Cara maestra,
un giorno m'insegnavi
che a questo mondo noi
noi siamo tutti uguali.
Ma quando entrava in classe il direttore
tu ci facevi alzare tutti in piedi,
e quando entrava in classe il bidello
ci permettevi di restar seduti.
Mio buon curato,
dicevi che la chiesa
è la casa dei poveri,
della povera gente.
Però hai rivestito la tua chiesa
di tende d'oro e marmi colorati:
come può adesso un povero che entra
sentirsi come fosse a casa sua?
Egregio sindaco,
m' hanno detto che un giorno
tu gridavi alla gente
"vincere o morire".
Ora vorrei sapere come mai
vinto non hai, eppure non sei morto,
e al posto tuo è morta tanta gente
che non voleva né vincere né morire?
A proposito di ipocrisia e ingiustizia vi invito a leggere questo articolo- denuncia scritto e pubblicato dal gruppo EveryOne.
L'articolo denuncia gravissimi episodi di razzismo nei confronti di romanì a Pesaro, città amministrata da una coalizione di sinistra
4 commenti:
Noi...siamo tutti uguali.
Riguarda.
Perdonami stella, ma non riesco a capire il tuo commento.
Puoi gentilmente essere più chiara?
Da qualche giorno, non riesco ad entrare in nessun blog.
Non posso leggervi ne tantomeno lasciare commenti.
Grazie per la vostra pazienza!
E dov'è scritto che dobbiamo venire a leggere quello che posti al solo scopo di essere ricambiati?
Ci passo quasi tutti i giorni e prima che rientrassi anche due volte per avere notizie tue, ora ci passo per il gusto, questa di Tenco non la conoscevo e ti ringrazio per averla pubblicata.
Mi basta sapere che ci sei, il resto amica mia, è solo un contorno, quindi non scusarti, leggere i blog degli altri e lasciare commenti non è una cura salvavita.
Un abbraccio Rosa.
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