipingere qualsivoglia popolo come dei martiri inermi..secondo me l'esempio della Spagna va seguito con i Rom così come con le altre etnie che vengono in Italia; si tratta di grandi risorse umane e culturali! immigrati! non lasciateci soli con gli italiani!
baci

Damiano Aliprandi ha detto...

Questa è l'ennesima disinformazione che fanno e non è la prima volta che utilizzano gli stessi rom per farla.

Mi ricordo che alla scorsa manifestazione fatta insieme ai roma intervenne un europarlamentare gitano della Spagna e disse che gli sembrava di vedere, qui da noi, la Spagna di venti anni fa, quella di Francisco Franco dove i rom erano ovviamente perseguitati...

Damiano Aliprandi ha detto...

ps comunque prova a mandargli un e mail a Luana, non credo che risulterai invadente...anzi!