Ascoltate Josè Saramago intervistato da Serena Dandini

domenica 31 gennaio 2010

Le cicche di sigaretta sono pericolose per l'ambiente

Lo sapevate che una cicca di sigaretta inquina più di una bottiglia di plastica?

Le cicche delle sigarette contengono veleni tali da inquinare il mare Mediterraneo più delle bottiglie di plastica. Infatti, tra i rifiuti tossici ripescati nel Mare,il 40% sono le cicche di sigaretta.
Pensate che le tanto detestate bottiglie di plastica sono responsabili solo del 9,5% dei rifiuti, seguiti dall’8,5% dei sacchetti di plastica e dal 7,6% delle lattine di alluminio.


Quali sono i veleni contenuti nelle sigarette ?

  • Nicotina : nota per i suoi effetti come insetticida, è tossica per gli animali acquatici e velenosa anche per l'uomo. Ingerire una sola cicca può portare un bambino a gravi problemi respiratori fino alla paralisi.
  • Polonio 210: è un elemento radioattivo e cancerogeno.
  • Composti organici volatili ( che per metà restano nel filtro): le cicche gettate via in un anno disperdono 1.800 tonnellate di composti come benzene, formaldeide, acetone e toluene.
  • Gas tossici: i principali sono acido cianidrico e ammoniaca.
  • Catrame e condensato: il primo è un noto cancerogeno e il condensato comprende una grande quantità di composti, come idrocarburi policiclici aromatici, benzopirene e metalli.
  • Acetato di cellulosa: è contenuto nel filtro e non è biodegradabile, può danneggiare l’apparato riproduttivo dei pesci.

Secondo gli esperti dellEnea le cicche di sigaretta sono dannose per l’ambiente al pari dei rifiuti industriali e pertanto propongono la raccolta differenziata.

FONTE :



Io propongo a tutti i fumatori di munirsi di posacenere portatile per le cicche, mentre per il pacchetto di sigarette, involucro composto da diversi materiali, che si usa e si getta con elevata frequenza,è bene sapere che deve essere gettato in contenitori diversi:
  • La parte esterna dovrebbe andare in un contenitore per la plastica, insieme alle bottiglie di plastica.
  • Il pacchetto di cartoncino dovrebbe essere gettato nel contenitore per la carta
  • La carta stagnola all’interno che racchiude le sigarette dovrebbe finire nel contenitore per l’alluminio
GRAZIE!

giovedì 21 gennaio 2010

Sgomberato lo Zetalab


Persino nel portale internet del Comune il laboratorio Zeta era indicato come uno dei luoghi di accoglienza che la città offriva.



Adesso quel luogo non esiste più !



Aspasia, il Comune di Palermo, lo IACP e lo forze dell'ordine hanno deciso uno sgombero ( VIOLENTO) il cui obiettivo è evidentemente quello di cancellare ogni spazio di dissenso, di libertà, di gestione autonoma e diretta del proprio spazio vitale.

Tra i feriti Andrea Cozzo, docente di greco alla facoltà di lettere, promotore di seminari sulla non violenza, il quale ha riportato una frattura al setto nasale, poichè è stato colpito al viso da una manganellata.

La notizia



Il clima si fa sempre più pesante in Italia, si susseguono a ritmo serrato notizie di sgomberi ed attacchi violenti da parte del governo che è ormai scatenato senza ragione nella sua opera di repressione e di cancellazione degli ultimi “giardini felici”, luoghi di accoglienza e di condivisione, dove i confini tra razze ed etnie, identità sessuali, classi e redditi economici non esistono.

Ieri con un’azione di prevaricazione inaspettata è stato sgomberato a Palermo il Laboratorio Zeta, centro sociale che riusciva a convogliare tutte le energie creative e di impegno sociale del territorio, essendo anche un punto di riferimento per le lotte antirazziste e una struttura che accoglieva decine di immigrati sudanesi a cui era stato riconosciuto lo status di rifugiati politici o concesso il permesso di soggiorno con finalità umanitarie.

Appena saputa la notizia ci siamo recati in via Arrigo Boito, sede del centro sociale, dove si sono concentrati circa un centinaio di manifestanti faccia a faccia con un forte spiegamento di forze dell’ordine completamente immotivato. In tre, intanto, sono saliti sul tetto della struttura per cominciare un’opera di resistenza che è durata fino a tarda notte. I carabinieri e la polizia schierati in assetto antisommossa non si sono fatti il minimo scrupolo nel provocare e caricare più volte il presidio auto-organizzato, l’ultima volta è accaduto in serata ed ha avuto risvolti pesanti: tre manifestanti sono stati feriti e arrestati ed oggi, 20 gennaio, saranno processati per direttissima.

Intanto i migranti precedentemente accolti dallo Zetalab hanno trascorso la notte all’addiaccio davanti all’ingresso pur di non abbandonare il luogo che li aveva accolti senza riserve.

Da mesi il Laboratorio Zeta era stato messo sotto pressione, visto che i locali occupati nel 2001 erano stati affidati con un bando non si sa quanto limpido alla famigerata associazione Aspasia che ha rifiutato qualsiasi mediazione o collocazione alternativa, adducendo come motivazione la volontà di ristabilire la legalità “liberando” il posto che era stato occupando dieci anni orsono, visto che dalla loro parte aveva anche una sentenza passata in giudicato.

Bene, è proprio su questo terreno che vogliamo portare la discussione: cosa è “legale” oggi in Italia? Buttare fuori rifugiati politici senza alcun tipo di protezione per aprire nella struttura che li accoglieva un asilo privato, con tanto di finanziamenti e giri di denaro? Cosa è “democratico”? Di certo occupare locali pubblici lasciati all’incuria e all’abbandono e trasformarli in un centro vitale di promozione culturale e impegno sociale. Per noi legale è tutto ciò che difende la democrazia e i diritti di tutti, cominciando dall’uguaglianza e dalla libertà, anche se al giorno d’oggi tutto questo comporta in alcuni casi schierarsi contro le istituzioni sempre più interessate da una vera e propria fascistizzazione. Del resto anche Peppino nelle sue lotte dal basso più volte è entrato in contrasto con il potere, usando mezzi di protesta che venivano giudicati “illegali” e lo sarebbero tuttora.

Siamo fortemente preoccupati per quanto oggi accade in Italia, anche nel profondo sud che è sempre stato più clemente e meno “disciplinato”, per come vengano cancellati con così tanta violenza i luoghi “altri”, centri dell’ “altra” cultura che tenta in ogni modo di resistere al rullo compressore del sistema che disgrega tutti i legami sociali e trasforma gli esseri umani in automi senza capacità di critica e di libera espressione, dediti al consumo e circondati dal più totale isolamento, facendo terreno bruciato attorno con l’egoismo, il razzismo e la paura nei confronti del diverso, del non omologato. Così assistiamo alla blindatura degli ultimi nostri spazi di libertà, circondati da gabbie e da muri che diventano sempre più stretti, opprimenti, non riducendo, però, la nostra volontà di resistere.

Esprimiamo piena solidarietà ai compagni del Laboratorio Zeta, resisteremo con voi e saremo presenti al presidio previsto per la giornata di oggi 20 dicembre 2010 alle ore 16.00 in via Arrigo Boito (nei pressi della Stazione Notarbartolo) a Palermo.

La violenza repressiva del governo purtroppo continua a non suscitare alcuna reazione nei cittadini ormai completamente assoggettati e intanto l’Italia intera langue sonnolenta sempre più povera e sempre meno democratica. C’è quasi da augurarle che non si svegli mai, altrimenti potrebbe scoprire che sul velo di plastica che le hanno steso sul volto non ci sono quasi più buchi per poter respirare.


Giovanni Impastato

Marina Montuori

Associazione culturale Peppino Impastato – Casa Memoria




lunedì 18 gennaio 2010

HAITI/ NAVI DI LUSSO ATTRACCANO A SOLE 60 MIGLIA DALL'INFERNO

Haiti/ Navi di lusso attraccano a sole 60 miglia dall'inferno

A sole 60 miglia dall'epicentro del sisma che ha distrutto Haiti, lussuose navi da crociera attraccano in candide spiagge dove i passeggeri si godono mare e solleone e ottimi cocktail a base di rum. Lo scrive l'edizione online del britannico Guardian informando che L'Independence of the Seas, proprietà della Royal Caribbean International, ha gettato l'ancora venerdì nel resort di Labadee nella costa nord del Paese; una seconda nave da crociera la Navigator of the Seas era attesa nello stesso resort a breve.

Alcuni dei passeggeri dell'Independence of the Seas, non sono voluti scendere per rispetto delle vittime e del dolore dei superstiti.

Altri hanno invece deciso di proseguire nel programma del viaggio e non hanno rinunciato ai cocktail sulle amache in riva al mare, ai barbecue e agli sport acquatici.

Per garantire la sicurezza dei viaggiatori, nella spiaggia di Labadee, alcune guardie armate hanno scortato i turisti che volevano fare shopping nel mercato artigianale del resort. La visita è durata fino al tramonto, ma molti viaggiatori sono rimasti a bordo, per protesta.

"Disgustoso", ha commentato un passeggero, lasciando un post nel forum della Royal Caribbean dedicato ai suggerimenti. "Non posso pensare di starmene steso al sole, mangiare carne arrostita in riva al mare, mentre a Port-au-Prince ci sono decine di migliaia di persone morte per le strade".

Per solidarietà le scialuppe hanno lasciato cibo ai terremotati. (Apcom)

Haiti/ Eliseo:Francia accelererà trasferimento bambini adottati

Diffida dell'uomo a cui piace tutto, di quello che odia tutto e, ancora di più, di colui che è indifferente a tutto.

lunedì 11 gennaio 2010

Un giubbotto col collo di pelliccia non è meno vergognoso di una pelliccia intera

Molte persone ancora non si rendono conto che devono fare più attenzione quando fanno i loro acquisti.



Negli ipermercati, nei negozi di moda e perfino al mercato si trovano giubbotti, giacche e cappotti ornati di pelo, sui colli, cappucci e polsini, in vendita ad un prezzo irrisorio, e pertanto nessuno pensa che siano di vera pelliccia.

Sbagliato!

Gran parte degli inserti sono lavorati, colorati, sbiancati e trattati a tal punto che i consumatori non si accorgono di comprare inserti di vero pelo
La pelliccia che sembra finta è quasi sempre pelle di animali scuoiati, che hanno vissuto soffrendo e sono stati uccisi in maniera brutale.



Dovete sapere che l'industria della moda sta usando sempre più pelli di animali nel settore degli inserti, che provengono la maggior parte dagli allevamenti cinesi

Sconsiglio la visione di questo filmato alle persone sensibili, e la consiglio a tutti i propretari di pellicce che, purtroppo, non leggeranno mai questo post!



Un giubbotto col collo di pelliccia non è meno vergognoso di una pelliccia intera.


Per saperne di più consultate questo sito


domenica 10 gennaio 2010

Rosarno : Le responsabilità

Rosarno : Le ruspe hanno iniziato ad abbattere le strutture realizzate dagli immigrati .
Decine di baracche con cartone, plastica e lamiera.
Quì gli immigrati, partiti in tutta fretta hanno lasciato tutto quel poco che avevano: le biciclette con cui raggiungevano i campi per raccogliere arance e mandarini, i vestiti, le scarpe abbandonando definitivamente quelle stesse terre dove pochi decenni fa gli abitanti del luogo condussero lotte sindacali di massa per vedere riconosciuti diritti elementari.
Quella storia è disegnata su un affresco (vedi foto sotto) sul muro della posta centrale, in piazza Valarioti.





«Gli agricoltori devono aprire gli occhi e riconoscere che il loro reddito è falcidiato e decurtato dall`imperio mafioso, che parte dalle campagne e arriva nei mercati. Negli anni `70, la `ndrangheta ha allontanato dai nostri paesi i commercianti che pagavano il prodotto ad un prezzo remunerativo, per rimanere sola acquirente ed imporre il proprio basso prezzo». «Si è poi impadronita di tutti i passaggi intermedi, fino ad arrivare nei mercati e controllare anche il prezzo al consumo», continua Lavorato. «Questa è la filiera perversa che deruba agricoltori, lavoratori e consumatori. La filiera che bisogna combattere ed abbattere per assicurare il giusto reddito all`agricoltore, il legittimo salario al bracciante italiano o straniero, un equo prezzo al cittadino consumatore». (Peppino Lavorato, ex sindaco di Rosarno fino al 2003, compagno di partito di Giuseppe Valarioti, martire dell`antimafia calabrese)

Non c`è più memoria di quelle vicende, così come del recente passato fatto di emigrazione.

Quello che resta è una lugubre sequenza di atti violenti.
L`omicidio del sessantaduenne Palmiro Macrì, ucciso il 7 luglio 2008 da diverse sventagliate di kalashnikov - oltre cinquanta colpi esplosi, un crepitio che rimarrà per sempre nelle orecchie dei passanti - per punire il figlio, colpevole di aver litigato per un parcheggio con un pezzo grosso delle `ndrine. Un anno dopo, uno dei delitti più atroci.
Vincenzo La Torre, 22 anni, e Francesco Amato, 15 anni, rom, residenti a Rosarno sono uccisi di fronte al cancello dell`acquedotto di Scilla con due colpi alla nuca.
Qualche settimana prima, il 18 maggio, un`automobile utilizzata dalle suore di Santa Maria Ausiliatrice era stata incendiata.
Lo scorso due novembre la polizia irrompeva in un normale appartamento e trovava un arsenale da guerra, in cui spiccava un lanciarazzi controcarro modello M-80, di fabbricazione jugoslava. Una potente arma da guerra pensata per distruggere mezzi corazzati.
Sempre a novembre, è ucciso il meccanico Biagio Vecchio, ancora una vendetta trasversale per punire il nipote.
Si tratta solo di una selezione di episodi della "normale" cronaca locale.
Tutte vicende che non hanno suscitato indignazione, moti di piazza, cortei spontanei.
Gli italiani a queste cose ci sono abituati. Non sono africani.



"Queste situazioni le abbiamo ereditate e sono frutto di tolleranza sbagliata...Ci sono responsabilità diffuse che non intendiamo più tollerare..."( Roberto Maroni, ministro dell'Interno )


Maroni, basta con le menzogne.
Questo caos lo hai creato tu

Questa è la realtà che il ministro finge di non conoscere:

1) nel marzo del 2009, Maroni arrivava a Reggio Calabria e - colpito dalla situazione dei migranti nella Piana - annunciava 200 mila euro del PON Sicurezza per l`emergenza migranti, in particolare "primi interventi assistenziali in relazione alla situazione di forte disagio presente a Rosarno ed in altre aree della provincia per la presenza di immigrati". Oggi quei fondi sono arrivati, anzi di più: 930 mila euro per il “recupero urbano delle aree degradate” di Rosarno. Come sono stati spesi? Perché l`emergenza annunciata (che si presenta ogni inverno dal 1990) non è stata affrontata?

1) Non tutti sono "clandestini". Tanti lavoratori hanno il permesso di soggiorno in scadenza, sono stati licenziati nelle aziende del Nord dove lavoravano fino a ieri e rischiano di perdere i documenti se non trovano un altro contratto entro pochi mesi. Sono le regole disumane della Bossi Fini.

2) Tanti irregolari sono denegati (richiedenti asilo a cui è stato opposto un rifiuto). Molti hanno il permesso di soggiorno, ad esempio uno dei due ragazzi feriti nell`attentato che ha scatenato la rivolta.

3) Dire che gli stranieri portano degrado a Rosarno è assolutamente falso; il degrado è frutto dello strapotere mafioso, prodotto da italiani, contro cui il suo governo non ha fatto nulla e che viene di fatto accettato dagli abitanti locali. Gli africani, invece, si sono ribellati alla mafia nel dicembre 2008 ed hanno collaborato con i carabinieri, portando all`arresto dei loro aguzzini.

4) I migranti irregolari della Piana hanno sempre chiesto di "poter lavorare in condizioni dignitose". Non vogliono essere "clandestini": si trovano a non avere documenti per le assurde leggi razziste varate da uno Stato irresponsabile.

5) Molti arrivano al Sud perché sperano di trovare uno Stato meno asfissiante, e di sfuggire al clima da caccia allo straniero creato dalla Lega.

6) Gli stranieri - sia "clandestini" che regolari - sostengono l`economia agricola del Sud. Senza di loro, arance, pomodori ed ortaggi marcirebbero nei campi. I loro salari da fame sono indipendenti dal prezzo di mercato. Braccianti e consumatori pagano una filiera malata, caratterizzata da passaggi parassitari, forme estorsive, presenze mafiose.

7) Qual è la "normalità" che Maroni vuole portare nella Piana, cacciando i "clandestini"?

Quella dei morti ammazzati a colpi di kalashnikov dopo una lite per un posteggio?

Quella delle autobombe?

Quella dei razzi anticarro di provenienza jugoslava trovati in normali appartamenti?

Quella dei ragazzini di 14 anni ammazzati con un colpo alla nuca?

Se proseguirà l`azione criminale della Lega, la rivolta di Rosarno si estenderà rapidamente al Nord. Milioni di lavoratori stranieri - che sostengono la nostra economia, pagano le nostre pensioni, tengono in piedi interi settori produttivi - non ne possono più di essere criminalizzati e sfruttati.




venerdì 8 gennaio 2010

Rosarno, immigrati in rivolta

Centinaia di auto distrutte, cassonetti divelti e svuotati sull'asfalto, ringhiere di abitazioni danneggiate.
Scene di guerriglia urbana a Rosarno, nella Piana di Gioia Tauro, per la rivolta di alcune centinaia di lavoratori extracomunitari impegnati in agricoltura e accampati, in condizioni disumane,dormono in tubi di metallo in una vecchia fabbrica in disuso e in un'altra struttura abbandonata.
( Vi invito a leggere il reportage pubblicato su Fortress Europe, per rendervi conto di come vengono sfruttati questi esseri umani QUI')

A fare scoppiare la protesta è stato il ferimento, da parte di un gruppo di persone non identificate, di alcuni cittadini extracomunitari con un'arma ad aria compressa.
I feriti, tra i quali c'è anche un rifugiato politico del Togo con regolare permesso di soggiorno, non sono gravi, ma la volontà di reagire che probabilmente covava da tempo tra i lavoratori ammassati nella struttura di Rosarno , non ci ha messo molto ad esplodere.
Giustamente non ne possono più di sopportare la violenza gratuita di chicchessia.

Solo ora si accendono i riflettori a Rosarno

Per anni però lo sfruttamento e il degrado di migliaia di braccianti sono stati coperti dal silenzio.





PER LEGGERE L'ARTICOLO CLICCA
QUI'

Aggiornamento 8 gennaio 2010 :

Costretti nei campi dalle mafie

È da quasi vent'anni che il popolo degli ultimi vaga di terra in terra per l'Italia. Nel silenzio, nell'indifferenza. Nessuno lo dice mai chiaramente ma sono le 'ndrine, le famiglie della mafia calabrese, che più di tutte succhiano il sangue agli ultimi. Le 'ndrine che hanno le arance, che hanno tutto nella Piana. I mafiosi li aspettano al passo, dopo Natale. Quando è tempo di raccolta. (tratto da un articolo di Attilio Bolzoni):


martedì 5 gennaio 2010

Amanti di bambini

Un giorno incontrai un bambino cieco...
mi chiese di descrivergli il mare,
io osservandolo glielo descrissi,
poi mi chiese di descrivergli il mondo...
io piangendo glielo inventai...

( Jim Morrison)

Turatevi il naso…e leggete la notizia quì.
Ho vomitato e sto male!
Non aggiungo altro, scusate