Ascoltate Josè Saramago intervistato da Serena Dandini

martedì 15 giugno 2010

Il Governo ha deciso di continuare a buttare milioni di euro per progettare una mega-opera inutile e devastante.

Centinaia di cittadini hanno partecipato domenica all’iniziativa di informazione e sensibilizzazione indetta dalla Rete No Ponte per contestare l’inizio delle trivellazioni in via Circuito a Faro,nella zona nord di Messina, finalizzate a completare gli studi necessari per il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto.

I sondaggi, che si protrarranno per tutta l’estate e che procureranno non poche difficoltà nella viabilità nella zona di Faro-Ganzirri, sono stati giustificati nei giorni scorsi come opere necessarie a ridurre l’impatto che il Ponte sullo Stretto avrebbe sul nostro territorio.

Il movimento No Ponte ha chiarito più volte che non c’è nulla da mitigare, che il Ponte non va realizzato, che i cantieri non debbono avere inizio.

In questa prospettiva sono state ripetutamente elencate le alternative che, invece, andrebbero percorse e per le quali andrebbero investite le risorse pubbliche riservate alla mega-opera. Molto meglio sarebbe pensare alla messa in sicurezza sismica e idrogeologica, al potenziamento del trasporto pubblico nello Stretto, all’ammodernamento della rete stradale e ferroviaria, ad un piano di edilizia scolastica.

Cosa sconvolgerà il Ponte sullo Stretto e come?

Eccovi un breve pro-memoria:

· Nell’area dello stretto sono presenti undici Siti di Importanza Comunitaria (SIC), due Zone a Protezione Speciale (ZPS), un’area di riserva naturale orientata, un territorio fortemente abitato. Tutto lo Stretto di Messina è stato inoltre dichiarata IBA (Important Bird Areas) ed è una delle tre rotte migratorie più importanti d’Europa, insieme al Bosforo e Gibilterra.

· Cantieri, discariche, cave, passaggio di mezzi pesanti, avranno un impatto devastante su di un ampio territorio, densamente popolato, che va (lato Sicilia) da Venetico a Contesse

· E’ stato sottostimato il rischio sismico ed il ruolo delle frane.

· I siti di deposito sul versante messinese dei materiali di scavo sono stati individuati in zona contrada Catanese (Annunziata) per 220.000 metri quadrati (pari a 25 campi da calcio o, se preferite, al lago di Torre Faro); in contrada Marotta (pari a oltre 6 campi di calcio); in contrada Serri (pari a 5 campi di calcio); a Venetico (tre siti per un’area di 390.000 metri quadrati).

Le cave da cui sarà estratta la sabbia per i lavori di costruzione sono state localizzate in contrada Pace, in contrada Magnolia e lungo la Panoramica.

· Una decina di cantieri, per movimento terra, logistici, operativi, individuati a: Contesse (nei pressi del complesso “Il Peloritano”), Gazzi (per la nuova stazione); Curcuraci; a monte di fiumara Guardia in zona “Balena”; Granatari, nell’area del cimitero; tra i due laghi di Ganzirri e Faro e nell’area compresa tra la Ss 113 e la via Circuito (per un’area pari a 270.000 metri quadrati); Terrazzo; Faro superiore nord; Faro superiore sud; Guardia; viale Annunziata; altri cantieri lungo tutto il percorso dei lavori da Torre Faro a Contesse.

· La viabilità ordinaria nel territorio sarà in varie zone limitata per la presenza dei cantieri ed il passaggio dei mezzi pesanti. Quest’ultimi si prevede effettueranno oltre 2000 passaggi al giorno!

· Lo scavo previsto per la costruzione delle torri del Ponte potrebbe portare uno sconvolgimento idrogeologico catastrofico, alterando l’equilibrio dei laghi fino al rischio del prosciugamento del lago di Ganzirri. Occorreranno milioni di metri cubi di cemento per strutture dell`opera ponte, e occorreranno migliaia di mc di acqua dolce. La presenza trasversale del pontile previsto a Ganzirri causerà l’alterazione dei flussi d’acqua attualmente conosciuti. Non vi è alcuno studio reale sugli effetti che avrebbe il Ponte (e i cantieri collegati) sulla pesca, anche dal punto di vista economico. L’apertura dei cantieri, le alterazioni di fondali e correnti, “l’effetto ombra” di torri ed impalcato, modificheranno, con effetti devastanti, la rotta dei cetacei e il passaggio migratorio di migliaia di uccelli.

La lotta continua!
Prossima manifestazione lunedì 21 giugno a partire dalle ore 14.30 in prossimità dei cantieri.

FONTE: http://www.terrelibere.org/terrediconfine/index.php


E per concludere in bellezza, vi propongo un viaggio alla scoperta delle bellezze architettoniche delle opere dell'Incompiuto Siciliano





Queste opere pubbliche mai finite, questi scheletri in calcestruzzo che si alzano minacciosi verso il cielo, che qualcuno ha definiti "Corpi di reato in esposizione permanente", sono stati generosamente finanziati con soldi pubblici, soldi di tutti noi.
Di trecentocinquantasette opere pubbliche mai finite, più del cinquanta per cento - centosessantotto - sono tutte fra Palermo e Siracusa, Agrigento e Catania.
Secondo voi, questi " capolavori di architettura" sono nate per creare lavoro o per distribuire mazzette?

2 commenti:

Damiano Aliprandi ha detto...

Ma tanto lo sai, il Governo deve dare da mangiare alle due mafie unite non solo idealmente dal Ponte...

Un abbraccio cara Rosa!

upupa ha detto...

Carissima...questi non devono solo mangiare...devono anche arricchirsi vergognosamente!!!!!!!!!!!!!