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domenica 9 maggio 2010

Ricordando Peppino Impastato

“Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà.
All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore.”

È questo l’insegnamento di
Peppino Immpastato, politico e conduttore radiofonico assassinato dalla mafia a Palermo la notte tra l'8 e il 9 maggio 1978. Lui fondò Radio Aut e attraverso la sua radio denunciò lo strapotere mafioso del boss Tano Badalamenti, padrone di Cinisi, ribellandosi al padre e alla maggioranza dei suoi compaesani.




"Trent'anni ho aspettato.In questo salone Gaetano Badalamenti avrà deciso la morte di mio fratello Peppino".
"Mi sembra ancora di vederli - dice
Giovanni Impastato - i mafiosi che ridevano al balcone e i politici che arrivavano da Palermo".
"Ma adesso la casa di Badalamenti è stata confiscata ed è stata affidata dal Comune all'associazione che porta il nome di Peppino. Qui si trasferirà anche la biblioteca comunale".


Dal balcone dove si affacciavano i potenti di Sicilia, Giovanni Impastato guarda adesso cento passi oltre, dove c'è la casa di Peppino:
"È come se quei cento passi non ci fossero più - dice - è come se Peppino e nostra madre Felicia fossero qui".
Tratto da la Repubblica.it ( l'articolo )



Chi l'avrebbe mai pensato che sarebbero state consegnate proprio oggi, in occasione del 32° anniversario dell'assassinio di Peppino Impastato, le chiavi dell'edificio dove viveva Tano Badalamenti all'associazione che porta il nome di Peppino?
Un Impastato si affaccerà dal balcone della casa del boss.
Una bella rivincita !


Carmen Consoli ed i Lautari interpretano Ciuri di Campu, tratto da una poesia di Peppino Impastato





Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali, e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.
( Giovanni Falcone )

4 commenti:

Mirella ha detto...

Ti ho "incontrata " nel blog di Stella.
Bello ed interessantissimo blog il tuo.
Ciao da una conterranea

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Brava! Post fondamentale! Anch'io stamattina nel mio post ne ho parlato insieme ad altri fatti. Era doveroso farlo. Grazie per la chicca del video della Consoli!!!!

Gianna ha detto...

Ci può consolare che le idee restano... e che col tempo le vrerità vengono a galla...

Rosa ha detto...

@ Mirella :
Benvenuta nel mio blog! Grazie per i complimenti :))

@ Daniele:
Più tardi verrò a leggerti

@ stella:
SPERIAMO!!!