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lunedì 12 maggio 2008

MARCO TRAVAGLIO, COLPEVOLE DI...

Questa volta il colpevole è Marco Travaglio

Colpevole di aver ricordato a tutti gli italiani una vicenda di qualche anno fa riguardante il Sen. Schifani, oggi Presidente del Senato. Travaglio sabato sera, nella trasmissione di Fabio Fazio "Che tempo che fa", si è permesso di leggere un passo del suo ultimo libro, scritto insieme a Peter Gomez: "Se li conosci li eviti" dove fa una piccola biografia di 157 politici che compongono il nostro parlamento Travaglio non fa altro che riprendere, in sunto, quanto già scritto dal giornalista palermitano Lirio Abbate (minacciato di morte da parte della mafia) e da Peter Gomez nel libro dello scorso anno "I complici", dove il passato del Senatore, ma anche di molti altri politici siciliani di destra e di sinistra, è ben documentato e dettagliato. Nel libro si ricostruiscono anni di indagini su Provenzano e su chi ha garantito la sua latitanza per oltre 40 anni.
Spiega Travaglio: «Ho solo citato un fatto scritto già nel mio libro e in quello di Lirio Abbate, giornalista dell'Ansa minacciato dalla mafia e cioè che Schifani aveva avuto rapporti con persone poi condannate per mafia. È agli atti societari della Sicula Brokers fondata da lui, Enrico La Loggia, Mino Mandalà, condannato come boss mafioso, e Benny D'Agostino, condannato per concorso esterno. O si chiede conto a Schifani di questo o non si celebra Abbate come giornalista antimafia». «E poi, — continua — a Fazio ho spiegato che se dopo De Nicola, Pertini e Fanfani, ci ritroviamo con Schifani sono terrorizzato dal dopo: le uniche forme residue di vita sono il lombrico e la muffa. Anzi, la muffa no perché è molto utile». (LEGGI)

Giungono durissime le critiche, sia dalla maggioranza...

Maurizio Gasparri minaccia azioni politiche e penali e se la prende con il direttore generale della Rai Claudio Cappon. «Ancora una volta — tuona il presidente dei senatori Pdl — il cosiddetto servizio pubblico della Rai viene messo a disposizione, senza contraddittorio, dalla condotta diffamatoria di Travaglio. Le offese al presidente Schifani troveranno la giusta risposta nelle sedi giudiziarie». «Ma il problema — continua Gasparri — investe i vertici Rai e in particolare il dg, il cui mandato per fortuna scade, per legge, tra 20 giorni. La vergognosa utilizzazione diffamatoria della Rai non può proseguire. Devono rendersene conto anche i consiglieri in scadenza ma ci auguriamo non scaduti in termini morali».«Travaglio trae conclusioni arbitrarie. Schifani ha avuto a che fare con persone che 18 anni dopo sono state indagate. Di Fazio, megafono della calunnia, non vale la pena parlare ».

...che da quella che dovrebbe essere l'opposizione

«Trovo inaccettabile che possano essere lanciate accuse così gravi, come quella di collusione mafiosa, nei confronti del presidente del Senato, in diretta tv sulle reti del servizio pubblico, senza che vi sia alcuna possibilità di contraddittorio». Commenta Anna Finocchiaro.

RICORDIAMOCI CHE:

L'articolo 21 della Costituzione, che sancisce la libertà di stampa e di espressione, recita: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure".Inoltre, alla voce "Libertà di stampa" si legge:"La libertà di stampa è una delle garanzie che un governo democratico, assieme agli organi di informazione (giornali, radio, televisioni, provider internet) dovrebbe garantire ai cittadini ed alle loro associazioni, per assicurare l'esistenza di una stampa libera, con una serie di diritti estesi principalmente ai membri delle agenzie di giornalismo, ed alle loro pubblicazioni.Si estende anche al diritto all'accesso ed alla raccolta d'informazioni, ed ai processi che servono per ottenere informazioni da distribuire al pubblico".
PRIMO: La tv di stato fa parte degli organi di informazione citati dall'articolo 21 come "ogni altro mezzo di diffusione", tanto quanto Internet, i blog, la carta stampata e le agenzie di giornalismo.

SECONDO: Citare eventi raccontati da altri giornalisti, come fa Travaglio citando Abbate e Gomez, fa parte del fare cronaca ed esercitare la propria libertà di espressione.

Esprime solidarietà a Marco Travaglio Antonio Di Pietro, che ha pubblicato sul suo blog la «carta d'identità» di Schifani tratta dal libro di Marco Travaglio «Se li conosci li eviti».

Lo difende, seppur sottolineando il diritto di replica di Schifani, Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo21. «Abbiamo sempre sostenuto il diritto di qualsiasi cittadino, a maggior ragione del presidente del Senato, di rivolgersi ad ogni sede appropriata ogni qual volta si sente diffamato. E riteniamo pertanto giusto e doveroso che possa chiedere e ottenere il diritto di replica - spiega -. Bene ha fatto Fabio Fazio a dichiarare immediatamente la sua disponibilità ad ascoltare le repliche; quello che non possiamo condividere è il passaggio dalla critica pur feroce alla richiesta di espellere le opinioni diverse. E non c'è dubbio che Travaglio rappresenti opinioni diverse che sono però condivise da molti cittadini. Ci si scaglia contro le solite trasmissioni e le solite reti crocifiggendo i soliti giornalisti, mentre si legittimano i peggiori prodotti della tv spazzatura».

Ben detto Giulietti!


Schifani interpretato da Neri Marcorè

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