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venerdì 19 settembre 2008

La strage di San Gennaro Sette extracomunitari e un italiano freddati nel casertano


Ancora una strage.

Otto morti: sette extracomunitari e un italiano. Non è la prima non sarà l’ultima.

Nel 1990, a Pescopagano, furono ammazzate cinque persone e ferite sei. Il clan dei La Torre ridisegnava la mappa dello spaccio con le sue zone interdette. Oggi lo fanno i Casalesi. Il titoli dei giornali sono interessanti: far west nel casertano, mattanza, strage. Io la definisco casa mia.

Già, Mondragone, Castelvolturno, Baia Verde, Villaggio Coppola, tutte zone con un unico comun denominatore: la strada statale Domitiana. La strada che parte dal fiume Garigliano, confine Lazio Campania, e giunge fino a Pozzuoli è ormai territorio al di fuori di qualsiasi controllo.

Regna solo la paura, la disperazione, la violenza. Eppure la Domitiana sta lì, sotto gli occhi di tutti. Eppure non si muove nulla. E’ il Terzo Mondo che si è implementato nel Sud Italia.

I Casalesi, sempre loro. O così pare. Perché in Italia, fino a ieri, non si sapeva nulla di Casale di Principe, oggi tutto quello che accade nel casertano è colpa dei Casalesi. Forse anche il fallimento dell’Alitalia. Si continua ad andare avanti per semplificazioni e mistificazioni tipiche della stampa. Non credo che ci siano dubbi che siano stati i casalesi, il problema è: una strage per controllare che tipo di territorio? Le macerie. Questa è la realtà. Il degrado che vige nei territori della Domitiana è al di là di qualsiasi immaginazione. Qualcuno fa qualcosa? No. Ormai basta parlare di camorra quando accade qualcosa, per onore e gloria di qualcuno e basta. Una sorta di gara a chi trova il nuovo scoop, senza mai riflettere e approfondire su un quotidiano che è peggiore di qualsiasi inferno.

Esagerazioni? Non credo, gli otto morti ammazzati sono stati possibili proprio perché si sa che il territorio è al di fuori del controllo dello Stato Italiano. Semplice. Sapete quanti sono i poliziotti nel commissariato di Castelvolturno? Neanche 50, per un territorio che ha più obblighi di firma che residenti.

Già. E di chi sono politicamente questi territori? Il tandem Landolfi Cosentino ha regnato e regna da molti anni. Oltre tutte le indagini giudiziarie che li vede coinvolti, gira lo stomaco sentirli parlare di ripresa, di futuro del Sud, quando nei loro territori non si arriva a vedere il pomeriggio dalla mattina.

Ultimamente si fa un gran parlare di immigrati illegali da cacciare dall’Italia. Se si decidesse di farlo lungo la Domitiana questa operazione, ci vorrebbero per davvero migliaia di militari, forse anche di più. E’ semplice spaventare l’opinione pubblica con i rom e i clandestini nelle città italiane, basta non far sapere all’opinione pubblica che in molti comuni del Sud, sulla strada statale Domitiana i bianchi ormai sono in minoranza netta.

E così, mentre si fanno le grandi spiegazioni sistemiche della camorra, il quotidiano muore anche su quei pochi che cercano di resistere. Qualche giornale nazionale ha parlato dei colpi di arma da fuoco sui beni sequestrati a Pignataro Maggiore e minimizzati da parte delle forze dell’ordine?

No, nessuno ne parla. Se si avvelena una città è Napoli, come titolava L’espresso, per capire dopo che le discariche di Napoli sono in provincia e arrivano fino a Mondragone, cioè a 50 chilometri di distanza. Ma le semplificazioni aiutano, è tutto Napoli o Casalesi, oppure Gomorra. Invece il tumore è assai più grande.

Purtroppo non è così, gli osservatori più attenti sanno cosa sta succedendo: non sta cambiando nulla.

Il pm Roberti aveva avvertito tempo fa che ci sarebbe stata una recrudescenza stragista e il saperlo non lo ha impedito? Qualcuno deve rispondere a questa domanda! I servizi segreti mandati a Casale di principe, le squadre speciali cosa stanno facendo se si spara come se non più di prima? Risolveremo il problema camorra, già tanto tutto rimarrà come prima e le chiacchiere si sprecheranno anche oggi e domani.

Perché arrestare Schiavone o Bidognetti non risolve la crisi sociale lungo la strada statale Domitiana, non risolve la carenza di economia, non risolve il degrado assoluto del Sud.
Ma questo non lo dice nessuno. ( di Sergio Nazzaro )

1 commento:

Unknown ha detto...

tutto giusto e aggiungerei che di questi ragazzi ammazzati come cani la grande maggioranza non aveva nulla a che spartire con la droga..lo stile dei casalesi o dei loro resti non ha nulla di originale rispetto alla classica camorra cutoliana, vale a dire che vogliono terrorizzare per affermare "siamo noi i padroni"...cocainomani falliti siete un'onta per gli esseri umani tutti!