Ascoltate Josè Saramago intervistato da Serena Dandini

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venerdì 29 maggio 2009

Verogne siciliane

"E’ crollata la Caltanissetta-Gela. Nel giro di una settimana ha prima ceduto un pilastro creando uno scalone di 40 centimetri e poi è venuta giù per 90 metri tutta la navata.



Fa impressione vero?

Quanti tg ne stanno parlando? Nessuno. Quante foto o immagini avete visto su questo disastro? Rare a meno che non state in sicilia.

Il tratto di strada è stato inaugurato tre anni fa. Il crollo ha fatto “solo” due feriti nel primo cedimento. Fosse venuto già all’improvviso quei feriti sarebbero morti.

A tutti è venuta in mente l’inchiesta che riguarda la Calcestruzzi S.p.A. (che immediatamente smentisce e precisa di non aver partecipato alla fornitura della strada) con il cemento depotenziato usato per costruire tante cose proprio in quella zona e lo stesso sindaco di Gela dice con chiarezza che - a prescindere da quale sia la ditta che ha fornito il cemento - c’e’ un problema di mafia sul territorio che si traduce in opere fatte male e dunque in realizzazioni che prima o poi saranno letali per qualcuno.

La Calcestruzzi S.p.A. - come si afferma in un articolo - avrebbe spesso lavorato con Impregilo, la quale dovrebbe costruire il Ponte di Messina."

E' veramente strano che si pensi a costruire un ponte con piloni poggiati su un terreno che può cedere per le tante scosse sismiche e di una misura così grande da perderci il senno, se non si riesce a costruire neppure un ponticino nell'entroterra siciliano.

L'intera sicilia è fatta così. Strade fatte male, pericolose, inesistenti, rete ferroviaria a binario unico e tutta da rifare.

Nella Caltanissetta -Gela poteva esserci un sacco di gente che conosco. Per fortuna non è stato così. Il ponte però è crollato, qualcuno si è arricchito fregandosene della sicurezza di chi lo avrebbe percorso e altre speculazioni sono pronte a riempire le tasche della mafia dell'edilizia che imperversa in su e in giù per l'italia giacchè, mettiamecelo in testa, la mafia non è solo in sicilia e soprattutto non è quella con la lupara.

La Sicilia è un territorio massacrato, pieno di opere incompiute, con un tasso di disoccupazione altissimo, con la presenza di industrie le cui conseguenze ambientali sono disastrose. Priolo e Gela, l'enichem, le discariche, le basi nato. La ministra Prestigiacomo vuole che sul territorio ragusano si realizzi una centrale nucleare e a Niscemi - sempre in provincia di Caltanissetta - il ministro La Russa insiste per la realizzazione del Muos, questa gigantesca struttura militare statunitense contro la quale tutti sono schierati, dove già esiste un grossissimo centro di telecomunicazione radar della Nato. I comitati No Muos coinvolgono i sindaci di zona, primo tra tutti Giovanni Di Martino, sindaco di Niscemi, gli studenti, la società civile.

FONTE: Femminismo a Sud

Di cosa è il Muos e dell'effetto che può fare sul territorio scrive Antonio Mazzeo. Leggi




" Un altro pezzo di territorio siciliano viene strappato ai suoi legittimi abitanti per essere trasformato in avamposto ed obiettivo di morte. Ma nell’isola a stelle e strisce e del dominio mafioso sembra poco importare…."