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venerdì 26 marzo 2010

VERDI E GREENPEACE, PROTESTA ANTI NUCLEARE


Il Governo sta procedendo in silenzio: come previsto, la localizzazione dei siti, che dovevano essere indicati un mese fa, è "slittata" per paura di perdere voti nelle elezioni regionali. Sempre in silenzio, il 9 aprile a Parigi verrà firmata l'intesa che dovrebbe portare in Italia quattro centrali nucleari francesi EPR: un prototipo mal funzionante e pericoloso. Intanto, Berlusconi fa l'"ipocrita nucleare" in Puglia, dichiarando come un disco rotto che il nucleare si farà ma che non serve a questa Regione.

Se il governo riuscirà a imporre alle Regioni il nucleare, l'Italia sprecherà anni e risorse perdendo la possibilità di diventare un Paese moderno e indipendente dal punto di vista energetico. Al contrario si metterà in casacentrali pericolose, dannose per l'ambiente e la salute e si caricherà sulle spalle per migliaia di anni il problema irrisolto delle scorie radioattive.

Nel 2009, tredici Regioni, spinte da una nota di Greenpeace e altre associazioni, hanno già fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge 99 ed è necessario che continuino la loro battaglia contro l'imposizione governativa del nucleare.

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Votate tenendo in considerazione la posizione sul nucleare dei differenti candidati, andando anche a informarsi su www.nuclearlifestyle.it


(ansa.it)26 marzo - Dal momento che il governo non si decide, la proposta la facciamo noi: nell'ordine una centrale nucleare a Arcore, una a Villa la Certosa, una a Palazzo Chigi e un'altra a Montecitorio". A dirlo il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, a proposito della scelta dei siti 'atomici', chiudendo la campagna elettorale per le elezioni regionali con un plastico di una centrale nucleare portanto davanti a Montecitorio. "Il governo - aggiunge Bonelli - si sta accingendo a borseggiare gli italiani perché saranno i contribuenti a pagare le centrali nucleari che costeranno almeno 30 miliardi di euro".

E, oggi - continua il capolista dei Verdi nel Lazio - "stiamo vivendo una situazione bruttissima: si sta nascondendo la verità agli italiani e non si ha il coraggio di dire dove verranno fatte le centrali prima del voto". Inoltre, avverte Bonelli, "il ministro Scajola non dice che da ottobre in Francia sono state chiuse 18 centrali per degli incidenti nucleari e che ora importano energia dall'estero e nessuno dice che l'Agenzia Usa per la sicurezza nucleare non ha voluto sul proprio territorio, per motivi di sicurezza, il reattore nucleare francese che invece abbiamo comprato, prendendo un vero e proprio pacco". In Italia poi, conclude il presidente dei Verdi, "si sta affossando il solare perché il sole è gratis ed è un elemento di democrazia energetica con cui però non ci si possono fare affari e soldi". Allora, Bonelli chiede che "il 28 e il 29 marzo diventi anche un Referendum, per dire sì al solare e un netto 'no' al nucleare".

Un gruppo di attivisti di Greenpeace ha srotolato un lungo striscione al primo piano della facciata della sede della presidenza della Regione Puglia con la scritta 'Forza Regioni contro il nucleare'. Dopo pochi minuti, lo striscione è stato rimosso. Un'analoga manifestazione - a quanto si è saputo - dovrebbe essere stata fatta in tutte le regioni. Da stamattina è attraccata in porto a Bari l'ammiraglia di Greenpeace. Il consiglio regionale della Puglia nei mesi scorsi ha approvato all'unanimità un ordine del giorno con il quale si dice 'no' all'eventuale installazione di impianti nucleari sul territorio della Puglia. A questo riguardo, durante la campagna elettorale, si sono detti contrari a installazioni in Puglia sia il presidente uscente Nichi Vendola, candidato per il centrosinistra, sia il candidato del centrodestra Rocco Palese.

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