lunedì 13 ottobre 2008
Assenteista e cacciatore ferito e denunciato
L'adagio popolare dice chi è causa del suo mal... piange se stesso. Ne sa qualcosa Angelo Germano, l'operaio di Mallare ferito sabato in un sedicente incidente sul lavoro e che in un primo tempo aveva fatto pensare a un ferimento accidentale. La prima ricostruzione riferiva infatti dell'uomo impegnato a lavorare sulla presa di un acquedotto, scambiato per una preda e ferito da un cacciatore sessantenne con una fucilata a una coscia.
In realtà il "male" che fa piangere due volte il ferito è del tutto diverso: dolore per la fucilata alla gamba e dolore che seguirà per le conseguenze disciplinari giudiziarie. I carabinieri avrebbero infatti accertato che Germano aveva timbrato il cartellino regolarmente nel comune di Mallare in Valbormida(Savona), per poi andare a caccia con un amico, che accidentalmente gli ha sparato. A quel punto, l'uomo ha fatto sparire il fucile e ha cercato una scusa per giustificare la circostanza, ma dopo qualche controllo i carabinieri hanno capito tutto e l'hanno denunciato per truffa aggravata ai danni della pubblica amministrazione. Denunciati per favoreggiamento anche lo sparatore e un amico che aveva preso in custodia l'arma. Una vicenda smentita dalla figlia della vittima dell'incidente: «Mio papà era vestito con gli abiti da lavoro, i pantaloni gialli antinfortunio, come poteva essere a caccia? Una cosa del genere non è possibile». I carabinieri lo hanno peraltro denunciato e saranno le ulteriori indagini a chiarire con esattezza l'accaduto confrontando sia le diverse posizioni sia le diverse deposizioni dei protagonisti della vicenda.
Protagonista della tragicomica vicenda, avvenuta ieri sul monte Freddo, in val Bormida, è stato Adriano Germano (56 anni, di Mallare), rimasto ferito a una coscia; soccorso, era stato ricoverato all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure con una prognosi di una ventina di giorni. A tutti, a incominciare dai carabinieri, aveva detto di essere stato colpito mentre, nascosto da un cespuglio, lavorava vicino a una stazione di pompaggio del locale acquedotto; in realtà, secondo quanto ricostruito dai militari, era andato a caccia con un amico di 60 anni (E.N.) e prima che arrivassero i soccorsi aveva affidato il suo fucile a un anziano residente in zona.
I carabinieri, accertato che aveva timbrato regolarmente il cartellino in Comune, l'hanno denunciato. In base alle nuove normative sul lavoro pubblico potrebbe anche rischiare il posto di lavoro o quantomeno una pesante sanzione disciplinare. ( Fonte )
In realtà il "male" che fa piangere due volte il ferito è del tutto diverso: dolore per la fucilata alla gamba e dolore che seguirà per le conseguenze disciplinari giudiziarie. I carabinieri avrebbero infatti accertato che Germano aveva timbrato il cartellino regolarmente nel comune di Mallare in Valbormida(Savona), per poi andare a caccia con un amico, che accidentalmente gli ha sparato. A quel punto, l'uomo ha fatto sparire il fucile e ha cercato una scusa per giustificare la circostanza, ma dopo qualche controllo i carabinieri hanno capito tutto e l'hanno denunciato per truffa aggravata ai danni della pubblica amministrazione. Denunciati per favoreggiamento anche lo sparatore e un amico che aveva preso in custodia l'arma. Una vicenda smentita dalla figlia della vittima dell'incidente: «Mio papà era vestito con gli abiti da lavoro, i pantaloni gialli antinfortunio, come poteva essere a caccia? Una cosa del genere non è possibile». I carabinieri lo hanno peraltro denunciato e saranno le ulteriori indagini a chiarire con esattezza l'accaduto confrontando sia le diverse posizioni sia le diverse deposizioni dei protagonisti della vicenda.
Protagonista della tragicomica vicenda, avvenuta ieri sul monte Freddo, in val Bormida, è stato Adriano Germano (56 anni, di Mallare), rimasto ferito a una coscia; soccorso, era stato ricoverato all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure con una prognosi di una ventina di giorni. A tutti, a incominciare dai carabinieri, aveva detto di essere stato colpito mentre, nascosto da un cespuglio, lavorava vicino a una stazione di pompaggio del locale acquedotto; in realtà, secondo quanto ricostruito dai militari, era andato a caccia con un amico di 60 anni (E.N.) e prima che arrivassero i soccorsi aveva affidato il suo fucile a un anziano residente in zona.
I carabinieri, accertato che aveva timbrato regolarmente il cartellino in Comune, l'hanno denunciato. In base alle nuove normative sul lavoro pubblico potrebbe anche rischiare il posto di lavoro o quantomeno una pesante sanzione disciplinare. ( Fonte )
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