Ascoltate Josè Saramago intervistato da Serena Dandini

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giovedì 18 dicembre 2008

La protesta silenziosa - Una campagna contro la musica usata come strumento di tortura a Guantanamo

Che cosa accomuna il pop adolescenziale di Britney Spears con la critica sociale di Born in the Usa di Bruce Spreengsteen? E il qualunquismo di We are The Champions dei Queen con un la blasfemia di Fuck Your God dei Deicide? Tutte queste canzoni, e molte altre, possono essere strumenti di tortura.
In occasione del sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, diversi musicisti si sono uniti alla campagna lanciata dall'Ong Reprieve, contro l'uso della loro musica per torturare i detenuti nelle carceri extragiudiziarie statunitensi nel mondo. Reprieve, che sostiene la difesa legale di trenta detenuti del carcere di Guantanamo, ha constatato che nonostante la tortura sonora sia bandita da Nazioni Unite e Unione Europea, il suo impiego è ancora molto diffuso. La campagna lanciata si chiama Zero Decibel, ovvero silenzio, e diversi musicisti di primo piano, e non solo, hanno già annunciato la loro adesione. Nell'elenco ci sono artisti di musica elettronica come James Lavelle, Matthew Herbert e i Massive Attack, una leggenda del rock come Tom Morello, l'eclettico chitarrista dei Rage Against The Machine, e vecchie glorie come The Magic Numbers, gli Elbow e Bill Bailey.
Spaccare i timpani ai detenuti costringendoli all'ascolto di musica ad altissimo volume per giorni o anche mesi è una modena forma di tortura. Non lascia segni fisici evidenti ma può provocare danni mentali anche permamenti. Ci sono due normative internazionali che vietano questo tipo di tortura: la prima è la Convenzione contro i Trattamenti Inumani e Degradanti della Corte Europea per i Diritti dell'Uomo del '78. Mentre la seconda, del 1997, è stata prodotta dal Comitato contro laTortura delle Nazioni Unite. Nessuna delle due riguarda però esplicitamente gli Stati Uniti, che non le hanno ratificate e continuano ad attuare queste forme di pressione sui detenuti delle carceri extraterritoriali, prima tra tutte quella di Guantanamo. Ma anche la Gran Bretagna si è resa responsabile di gravi episodi di torture. Nel 2007, Amnesty International ha documentato casi di tortura o altri trattamenti crudeli, inumani e degradanti in almeno 81 paesi.
Secondo dati forniti dal Pentagono, dall'inizio della cosiddetta guerra al terrore, le persone detenute in modo extragiudiziario sono state 80mila, 27 mila delle quali sarebbero ancora detenute in giro per il mondo. Apparentemente si potrebbe immaginare la tortura sonora come una forma di pressione più leggera rispetto ad altre violenze fisiche. Stando ai racconti di diversi ex detenuti nelle carceri extraterritoriali, però, l'effetto psicologico di questa aggressione sonora sarebbe più orribile del subire mutilazioni. Le prigioni in cui viene ancora praticata la tortura, anche con il metodo dell'esposizione alla musica, sono ancora molte: in Afghanistan, in Iraq, in Marocco e nella base di Guantanamo a Cuba. I detenuti rilasciati hanno anche riferito quali sono le tracce musicali usate dai torturatori, un elenco di motivi occidentali di vari generi: metal, pop, rock, hip hop e disco. Eccone elencate alcune:
• AC/DC - Hell's Bells
• AC/DC - Shoot to Thrill
• Aerosmith
• Barney the Purple Dinosaur - theme tune
• Bee Gees - Stayin' Alive
• Britney Spears
• Bruce Springsteen - Born in the USA
• Christina Aguilera - Dirrty
• David Gray - Babylon
• Deicide - Fuck Your God
• Don McLean - American Pie
• Dope - Die MF Die
• Dope - Take Your Best Shot
• Dr. Dre
• Drowning Pools - Bodies
• Eminem - Kim
• Eminem - Slim Shady
• Eminem - White America
• Li'l Kim
• Limp Bizkit
• Matchbox Twenty - Gold
• Meat Loaf
• Metallica - Enter Sandman
• Neil Diamond - America
• Nine Inch Nails - March of the Pigs
• Nine Inch Nails - Mr. Self-Destruct
• Prince - Raspberry Beret
• Queen - We are The Champions
• Rage Against the Machine - Killing in the Name
• Red Hot Chilli Peppers
• Saliva - Click Click Boom
• Sesame Street - theme tune
• Tupac - All Eyes on Me

( di Naoki Tomasini )


Mustafa Ait Idir, uno dei cinque detenuti di origine algerina rilasciati da Guantanamo, ha raccontato all'agenzia France Presse la sua esperienza negli orrori del carcere militare statunitense. «Neanche il diavolo avrebbe saputo creare un luogo così tremendo – ha detto -, non si può immaginare quanto fosse terribile».(Unita.it)



Bynyam Mohammed, uno dei cittadini britannici detenuti a Guantanamo, a cui a un certo punto i suoi aguzzini tagliuzzarono il pene con un rasoio mentre era tenuto in una prigione segreta in Marocco, ha raccontato in seguito che la costante musica ad alto volume gli stava facendo perdere la sanità mentale.
Privato del sonno, ha detto al suo avvocato Clive Stafford Smith, uno dei legali di Reprieve: «ero bombardato con Slim Shady di Eminem e Dottor Dre, di continuo, per venti giorni di seguito. Molti miei compagni di detenzione hanno perso la testa. Sentivo i vicini di cella che sbattevano la testa contro il muro, urlando come pazzi, per non ascoltare più quella musica».

Alcuni prigionieri hanno dichiarato che la musica ad alto volume può essere perfino peggiore della famigerata tecnica del water boarding, in cui il prigioniero è sottoposto a un principio di affogamento. L' Onu e la Corte Europea dei Diritti Umani hanno già da tempo messo al bando questa tecnica come sistema per far parlare un detenuto. Ma la Cia e altri corpi speciali americani l' hanno utilizzata con crescente frequenza, perché ha un vantaggio su quasi tutte le altre forme di tortura: non lascia tracce, perlomeno non sul corpo.

L' idea di trasformare la musica in un' arma nacque una ventina d' anni or sono: le forze americane usarono brani dei Guns N' Roses e di Elvis Presely, a tutto volume, per cercare di convincere il dittatore Manuel Noriega ad arrendersi, dopo avere invaso Panama. E forse l' ispirazione viene dal cinema: dalla famosa scena di Apocalypse Now di Francis Coppola in cui il personaggio interpretato da Robert Duvall, al comando di un battaglione di elicotteri, spara a tutto volume la Cavalcata delle Valchirie di Wagner durante l' attacco a un villaggio vietnamita, sostenendo che spaventava i vietcong e incoraggiava i suoi soldati.

«Immaginiamo un prigioniero in una stanza buia, impossibilitato a muoversi, con le manette, un sacco sulla testa e musica a tutto volume», dice il cantante David Gray, uno dei firmatari della protesta. «Non c' è dubbio che sia tortura. Non importa che musica sia: Chajkowskij o Barney il Dinosauro (colonna sonora di un cartone animato - a Guantanamo è stata usata anche questa, come pure quella di Sesame Street, ndr), è qualcosa che può farti completamente impazzire».

Ma non tutti i cantanti protestano. Stevie Benton dei Drowning Pool, le cui canzoni sono state usate come tortura, commenta: «Per me è un onore pensare che una nostra canzone possa essere servita a evitare un altro 11 settembre». (Enrico Franceschini - repubblica.it )