L'agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi, Unrwa, sospenderà tutte le attività umanitarie nella Striscia di Gaza, in seguito all'uccisione di un suo autista, avvenuta giovedì mattina. Lo ha annunciato il portavoce dell'Unwra, Adnan Abu Hasna, che ha anche riferito della morte dell'altra persona che inizialmente era rimasta ferita.
Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha diramato questo pomeriggio un comunicato molto duro contro l'eserciton israeliano. L'accusa è quella di non prendersi cura dei civili feriti sul campo e di ostacolare le operazioni di soccorso, in grave violazione delle convenzioni internazionali. Il portavoce Pierre Wettach ha raccontato che quindici morti sono stati ritrovati mercoledì nelle loro case nel quartiere di Zaytun, a Gaza, quando il permesso per il passaggio delle autoambulanze era stato rischiesto ben quattro giorni prima.
il Comitato internazionale della Croce Rossa ha qualificato come "inaccettabile" il ritardo imposto da Tsahal (l'esercito israeliano) per autorizzare l'intervento dei soccorsi.
FONTE : PeaceReporter
Cos'è la striscia di Gaza
La striscia di Gaza è una piccola zona lungo la costa del Mediterraneo tra l’Egitto ed Israele, lunga 40km e larga 10km, in cui vivono più di 1,5 milioni di Palestinesi. Un’ area di 365 Km², con una densità di 3. 227 ab. per Km². Una delle più alte densità di popolazione al mondo.
I confini furono stabiliti nel 1948 dopo la creazione dello stato d’Israele; da allora fu occupata dall’Egitto fino al 1967 e poi passò sotto il controllo israeliano. Nel 2005 l’esercito israeliano formalmente si ritira dalla Striscia, ma di fatto continua a detenere il controllo dei confini, dello spazio aereo e di mare così come in tante parti nei territori dell’Autonomia Palestinese in tutto lo stato di d’Israele.
Gaza City è il centro urbano più esteso, con 500 mila abitanti, punto di riferimento commerciale ed amministrativo per la striscia, e anche i movimenti tra la Striscia ed il West Bank (Cisgiordania) sono stati nulli in questi tempi. In Cisgiordania il potere viene gestito dal movimento di Fatah del presidente Abou Mazen, con il loro centro di riferimento di Ramallah.
Gli altri centri più importanti sono Khan Younis (200 mila abitanti) situata nella parte centrale della striscia, e Rafah (150 mila abitanti) situata a sud.
La maggior parte della popolazione è composta da rifugiati fuggiti o espulsi dalle loro terre nel 1948, che vivono ancora oggi, in gran parte, negli otto campi profughi gestiti dall’ONU.
Nella Striscia
Qui come in altre parti della Cisgiordania e Gerusalemme Est, i palestinesi sono costretti a vivere come al confino, come in un grande campo di rifugiati, senza libertà di movimento. Ad aggravare questa situazione ci sono le intimidazioni che molti di loro subiscono da parte di Hamas perché si uniscano a questo movimento nella lotta armata; poi ci sono l’embargo da parte di Israele specialmente in questi ultimi mesi prima dell’attacco, la mancanza di luce elettrica, la carenza di cibo e di pane, di medicinali, di medici e personale sanitario.
Infine l’attacco: un inferno di sangue, di bombe e fiamme lanciate dagli aerei, carri armati e navi dell’esercito israeliano, accusato di usare fosforo bianco. Israele è la quarta potenza militare del mondo. Dal ritiro dei coloni da Gaza nel 2005, Hamas ha pensato solo a continuare a sparacchiare razzi Qassam (ordigni piuttosto rudimentali) contro le città israeliane più vicine al confine con la striscia, dimostrando che il suo obiettivo è la distruzione di Israele, anche a costo della miseria delle popolazioni.
Anche se ha vinto le ultime elezioni politiche, nel gennaio 2006, non tutti i palestinesi sono con Hamas. C’era ed è ancor più evidente in questi giorni la divisione tra loro: da una parte Fatah con Abu Mazen e dall’altra il movimento di Hamas.
Intanto Israele continua ad occupare terre palestinesi in barba alla convenzione di Ginevra e usa due pesi e due misure nei territori occupati. I nuovi insediamenti e gli arbitrii sono un grave ostacolo alla pace. L’occupazione dura ormai da 40 anni, la tensione è aumentata da quando, per difendersi dagli attacchi kamikaze, Israele ha deciso la costruzione di 734 km di muro (7 mt. di altezza) in Gerusalemme est, delimitando tutto il territorio dell’autonomia palestinese di Cisgiordania e Striscia di Gaza con migliaia di check points.
Il pacifismo israeliano
Ma anche Israele non è solo Olmert, Netanyau, Sharon, Lizni Tipni, Peres, Barak. Il popolo israeliano non è tutto per la guerra. Concittadini di Olmert che operano nelle organizzazioni israeliane per la pace affermano senza paura: “Siamo responsabili della disperazione di un popolo sotto assedio. Hamas da settimane aveva dichiarato che sarebbe stato possibile ripristinare la tregua a condizione che Israele riaprisse le frontiere e permettesse agli aiuti umanitari di entrare. Il governo d’Israele ha scelto consapevolmente di ignorare le dichiarazioni di Hamas e ha cinicamente scelto, per fini elettorali, la strada della guerra”.
Anche una minoranza di rabbini ebrei condanna l’aggressione a Gaza e riconosce che è contro ogni religione. Nei giorni scorsi a New York c’è stata anche una protesta degli Ebrei Ortodossi anti-sionisti, organizzata per chiedere la fine del massacro di Gaza. Il celebre rabbino Michael Lerner, in una lunga lettera, ha attaccato il governo israeliano, perché sta prendendo i razzi lanciati da Hamas come pretesto per giustificare una nuova guerra dopo quella fatta con gli Hezbollah due anni fa. E di altri israeliani ed ebrei che vogliono una vera pace ce ne sono e non solo in giro per il mondo. Da notare che chi si dichiara pacifista e cerca il dialogo e la pace con i palestinesi in questo mondo ebraico viene considerato un traditore. Michael Lerner condanna anche gli attacchi di Hamas, ma insiste nel dire che non per questo la guerra è una reazione appropriata, tanto meno se è scatenata dal governo anche per fini politici ed elettorali.
In vista delle elezioni
Il 10 Febbraio questo paese andrà alle urne politiche dopo un’instabilità di governo dovuta anche alle precise accuse di corruzione nei confronti del primo ministro uscente Olmert. Con l’inizio dell’offensiva il governo Olmert, di cui fanno parte la ministra agli esteri Tzipi Livni e il ministro alla difesa Barak, e il presidente della repubblica Peres hanno guadagnato molti consensi, tanto da assicurare la vittoria alle prossime elezioni.
Forse per il timore di perdere il sostegno della popolazione, Israele ha deciso di non permettere l’ingresso a Gaza di giornalisti internazionali, e solo grazie alla tregua quotidiana di 3 ore iniziata il 7 gennaio possono entrare medici e personale sanitario. Una pausa di 180 minuti che non è sufficiente e lenire le sofferenze della popolazione palestinese sotto attacco.
Quali prospettive?
Israele non riconosce Hamas perché organizzazione terrorista e fin qui non possiamo dargli torto. Ma ostinatamente non si rende conto che continuando con le armi e la violenza sta pianificando decenni di sofferenza per il suo stesso popolo sul proprio territorio, e che in tutto il mondo si stanno mobilitando indirettamente nel mondo arabo e islamico le forze fondamentaliste più radicali che non aspettavano altro che questa giustificazione per poter ritornare presto sulle cronache internazionali in nome della Jihad. Non sarà l’annientamento di Hamas a portare beneficio a Israele e al mondo.
La reazione di Israele ai missili qassam di questi ultimi mesi era inevitabile seguendo la logica di questo governo. La miopia di Hamas si scontra contro l’ostinazione testarda del governo israeliano. Ma la reazione israeliana era ed è sproporzionata rispetto ai danni inflitti dai “petardi di Hamas” , che hanno pochissima forza distruttiva rispetto invece alle armi sofisticate in mano all’esercito israeliano: dal 2002 sono una decina le vittime israeliane a causa dei razzi palestinesi. Le vittime sono sacre da ambo le parti, ma l’opinione pubblica israeliana e internazionale deve sapere che la reazione di Israele in questi ultimi 6 anni ha ucciso più di 5000 palestinesi con raid aerei e in tanti altri controlli e azioni militari. Lo stesso era avvenuto anni fa a Betlemme quando venne invasa la Basilica. Tre morti da parte israeliana, una cinquantina da parte palestinese per la violenta reazione israeliana. Allora a denunciare sraele per abuso di legittima difesa erano stati i presbiteriani americani.
Qualunque sia alla fine la soluzione, se questo che è il più destabilizzante e delicato dei conflitti non è affrontato con la dovuta serietà e verità, gli USA con Obama rimarranno impantanati in conflitti con i popoli arabi e tutti i popoli che ricercano la vera libertà. Capirà il governo di Obama insieme ai paesi Europei e all’ONU che senza dare il giusto interesse per i bisogni dei palestinesi, non saranno mai in grado di districarsi dai problemi più generali del Medio Oriente, di dare più potere vero alla Comunità delle Nazioni Unite senza veti di sorta e salvare anche le proprie economie? ( p. Daniele Moschetti )
Centinaia e centinaia di civili stanno morendo nella completa impotenza e indifferenza di tanta gente. Bambini, donne, vecchi e malati la maggioranza di questa piccola striscia di Gaza. I bambini e gli adolescenti sono più della metà della popolazione. Strazianti immagini di piccoli bambini e ragazzi, donne e anziani che sono le vere vittime di questo conflitto. Addirittura medici e personale sanitario che vengono uccisi, feriti e respinti dal campo di battaglia così confuso pur indossando camici e segnalazioni mediche. Vengono ostacolati se cercano di raccogliere e portare aiuto alle vittime colpite da bombe d’aereo o dai carri armati e dalle granate sparate dai soldati ma anche dalle navi dal mare!! Ambulanze con feriti a bordo vengono fatte saltare senza motivo asserendo che contengono militanti di Hamas e non personale medico!!
E così anche scuole e case civili. Siamo alla pazzia totale!! Un assedio da tutti i fronti senza via di scampo. Una trappola mortale congegnata da mesi da questo governo israeliano con precisi obiettivi e con un lavoro di spionaggio all’interno di Gaza per segnalare gli obiettivi di Hamas durato quasi un anno per preparare questo attacco criminale, crudele e spietato. E ciò che l’esercito e soprattutto il loro governo affermano un’azione clinica e precisa a debellare Hamas è e sta diventando una carneficina voluta e programmata! Ad oggi l’esercito israeliano dice di aver già compiuto con successo e portato a termine quindi eliminato più di 750 obiettivi militari di Hamas. E questi obiettivi non sono solo punti del movimento di Hamas ma moschee, ospedali e dispensari, scuole, case civili, campi profughi e tanti altri.
Tutti sono armati?? Tutti sono militanti di Hamas? E tutti i palestinesi sono terroristi? E i bambini? E i bambini sono terroristi anche loro così come i medici, le donne e i malati??
No…non ditemi che la guerra è così e che queste cose succedono!! Perché c’è molto di più!!
La pazzia dei leaders politici accecati di potere, sia Hamas che il governo israeliano, che usano i loro due popoli per continuare a dividerli, a uccidersi e soprattutto a non creare un dialogo vero che possa portare a un vero processo di pace e di giustizia per il bene comune di entrambi."
Fermare la guerra a Gaza non è un obiettivo impossibile. Per questo dobbiamo fare la nostra scelta: essere complici della guerra o costruttori di pace.
FIRMA l’appello della Tavola della pace, QUI'
9 commenti:
è una tristezza infinita vedere le foto di quei poveri innocenti che giacciono a terra privi di vita ... come può la diplomazia essere così tranquilla davati a 'sto massacro?!?!?!
Me lo sono chiesto anch'io, Mali.
Io non ci dormo più...che tristezza questo mondo!
Ragazzi anch'io sono molto triste e sto commentando la situazione su vari siti e blog in rete...fermo restando il disappunto totale per l'atteggiamento della diplomazia e della stampa internazionale (che dà solo cifre!)di fronte a questo sconvolgente massacro di esseri innocenti,dobbiamo intravedere una speranza per il futuro secondo me perchè se è vero come è vero che le parti più radicali di entrambi gli schieramenti stanno imponendo dopo la caduta dell'Olp (giusta perchè erano corrottissimi)la loro logica (eliminiamoli tutti!), quando questo ignobile massacro terminerà probabilmente per la prima volta dal dopoguerra ad oggi si imposterà un dialogo fondato sul sacrosanto diritto di vivere in pace tra questi due popoli che sono in assoluto tra i più sofferenti nell'arco di tutta la storia dell'umanità
E' logico che tanto dolore possa portare ad altro odio ma io spero davvero in un cambiamento a partire dagli stessi israeliani e palestinesi ed in un ruolo importante di barack obama.
Pensate se per un attimo là dove è nato il più grande rivoluzionario della storia (jesus christ) comprendessero di poter diventare esattamente l'opposto di quello che sono adesso e cioè vivere insieme ed in pace su un solo territorio infischiandosene delle ragioni militari e finanziarie di usa da una parte ed iran (prima iraq) dall'altra...diventerebbero un esempio da seguire per l'intera umanità! a maggior ragione se pensiamo che non esiste al mondo un paese libero di decidere o scegliere perchè c'è un altro stato più importante cui sottostare.
è tutta una gran scommessa certo, ma è il caso di puntare subito perchè ci sono anche possibilità molto peggiori che vedrebbero protagoniste nuove potenze emergenti contro il vecchio occidente malato: Cina India..avanti il prossimo
Insomma da mio punto di vista bruciare bandiere o dividere il mondo in bene a male bianco e nero è completamente sbagliato e tragicamente ridicolo..o per caso siete tutti ultracattolici e credete al diavolo? per me l'unico eventuale belzebù è il denaro ma lì non c'è nazionalità o religione che tenga
Pace
semplicemente sconvolgente... crudele... inumano...
Basta con la strage! Basta, basta, basta!
:*-(
PS: ho firmato l'appello... mi auguro che si possa fare qualcosa per porre termine a tale follia...
Rosa
la guerra è una brutta cosa,viene proprio da gridare.
Rosa...cosa dire?... Non ho parole...Firmo.
La guerra è questo. E' violenza assurda, ingiustizia, terrore, morte.
Ma purtroppo da ambo le parti vedo che sia Hamas che Israele (il Governo di Israele non la sua gente) vogliono continuare...
Davvero sconcertante. Poi è chiaro che Israele abbia bocche di fuoco molto più potenti ma il problema vero è a monte e risiede nella mancanza totale di volontà a volere una pace vera e duratura.
PS: Grazie per il tuo contributo per Niki!!!!
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